Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ismael León Arías è un giornalista peruviano. Direttore del quotidiano La Crónica nel 1985. Commentatore politico ed editorialista del quotidiano La República per 14 anni. Ha lavorato in radio e in televisione, occupandosi sempre di programmi di informazione e di politica. E’ stato docente di giornalismo all’Università Nazionale di San Marco di Lima, una delle più antiche e prestigiose università latinoamericane e capo stampa di questo istituto di studi superiori. Gestisce il blog La columna de León. Gli chiediamo di raccontarci come sta evolvendo la situazione nel suo paese rispetto alla rivolta degli indigeni dell’Amazzonia che ormai va avanti da qualche mese:
Annalisa Melandri - Quali sono le cause della rivolta indigena? E la lotta da quanto tempo va avanti e in che forme? Ismael León Arías - La causa della rivolta è da ricercare nel tentativo del presidente Alan García di ingannare le comunità indigene negando di aver l'intenzione di autorizzare la vendita o la concessione delle loro terre. In realtà ha nascosto alcuni di questi provvedimenti, che erano destinati a spianare la strada al Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti all'interno di un pacchetto di cento decreti legge di minore importanza. Per di più nella sua campagna elettorale, il candidato García aveva promesso che il suo partito avrebbe rivisto tutti gli aspetti negativi di questo trattato, ma una volta eletto lo confermò senza nessun cambiamento, accelerando la sua applicazione. Prima grande sorpresa. ... Continua a leggere...
Questa è la lettera che in occasione del sit-in di fronte all'ambasciata del Perù in Italia in protesta per i gravi fatti accaduti in Amazzonia è stata conseganta dalle associazioni presenti all'ambasciatore peruviano.
Roma 11 giugno 2009
All'Ambasciatore del Perù in Italia Alle autorià di governo del Perù Ai mezzi di comunicazione
di fronte ai fatti accaduti in Perù nei giorni scorsi e alla repressione messa in atto contro le popolazioni amazzoniche in agitazione pacifica in difesa dei propri diritti e territori, come società civile italiana e associazioni, organizzazioni e movimenti sociali, forze politiche e sindacali ... Continua a leggere...
fonte foto
Maroni: "li abbiamo fermati": i presunti terroristi che progettavano azioni in occasione del prossimo vertice G8 (quando era previsto a La Maddalena).
E con l’ occasione gli inquirenti dissotterrano gli arnesi del nonno partigiano, che dopo la figuraccia (semprechè qualcuno sveglio se ne accorga) verranno riposti nel Museo della Resistenza.
Secondo quanto ricostruito dalle intercettazioni, invece il pericolo stava nel fatto che uno degli arrestati avrebbe detto di avere “la fissa per i modellini”:
Infatti questo congegno tecnologico di ultimissima generazione imbottito ben bene di tritolo e telecomandato è anche completamente invisibile ai radar...
Per il resto attenti a tutti! L’ammissione di colpevolezza pare stia nella seguente frase detta al telefono:
“Un rivoluzionario non può riconoscersi in questo Stato e deve continuare la lotta fino a quando non muore”.
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P.S. Giuro che smetto subito di leggere il libro di Fabbri sull'anarchismo (L'anarchismo, la libertà e la rivoluzione) e lo riporto domani stesso in biblioteca ...
Ismael León Arías es un periodista peruano. Ha sido director del diario La Crónica en 1985. Reportero político y editor en La República durante 14 años. Ha trabajado en canales de televisión de Lima y en radioemisoras, siempre en programas informativos y políticos. Ha sido también profesor de periodismo en la Universidad Nacional de San Marcos y jefe de prensa de esa antigua casa de estudios superiores. Tiene el blog denominado La columna de León.
Annalisa Melandri - Cuáles son las causas del sublevamiento indígena y la lucha desde cuanto tiempo sigue y en que forma?
Ismael León Arías - Si hablamos de una causa inmediata, es el engaño cometido por el gobierno, cuando el presidente Alan García negó tener la intención de autorizar la venta o concesión de las tierras comunitarias. Lo hizo, mediante decretos ocultos en un paquete de cien dispositivos legales (decretos) de menor rango a una ley del Congreso, que estaban destinados a hacer viable el Tratado de Libre Comercio con EE.UU.
En su campaña electoral García candidato había prometido que su partido revisaría los alcances negativos de ese Tratado; pero cuando fue elegido lo confirmó sin cambio alguno y facilitó su rápida aplicación. Primera gran sorpresa. De pronto comenzaron a brotar en la Amazonía numerosas medianas y grandes mineras y petroleras, haciendo exploración. Sin el obligatorio Estudio de Impacto Ambiental y sin la consulta a las comunidades, a las que el Estado está obligado por antiguos convenios internacionales. Segunda gran sorpresa. Comenzaron las movilizaciones y con ellas las promesas de diálogo. Hablamos de febrero de este año. El gobierno propuso una mesa de diálogo, luego lo olvidó y trasladó el problema al Congreso, donde sus congresistas siempre tienen a la mano una fórmula para eludir el debate. Intervino la Defensoría del Pueblo y su principal comisión dictaminó que los decretos en disputa son inconstitucionales. ... Continua a leggere...
NICARAGUA: NOI DONNE LE INVISIBILI
a cura dell’Associazione di amicizia e
solidarietà Italia-Nicaragua
Davide Ghaleb Editore 2009, 13 euro
Non sono state sempre invisibili le donne nicaraguensi. Riuscirono a riscattarsi dalla condizione di estrema sottomissione ed emarginazione in cui erano state definitivamente relegate da decenni di dittatura somozista, combattendo con coraggio, dignità e tenacia per la rivendicazione dei loro diritti durante la rivoluzione sandinista, ottenendo importanti conquiste, a partire dall’ “uguaglianza economica, politica e sociale tra gli uomini e le donne” prevista dal Programma Storico del 1969 del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale e poi sancita definitivamente dall’articolo 48 della Costituzione del 1987 in cui si afferma che “esiste uguaglianza assoluta tra l’uomo e la donna”.
Tuttavia, una società sessista e maschilista come quella nicaraguense e come quella latinoamericana in genere (nonostante in alcuni paesi si stia registrando un notevole miglioramento in tal senso), difficilmente ha accettato nel corso di questi anni che le donne conquistassero spazi generalmente occupati dagli uomini, e che fosse scalzata l’egemonia culturale, sociale ed economica di cui questi godono da sempre. Questi spazi gli uomini in Nicaragua li hanno difesi e li difendono spesso tutt’ora con l’uso della violenza sulle donne. Di questo parla “Nicaragua: Noi donne, le invisibili”.
Tra poesia e cronaca, con l’apporto di numerose testimonianze e interviste, il libro descrive esperienze e realtà in vari ambiti della vita nicaraguense, percorrendo i cammini della solidarietà tra donne di paesi diversi e raccontando a tratti crudamente, i diversi aspetti della violenza sulle donne.
Dall’aborto terapeutico, consentito da almeno un secolo e adesso paradossalmente penalizzato proprio da quel Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale ora al governo, al femminicidio (la donna uccisa in quanto donna), dai racconti delle donne malate per i pesticidi utilizzati nelle piantagioni di banane, alle lavoratrici bambine del settore del tabacco.
E simbolicamente, perchè l’acqua è generatrice di vita e elemento femminile per eccellenza e poiché generalmente sono le donne a condurre le battaglie per la difesa di questo bene sociale, un capitolo a parte e dal titolo “Acqua: L’oro blu, affare del ventesimo secolo” è dedicato alle lotte delle comunità indigene che difendono le loro risorse idriche dallo sfruttamento indiscriminato delle multinazionali.
E’ vero che la libertà di un paese si misura dalla libertà conquistata dalle donne, ma la “resistenza silenziosa e testarda “ che caratterizza le donne nicaraguensi, ha bisogno di nutrirsi anche e soprattutto in questo momento - ad un anno dall’approvazione della legge che vieta ogni tipo di interruzione di gravidanza, trasformando il corpo e la vita stessa delle donne in merce elettorale - di quella solidarietà internazionale che abbia “occhi e cuore di donna”.
Annalisa Melandri
recensione per LE MONDE diplomatique – il manifesto (giugno 2009)
Ricordo che domani mattina su Radio Onda Rossa la seconda puntata della serie di trasmissioni sulla Nigeria e il Mend. Alle 11.
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Un video di soldati nigeriani che uccidono due fratelli disarmati nel delta del Niger. Il Mend condanna le esecuzioni definendole “crimini di guerra” e richiede un’inchiesta internazionale.
Proseguono gli attacchi del gruppo ribelle agli impianti petroliferi.
Lunedì la Chevron aveva confermato danni all’oleodotto Makaraba-Utonana-Abiteye e un incendio all’impianto Makaraba Jacket 5 nello Stato del Delta. Ieri i militanti hanno colpito la stazione di Abiteye sempre gestita dalla Chevron, “provocando un altro problema ai sistemi sfociato in un vasto incendio che sta consumando l’intero impianto”, dice un comunicato del Mend. Non è stata possibile per il momento una verifica indipendente in assenza di comunicati della compagnia.
Un filmato pubblicato da diversi siti internet di giornali Nigeriani, in cui soldati della JTF uccidono sommariamente due fratelli, sta mettendo fortemente in imbarazzo il governo nigeriano. ... Continua a leggere...
Nel mare di fantasmi alla ricerca del paradiso - di Guido Piccoli domani venerdì 19 giugno su RSI rete due
Le Canarie sono considerate la porta europea dell'Africa. Da quando questa porta è stata chiusa, l'arcipelago spagnolo in mezzo all'Atlantico è la meta degli immigrati africani che scappano dalla miseria e dalla violenza dei loro paesi. Laser descrive questo dramma troppo spesso rimosso dall'opinione pubblica internazionale, intervistando alcuni giovani sopravvissuti alle traversate (rese sempre più pericolose dai blocchi militari del sistema Frontex) e degli abitanti delle Canarie, coinvolti dal fenomeno delle pateras o cayucos (così vengono chiamate le barche di fortuna che sfidano il destino in pieno oceano). Tra questi il medico Carlos Arroyo dell'organizzazione Medicos del Mundo e il comandante di mercantili Carlos Arbesù. Quello che accade alle Canarie è l'esatta fotocopia di quello che accade, ad esempio, nel mare di Sicilia, di fronte a Lampedusa: di questo ne parla Gabriele Del Giudice, giornalista, scrittore di "Mamadou va a morire", animatore del sito-xeb Fortresse Europe e militante antirazzista.
Di Annalisa (del 18/06/2009 @ 14:44:35, in Humor, linkato 747 volte)
Di Annalisa (del 18/06/2009 @ 14:57:31, in Humor, linkato 888 volte)
- Per noi lo sviluppo è solidarietà, uguaglianza e utilizzo equilibrato delle risorse... - Che ignoranti! Lo svilupppo è estrarre petrolio e tagliare boschi per produrre etanolo...
Si tengono su Radio Onda Rossa una serie di puntate che avranno per tema la Nigeria e la lotta del MEND (il movimento per la liberazione del Delta del Niger) rispetto alle multinazionali del petrolio.
Per aggiornamenti costanti si possono visitare i siti Porta Metronia e A Sud. Qui di seguito saranno disponibili invece i link ai file audio delle trasmissioni.
Audio trasmissione del 10 Giugno 2009
Audio trasmissione del 17 Giugno 2009 con l'intervento di Enzo Mangini di Carta
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