Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Licenziamento De Angelis: 8 giugno 2009, ore 10,30, a Roma. Presidio di solidarietà alla prima udienza.
L’8 giugno tutti a Roma davanti al Tribunale !
Viale Giulio Cesare, 54 (metro A, fermata Lepanto) Aula 101, primo piano, giudice Conte
Il prossimo 8 giugno si terrà pressoil Tribunale di Roma la prima udienza del ricorso contro il licenziamento di Dante De Angelis, macchinista Fs e Rappresentante dei Lavoratori alla Sicurezza.
Dante è stato licenziato il giorno di ferragosto per aver segnalato, come delegato alla sicurezza, “problemi” ai treni Eurostar. Da allora ci sono stati diversi altri incidenti, altri due Etr si sono spezzati, 6 lavoratori sono morti sui binari, 2 viaggiatori uccisi e 4 orribilmente mutilati dalle porte Killer.
L’attacco frontale ai diritti sindacali e alle libertà fondamentali iniziate con il licenziamento, stanno proseguendo con l’intimidazione nei confronti di altri RLS attivi e di centinaia di lavoratori.
Il disegno aziendale di un ulteriore massiccio ridimensionamento del numero dei ferrovieri, l’introduzione del macchinista solo alla guida dei treni, l’attacco alle condizioni di lavoro e all’intero servizio ferroviario, in particolare ai pendolari e al trasporto merci, aprono inquietanti scenari per chi potrebbe essere espulso, per quelli che rimarranno e per tutti i viaggiatori.
La lotta per il reintegro di Dante riguarda tutti i ferrovieri, i lavoratori, i pendolari e i cittadini. La mobilitazione per il reintegro di Dante è una battaglia di civiltà.
Per questo invitiamo tutti, ferrovieri, pendolari, lavoratori e cittadini ad essere presenti:
8 GIUGNO ‘09, ORE 10.30
UDIENZA AL TRIBUNALE DI ROMA
Viale Giulio Cesare 54 (metro A, fermata Lepanto)Aula 101, primo piano, giudice Conte
Per i ferrovieri e chiunque voglia: appuntamento al binario 1 della Stazione Termini alle ore 9.30
03 giugno 2009 Assemblea Nazionale Ferrovieri
Jaime Rodriguez, un colombiano che vive in Italia da anni ha lasciato in questi giorni un lungo commento sul sito, raccontando la sua esperienza e la sua vita. E' una testimonianza educata e gentile e che merita rispetto, anche se tuttavia rappresenta per così dire, quella che è la versione filogovernativa della realtà colombiana. Perfino nel tentativo di dare la colpa ai "vicini stati latinoamericani" (leggi Venezuela) della distorsione con cui noi europei ci occupiamo della Colombia. La sua lettera mi ha ricordato la conversazione avuta tempo fa con l'ambasciatore colombiano a Roma Sabas Pretelt de la Vega. Sembra che certi discorsi vadano secondo binari stabiliti e rigidi copioni. Tuttavia non è sempre così semplice e la realtà è mutevole e diversa. So bene che non è facile per nessuno e che ognuno ha le proprie ragioni, che anni di guerra civile hanno portato all'imbarbarimento del conflitto, che è facile far passare delinquenza comune per guerriglia, così come è stato facile per i militari dell'esercito far passare giovani innocenti per “pericolosi terroristi”, ucciderli e mettergli addosso una mimetica con il distintivo delle FARC, ma non sono sicura che il popolo voglia per una terza volta Uribe come dice il nostro amico, non sono sicura che il presidente colombiano abbia l'intero consenso nazionale. Piuttosto bisogna sempre scegliere da che parte stare...
Questa è la risposta che ho scritto ieri sera a Jaime e di seguito c'è il suo commento, tanto per riflettere e discuterne, nessuno di noi pretende di avere la palla di vetro o l'elisir della saggezza...
Caro Jaime, ti ringrazio per l’attenzione e per la sincerità e la delicatezza con la quale mi hai raccontato alcune cose della tua vita.
Non ho motivo per dubitare di quanto tu racconti. Tuttavia permettimi di dirti che le storie che giungono dalla Colombia, anche da quello stesso popolo che tu giustamente chiami in causa, sono molto diverse.
So di persone che se ne sono dovute andare perchè minacciate e costantemente in pericolo di vita per il loro lavoro e per il loro impegno.
So di tanti sfollati che hanno dovuto lasciare le loro terre perchè semplicemente gli sono state sottratte dai paramilitari.
Ho conosciuto Aida Quilcué , leader del CRIC, in Italia poche settimane dopo che l’esercito gli ha ammazzato a bruciapelo il marito. ... Continua a leggere...
Pensavo che sarebbe interessante riuscire a tradurre in italiano e mettere on line i rapporti sulla Colombia delle maggiori organizzazioni di difesa dei diritti umani.
Sono disponibili infatti soltanto in inglese e in spagnolo.
In questo modo la situazione in Colombia sarebbe veramente a portata di tutti.
Potrei creare una sezione apposita in questo sito (che tra l’altro gode di buona visibilità sui motori di ricerca) e chiunque altro potrebbe pubblicare dove e come vuole.
Purtroppo io non ho moltissimo tempo e generalmente sono rapporti molto lunghi, quindi se qualcuno volenteroso fosse disponibile ad organizzarsi in un “lavoro di squadra”, credo che possa venirne fuori una bella cosa e ben fatta.... Continua a leggere...
Da assoluta ignorante in materia c'è una domanda che mi sto ponendo in queste ore: perchè se si sa (e credo che l'evenienza oggi sia abbastanza prevedibile) che durante il volo si incontrerà una forte turbolenza, si lascia partire lo stesso un volo? E se invece il pilota viene informato a volo iniziato, perchè non può decidere di tornare indietro o dirottare l'aereo ad altra destinazione più sicura? Giro le domande, forse ingenue, ai più esperti fra voi...
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