Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
IL 13 OTTOBRE TUTTI E TUTTE SOTTO L'AMBASCIATA DELL'HONDURAS
CONTRO IL GOLPE MILITARE-FASCISTA
Sono trascorsi oltre tre mesi dal golpe in Honduras finanziato e realizzato dalla cricca oligarchica del paese che detiene la totalità della ricchezza e del potere politico e militare.
Da quel 28 giugno, giorno in cui ha preso avvio il golpe e la successiva dittatura militare-fascista, si contano a decine le vittime, a centinaia gli arresti e le torture tra la popolazione civile che ogni giorno porta nelle piazze il suo coraggioso NO AL GOLPE.
La giunta golpista per tutta risposta ha sospeso ogni garanzia costituzionale e instaurato lo stato d'assedio attraverso il Decreto Esecutivo PCM-M-016-2009 del 26 settembre scorso, misura condannata duramente anche dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) in quanto “violatoria del diritto internazionale”.
Questo decreto permette di fatto alla polizia e all'esercito di entrare nelle case e arrestare chiunque sia sospettato di opporsi alla dittatura, avalla la chiusura di giornali e radio e ogni voce che critichi il regime golpista.
In questi tre mesi, le forze democratiche e popolari del paese, hanno costruito una resistenza che si esprime con manifestazioni di massa pacifiche pagando un costo di decine di morti e centinaia di arresti.
Il popolo e la resistenza honduregna lottano incessantemente in ogni momento, ma la fine della dittatura golpista sarà più vicina con la solidarietà internazionale.
Portiamo pertanto la protesta sotto le ambasciate dell'Honduras; chiediamo ai governi europei e a quello degli Stati Uniti di rompere definitivamente le relazioni diplomatiche e commerciali con la giunta golpista.
Tutti e tutte martedì 13 ottobre ore 17,30 sotto l'ambasciata dell'Honduras in Via Giambattista Vico n.40
Contro il fascismo sempre! No al golpe ! No pasaran!
Prime adesioni: Associazione A Sud, Comitato Carlos Fonseca, Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell’Uomo, Comitato Pro Zelaya, Centro Sociale Ex Snia, Collettivo Italia-Centro America, Associazione Italia-Nicaragua, Annalisa Melandri, Rete Antifascista Metropolitana, SiporCuba, Radio Latina Web, Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive!, Conf. COBAS, Marco Rizzo, Comunisti Sinistra Popolare, redazione Guardare Avanti!, Circolo Celia Sánchez PARMA Ass. Nazionale Italia Cuba, Comité Internacionalista Camilo Cienfuegos, Cicolo la villetta per Cuba Piombino, area programmatica e culturale Sinistra Comunista –PRC, Spazio Sociale Ex 51, Fulvio Grimaldi, Sandra Paganini, Circolo della Tuscia, Italia Cuba
Di Annalisa (del 11/10/2009 @ 00:56:30, in Humor, linkato 813 volte)
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"In Honduras c'è stato un colpo di stato il 28 giugno e da allora c'è un popolo che sta resistendo contro una situazione che noi non abbiamo voluto, ma nella quale ci hanno obbligato a vivere. La nostra è una resistenza pacifica. È un popolo che conta arrestati, feriti, morti, scomparsi. Le cifre ufficiali parlano di 18 morti, ma gli organismi internazionali in difesa dei diritti umani ne indicano 4 e sono coloro che hanno perso la vita durante le manifestazioni. Le altre sono morti extragiudiziali, che necessitano di indagini accurate. I feriti sono invece 300, da catene di metallo e pallottole. Abbiamo 3000 detenuti illegalmente e 39 persone in sciopero della fame per protesatare contro la detenzione scattata per aver difeso nell'Istituto agrario nazionale il proprio diritto alla titolazione delle terre. Dodici indigene lenca, alcuni minori, hanno ottenuto asilo politico nell'amabsciata guatemalteca. E c'è un popolo intero perseguitato in maniera costante. Le accuse principali sbandierate agli arrestati sono di non rispettare il coprifuoco o, per quelli del Frente, sedizione".... Continua a leggere...
chi vuole se lo stampa e lo fa girare come meglio crede. Gracias
RESPINGIAMO IL GOLPE IN HONDURAS!
Sono trascorsi oltre tre mesi dal golpe in Honduras finanziato e realizzato dalla cricca oligarchica del paese che detiene la totalità della ricchezza e del potere politico.
Il governo fascista di Roberto Micheletti ha decretato come ultima mossa per consolidare la sua dittatura, lo stato d'assedio e la sospensione delle garanzie costituzionali, accentuando la repressione contro il Fronte nazionale di resistenza popolare e contro la popolazione civile che si oppone con ogni mezzo al golpe pagando un alto prezzo di sangue e di arresti.
L'Honduras, uno dei paesi più poveri del mondo, con una mortalità infantile del 48% fino al 5° anno di età, con una disparità tra classi ricche e classi povere tra le più alte in assoluto. Un sistema sociale dove una decina di famiglie possiede la totalità della ricchezza e del potere, controlla le istituzioni politiche e giudiziarie e, in combutta con le gerarchie militari ed ecclesiastiche, gestisce ogni aspetto della vita nel piccolo paese centroamericano.
Manuel Zelaya , il presidente legittimo del paese è asserragliato in queste ore all’interno dell’Ambasciata brasiliana, rientrato in Honduras clandestinamente dopo essere stato cacciato nel giugno scorso manu militari perché tentava di realizzare alcune riforme sociali delle quali avrebbero beneficiato gli strati più poveri della popolazione.
Già aveva aumentato il salario minimo del 60% e dall’agosto dello scorso anno l’Honduras era entrato a far parte dell’Alba, l’Alternativa Bolivariana delle Americhe, il progetto di integrazione politico, economica e sociale dei paesi progressisti latinoamericani.
Proprio l’adesione all’Alba, osteggiata dai settori più ricchi e reazionari del paese, sembra sia stato uno dei motivi scatenanti del golpe, oltre alla proposta di Zelaya di indire un’Assemblea Costituente per modificare la Costituzione scritta dal dittatore Policarpo Paz nel 1982, in un periodo segnato da arresti, torture, sparizioni di persone, una modifica che avrebbe restituito finalmente un po’ di sovranità popolare alla nazione.
L’Honduras è sempre stato una vera e propria “Repubblica delle Banane”, la sua politica e la sua economia, fin dal XIX secolo, sono state influenzate in maniera determinante dagli interessi della potente United Fruit Company che ha imposto dittatori e presidenti a suo piacimento, comportandosi come prolungamento degli interessi politici ed economici di Washington nel paese.
Tutti coloro che pensavano che, con l’avvento di Obama alla Casa Bianca, sarebbe iniziata una nuova fase nei rapporti tra Stati Uniti e paesi dell'America latina, non più caratterizzata dalla supremazia militare ed economica nord americana, dovranno ricredersi. Il “cortile di casa” fa sempre gola ai settori più retrivi di Washington.
Sono gli alti gerarchi del Pentagono, quelli che fanno capo al Comando Sud e che hanno recentemente concordato con il governo narcoparamilitare di Uribe l’installazione di 7 nuove basi americane in Colombia, quelli che hanno riattivato le operazioni militari della IV flotta; sono sempre quelli che in questi giorni stanno imponendo il complice silenzio del governo americano rispetto alle terribili notizie che giungono ogni giorno da Tegucigalpa, che sono stati complici fin dall’inizio del golpe in Honduras.
È urgente la mobilitazione di tutti i democratici, gli antifascisti, gli antimperialisti contro la barbarie e l'arroganza dei potenti.
Per esprimere solidarietà al Frente Nacional de Resistencia Popular, per avere informazioni e aderire a nuove iniziative in Italia scrivere a:
Se un giorno gli eventi rivelassero per quella che è la storia dell’Uomo, questo apparirebbe in tutta la sua fragilità e tragicità.
Una piccola presenza in un universo infinito e di cui nonostante ciò egli si sente padrone e signore assoluto.
Ignaro o forse sprezzante delle leggi cosmiche e naturali ne crea via via delle nuove adattando la natura, l’ambiente , gli eventi a se stesso ed alle sue priorità.
In questa sua inadattabilità, in questa sua ansia di soggiogare tutto alle sue esigenze, sta la sua fragilità ed il seme stesso della sua decadenza e fine. Un giorno, un giorno lontano, non ci sarà più nulla da modificare, tutto sarà già permanentemente mutato e allora all’uomo, piccola presenza in un universo infinito non resterà altro da fare che adeguarsi allo scempio che ne ha fatto. A.M.
…..
"La miseria dello sviluppo" è anche un bellissimo libro dello storico Piero Bevilacqua che vale senz'altro la pena di leggere...
rompiamo il silenzio mediatico! Un momento di informazione e di approfondimento su quello che succede in Honduras dopo il colpo di stato. Solo media di movimento fanno girare informazioni, mentre quasi nulla passa nell'informazione "ufficiale". Quindi l'iniziativa nasce per dare una opportunità informativa dando voce ed un contributo alla resistenza honduregna. E concentrando il nostro sguardo in basso e a sinistra, "giriamo" la richiesta di sostegno che viene dai movimenti sociali honduregni allargandola alla città, quella che ogni giorno resiste e lotta per la democrazia vera, la libertà e la giustizia, qui da noi e in ogni parte del mondo. E' quindi anche nell'ottica di attivare un percorso condiviso, che questa iniziativa prende corpo.... sperando che con il contributo di tutt@ possa arrivare ai compagni e alle compagne honduregn@, il nostro... "no estan solos!"
promuovono: comitato Carlos Fonseca, associazione Ya Basta Moltitudia, associazione Italia Nicaragua, Centri Sociali in Action, Strike SPA, Horus Liberato 2.0, Ex 51, Cantiere Sociale Tiburtino, Ex SNIA, ....
Venerdi 23 ottobre EX SNIA Via Prenestina 173
dalle ore 20,30
- Voci dall'Honduras (collegamenti telefonici con il Fronte di Resistenza al golpe)
- Testimonianze, video e foto
- cena sociale in sottoscrizione al Fronte di Resistenza honduregno
dalle ore 22,00
* tutto il ricavato (tolte le spese) andrà a sostegno del Frente
DANTE DE ANGELIS REINTEGRATO!!!! h. 14.30 è appena arrivata la notizia dal Tribunale del Lavoro...
Al presidio in questo momento ci sono circa un centinaio di persone. Una ventina inoltre sono salite con Dante nell'aula dove si sta tenendo l'udienza, il cui resposnso sarà reso noto soltanto nel pomeriggio se non nei prossimi giorni in quanto probabilmente il giudice depositerà la sua sentenza.
Per strada, nei pressi del Tribunale si è raccolto un numero considerevole di persone, semplici cittadini e ferrovieri, amici di Dante, giornalisti e comuni cittadini. Rispetto all'udienza precedente l'affluenza è stata molto maggiore. Da Viareggio, teatro dell'ultima tragedia annunciata rispetto alla sicurezza delle Ferrovie è arivato un autobus completo. Si stanno tenendo inoltre continuamente interventi dei rappresentanti dell'Orsa, di alcune rappresentanze politiche, dei ferrovieri addetti alla sicurezza. Il presidio si sta arricchendo pertanto di contenuti importanti, partendo sì dal reintegro di Dante De Angelis ma agiungendo soprattutto una discussione interessante sui temi della sicurezza e dei tagli in questo settore che Trenitalia in questi anni sta operando selvaggiamente, per finire alla denuncia di sempre nuovi incidenti che vengono sistematicamente taciuti dalla stampa. Un grande striscione riproduce la foto del disastro di Viareggio. Mentre Dante è stato licenziato per aver denunciato (e proprio quello era il compito del suo incarico) gravi problemi di sicurezza e il rischio di incidenti poi puntualmente verificatisi, ancora per la strage di Viareggio non c'è ancora nessun indagato mentre le Ferrovie e la ditta proprietaria della carrozza si rimpallano le responsabilità, gioco reso possibile dall'appalto, subappalto e relativa frammentazione di tutto il settore dei trasporti. Intanto i grandi progetti inultili e costosi avanzano, l'Alta Velocità corre sempre di più a scapito della nostra sicurezza e del trasporto regionale e locale, penalizzando come sempre l'utenza di massa che si serve del trasporto pubblico per recarsi quotidianamente al lavoro, e favorendo invece poche persone che devono recarsi rapidamente dal Nord al Sud del nostro paese per i loro viaggi d'affari. E' fondamentale riappropriarsi delle strutture pubbliche e non permettere che vengano messe a esclusiva disposizione di pochi! Sarà possibile seguire la vicenda di Dante ed avere aggiornamenti sulla sentenza sulle frequenze di Radio Onda Rossa. (AM)
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PRESIDIO DI SOLIDARIETA'
Lunedì 26 ottobre, presso il Tribunale di Roma, si terrà l'udienza conclusiva della vertenza sul licenziamento del macchinista e delegato alla sicurezza, Dante De Angelis, avvenuto il 15 agosto 2008. Il reintegro di Dante riguarda tutti i ferrovieri, i lavoratori, i pendolari e i cittadini; la mobilitazione per il suo reintegro è una battaglia di civiltà. La rivista dei macchinisti, "ancora In Marcia!", invita coloro che hanno a cuore la sicurezza e le libertà fondamentali a partecipare a un presidio di solidarietà che si terrà in concomitanza con l'udienza presso il Tribunale del Lavoro di Roma alle ore 11,00 presso il Tribunale del Lavoro di Roma Viale Giulio Cesare, 54 (metro A, fermata Lepanto) Aula 101, primo piano, giudice Conte. Appuntamento alla Stazione Termini, ore 10,15 binario 1, oppure direttamente di fronte all'ingresso del Tribunale alle ore 10,45.
Dante fu allontanato dalle Fs con la polizia ferroviaria, un atto che fu definito da più parti di "fascismo aziendale", per aver segnalato come delegato alla sicurezza, "problemi" ai treni Eurostar. Il fatto destò molto scalpore e suscitò un'ondata di proteste e prese di posizione di ferrovieri ma anche di semplici cittadini, pendolari, parlamentari, forze politiche, Enti locali, operatori della prevenzione, mezzi di informazione, intellettuali, ecc.
Da allora ci sono stati molti altri incidenti: altri due Etr si sono spezzati, sei lavoratori sono morti sui binari, tre viaggiatori uccisi, quattro orribilmente mutilati dalle porte Killer e trentuno cittadini innocenti hanno perso la vita,
arsi vivi, nella strage ferroviaria di Viareggio. Incidenti che hanno dimostrato la fondatezza delle sue affermazioni e l'impellente necessità di migliorare
costantemente le condizioni di sicurezza, non solo per viaggiatori e ferrovieri ma anche per la cittadinanza tutta.
L'attacco frontale ai diritti sindacali e alle libertà fondamentali da parte delle Fs si è spinto, nel frattempo, molto oltre fino a intimidire, diffidare e minacciare numerosi altri delegati alla sicurezza e a utilizzare lo spettro di questo licenziamento verso ciascun ferroviere per gestire la fase di pesante ristrutturazione in corso, che prevede migliaia di esuberi, riduzione degli equipaggi di guida, separazione e privatizzazione dei settori remunerativi, l'azzeramento del trasporto merci e la marginalizzazione di quello pendolari.
Intimidire i lavoratori e i delegati che si occupano di sicurezza rende meno sicura qualsiasi organizzazione poiché seminando la paura si perde il fondamentale contributo di chi conosce nel dettaglio tutti i processi lavorativi e i rischi connessi. Come in molti altri servizi, anche per i ferrovieri quello di mettere in evidenza i rischi e denunciare i pericoli è un obbligo morale e un
dovere civico che deve prevalere sugli obblighi contrattuali, in particolare quando riguarda la sicurezza el 'incolumità pubblica. Per queste ragioni la decisione che sarà adottata lunedì prossimo dal Giudice del Lavoro, Dario Conte, assume una importanza decisiva nel campo delle libertà sindacali, della sicurezza ferroviaria e del lavoro ma anche, più in generale, per la libertà di parola ed il diritto di opinione di ciascuno di noi.
Bersani tra gli operai, si legge oggi un po’ dovunque. Liberazione titola : “In fabbrica, su una sedia l’esordio da leader di Bersani”, evocando immagini sbiadite dei comizi di fine anni ’60. Il giornalista Stefano Bocconetti scrive che ad aspettare il leader del PD “c’era un mare di folla, tutti lavoratori”.
Ne siamo sicuri Bocconetti? Del fatto che fossero tutti lavoratori?
No, perché la zona che Bersani ha deciso di visitare da neo segretario del piddì è ricca di microimprese artigianali delle quali ognuna conta con un numero ridotto di operai. Bersani la visita sembra averla fatta più alla piccola e media imprenditoria locale che non all’operaio vero e proprio, se vogliamo vedere la cosa secondo un’ottica di divisione di classi.
E anche se lui ha parlato di “ricominciare dal lavoro” come nuova linea politica del partito è pur vero che la piccola fabbrica da lui visitata ha solo 9 operai.
Bersani lungi dall’andare dai lavoratori volge lo sguardo all’imprenditoria, piccola e media questa volta. La grossa sta con Berlusconi.
Una passeggiata a Pomigliano o Termini Imerese no?
Promotore evento: CSOA eXSnia
Reading al libro “Perché io, perché non tu” Barbara Balzerani, DeriveAPPRODI, 2009
Venerdì 30 ottobre Ore 20:30
Drammaturgia e voce Tamara Bartolini Sonorizzazioni, chitarra e voce Michele Baronio Immagini Camilla Fusco
Sarà presente l'autrice
In funzione bar e trattoria con specialità di pesce
ingresso a sottoscrizione libera
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Storie e analisi per capire DA CHE PARTE STARE Ogni venerdì in via Prenestina 173
Perchè io, perchè non tu. Un libro denso e intenso che fa economia di parole per esprimere in poche pagine il dolore di alcune scelte che hanno trasformato una vita, molte vite, la vita stessa di un paese. Un dolore in bilico tra fatti pubblici e sentimenti privati che si nutre della carcerazione speciale della sua protagonista, cresce nel formarsi di una comunità «politica» delle detenute e che si distingue da quello delle recluse comuni. Per proseguire poi nei primi passi ... Continua a leggere...
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