Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
La lettera è stata consegnata il 17 giugno scorso, all’ambasciatore della Repubblica Dominicana in Italia, Dr. Vinicio Alfonso Tobal Ureña.
Quella che segue è stata la sua dichiarazione rilasciata nel ricevere l’appello firmato da numerose associazioni, partiti politici, ONG e semplici cittadini:
.
“da oltre trent’anni conosco il percorso politico e la vita di Narciso Isa Conde. Quando ero studente infatti partecipavo anche io ed ero simpatizzante della lotta antimperialista e antibalaguerista. Durante il governo di Balaguer più di 3.000 giovani vennero uccisi soltanto perché di sinistra e rivoluzionari. Successivamente nel ’74 ho fatto parte dell’ attuale partito della Liberazione Dominicana che era stato fondato dal professor Juan Bosch, ma indipendentemente dal fatto che io facessi parte del l PLD e Narciso Isa Conde fosse conosciuto come un rivoluzionario del Partito Comunista Dominicano, dico sinceramente che lo stimo come una figura storica coerente con i suoi principi rivoluzionari ed ho una buona opinione della sua vita politica. Posso dire, indipendentemente dalla mia condizione di ambasciatore e di membro fondatore del PLD, che Narciso Isa Conde come rivoluzionario è stato una persona che ha sempre difeso i migliori interessi del paese. Bisogna essere onesti e sinceri in politica. Relativamente alla denuncia presentata, con piacere la inoltrerò attraverso i canali che mi corrispondono alla Presidenza della Repubblica”
..
Al presidente della Repubblica Dominicana Leonel Fernández
Appello dall’Italia al Presidente della Repubblica Dominicana Leonel Fernández affinché si attivi per proteggere l’incolumità di Narciso Isa Conde e della sua famiglia e perché impedisca la realizzazione del piano criminale colombiano-statunitense volto all’eliminazione del noto dirigente comunista dominicano.
Narciso Isa Conde, intellettuale e dirigente della sinistra rivoluzionaria dominicana, già Segretario Generale del Partito Comunista Dominicano, figura storica nel suo paese nella lotta contro l’imperialismo statunitense, ha partecipato attivamente nel 1965 alla Rivoluzione di Aprile che aveva l’intento di riportare al governo il presidente legittimo Juan Bosch, deposto da un colpo di Stato realizzato con l’intervento degli Stati Uniti a soli sette mesi dalla sua elezione. Isa Conde ha sofferto per questa attiva partecipazione alla liberazione del suo paese il carcere, la persecuzione e l’esilio.
Egli, sempre coerente nel suo costante impegno rivoluzionario caratterizzato dalla solidarietà internazionalista verso i movimenti di liberazione dei popoli oppressi, non ha mai discriminato nessuna forma di lotta, incluso quella del popolo colombiano. Attualmente fa parte della presidenza collettiva del Movimento Continentale Bolivariano e da anni si batte per una soluzione politica e negoziata del conflitto contrapposta alla soluzione militare di “sicurezza democratica” perseguita dal governo di Álvaro Uribe. Egli inoltre da tempo denuncia i crimini e le violenze che impunemente vengono commesse in Colombia dai paramilitari e dallo stesso esercito colombiano.
Per questo è oggetto attualmente di una campagna di diffamazione basata su falsità e montata con l’appoggio dei media filogovernativi. Recentemente Álvaro Uribe lo ha definito “leader terrorista”. ... Continua a leggere...
La carta ha sido entregada el día 17 de junio al embajador de la República Dominicana, Dr. Vinicio Alfonso Tobal Ureña.
Esta fue la declaración que hizo el embajador al recibir la denuncia firmada por muchas asociaciones, partidos políticos, ONG y simples ciudadanos: “tengo más de treinta años sabiendo de la trayectoria y de la vida de Narciso Isa Conde, porqué cuando yo era estudiante participaba y era un simpatizante de la lucha antimperialista y antibalaguerista. Durante el gobierno de Balaguer más de 3.000 jóvenes fueron asesinados, solamente porqué eran partidarios de la izquierda, revolucionarios. Después, en el ‘74 formé parte del actual Partido de la Liberación Dominicana que había fundado el profesor Juan Bosch, pero independientemente de que yo sea del PLD y Narciso Isa Conde yo lo conocía como un revolucionario del Partido Comunista Dominicano, quiero decirle honestamente, con toda sinceridad, que yo valoro cómo una figura histórica de apego a sus principios revolucionarios y tengo buen concepto de la vida política de Isa Conde. Puedo decir que Narciso Isa Conde como revolucionario ha sido una persona que siempre ha estado en defensa de los mejores intereses del país, esto lo digo independientemente de mi condición de embajador y de miembro fundador del PLD. Hay que ser honestos y hay que ser sinceros en la politica. Con relación a la denucia le digo que con mucho gusto la voy a tramitar por los canales correspondientes a la Presidencia de la República”.
Al Presidente de la República Dominicana Leonel Fernández
Llamado desde Italia al Presidente de la República Dominicana Leonel Fernández pidiendole la protección de la incolumidad de Narciso Isa Conde y su familia y para que actúe contra la realización del plan criminal colombo-estadounidense impulsado con el objetivo de la eliminación del reconocido dirigente comunista dominicano.
Narciso Isa Conde, intelectual y dirigente de la izquierda revolucionaria dominicana, ya Secretario General del Partido Comunista Dominicano, figura históríca en su país en la lucha contra el imperialismo estadounidense, ha participado activamente en 1965 a la Revolución de Abril que tenía el intento de restituir al país su legítimo presidente Juan Bosch, depuesto por un golpe de Estado realizado con la intervención de Estados Unidos solamente siete meses después de su elección. Isa Conde ha sufrido por su activa participación a la liberación de su país, cárcel, persecución y exilio.
Él, siempre consecuente en su constante compromiso revolucionario caracterizado por la solidaridad internacionalista hacia los movimientos de liberación de los pueblos oprimidos, nunca ha discriminado ninguna forma de lucha, incluso la del pueblo colombiano. Actualmente forma parte de la presidencia colectiva del Movimiento Continental Bolivariano y desde años lucha por una solución pacífica política y negociada del conflicto en oposición a la solución militar de “seguridad democrática” impulsada por el gobierno de Álvaro Uribe. Desde tiempo Narciso Isa Conde denuncia los crímenes y las ... Continua a leggere...
Alla Comunità di Sant’Egidio
Roma
fax 06.580.01.97
Roma, 17 maggio 2010
Siamo venuti a conoscenza soltanto ora dell’invito rivolto al Mons. Oscar Rodríguez Maradiaga, cardinale e arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras) da parte della Comunità di Sant’Egidio e dall’Istituto Italo-Latino Americano, per tenere la conferenza che si svolgerà presso la sede dell’ILA a Roma il 20 maggio prossimo sul tema: “Oltre la violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l’America latina”.
Sappiamo che il Mons. Maradiaga, fin dai giorni immediatamente successivi al colpo di Stato avvenuto in Honduras il 28 giugno dell’anno scorso, con il quale è stato deposto e cacciato dal paese il presidente legittimamente eletto Manuel Zelaya, si è distinto per le sue posizioni apertamente schierate con il governo golpista di Roberto Micheletti e contrarie al ritorno di Manuel Zelaya nel paese.
Il Mons. Maradiaga, e la gerarchia cattolica honduregna, avevano d’altra parte espresso già prima del golpe, forte perplessità e opposizione verso il progetto, portato avanti dal governo Zelaya, di installare una Quarta Urna nelle sedi elettorali, progetto che avrebbe condotto ad un’Assemblea Costituente in un paese dove vige tutt’ora la Costituzione scritta dal dittatore Policarpo Paz nel 1982. Un’Assemble Costituente che avrebbe restituito finalmente un po’ di sovranità popolare ad un paese, L'Honduras, uno dei più poveri del mondo, con una mortalità infantile del 48% fino al 5° anno di età, con una disparità tra classi ricche e classi povere tra le più alte in assoluto. Un paese dove vige un sistema sociale in cui una decina di famiglie possiede la totalità della ricchezza e del potere, controlla le istituzioni politiche e giudiziarie e, in combutta con le gerarchie militari ed ecclesiastiche, gestisce ogni aspetto della vita sociale ed economica.... Continua a leggere...
A: Quotidiano Liberazione e Partito della Rifondazione Comunista
CONTRO UNA SENTENZA INIQUA E UNA CENSURA INACCETTABILE
Vogliamo che la voce del giornalista e documentarista Fulvio Grimaldi non venga spenta, come avverrebbe se “Liberazione”, giornale comunista, insistesse nell’esecuzione della sentenza d’appello che ha condannato Grimaldi a restituire a “Liberazione” i 100mila euro avuti in primo grado come risarcimento del danno subito dall’editto bulgaro di Bertinotti che ne ha determinato il licenziamento su due piedi in occasione della pubblicazione di un suo articolo su Cuba nel 2003, non gradito all’allora segretario del PRC.
Di quel licenziamento Grimaldi non ha mai ricevuto né comunicazione né motivazione ufficiali. Alla reazione di protesta di oltre duemila lettori, il giornale ha risposto con spiegazioni non veritiere, negando a Grimaldi il diritto di replica. Grimaldi è un giornalista controverso le cui posizioni a volte non sono condivise da molti, ma volterianamente ne affermiamo il diritto ad esprimerle, oggi come quando le illustrava nel TG3 o le pubblicava sul giornale di un partito che in gran parte le condivideva e che, comunque, affermava nei suoi principi costitutivi la libertà di espressione, il pluralismo delle opinioni, il diritto di critica. Da molti anni questa voce di un’informazione non in linea con il “senso comune” dominante ci ha fatto conoscere realtà di conflitti e popoli in lotta contro l’imperialismo, dal Medioriente all’America Latina, dai Balcani all’Africa e all’Asia, dal terrorismo di Stato a quello ingannevolmente attribuito agli aggrediti e demonizzati, realtà che non avevano diritto di presenza nei media ufficiali. Andando contro una giurisprudenza consolidata, che raramente rovescia una sentenza in materia di diritto di lavoro, il giudice d’appello ha annullato una condanna a chi lo aveva estromesso da “Liberazione”, per cui da cinque anni lavorava con rubriche e reportage dalle aree di crisi, sostenendo in prima persona le spese di quegli impegni. I firmatari di questo appello vogliono continuare a leggere e a vedere i reportage di Grimaldi sulle lotte dei palestinesi, iracheni, jugoslavi, latinoamericani, già visti da migliaia di persone in Italia e fuori. Grimaldi ha proposto una soluzione transattiva che il giornale ha respinto. Ciò significa inesorabilmente la fine di una voce che riteniamo preziosa e insostituibile.
Chiediamo a “Liberazione” e al PRC, che tanto si sono spesi per l’articolo 18 e contro ogni censura, a partire da Santoro, Luttazzi e Biagi, di recedere da un accanimento rivendicativo che ha il sapore della rappresaglia padronale, incompatibile tra soggetti che si definiscono compagni.
per firmare l'appello: qui su Facebook
Proposta da inviare a tutte le Liste elettorali presenti alle prossime elezioni regionali del 28 marzo 2010.
SCIOPERO ELETTORALE – SCIOPERO DELLE LISTE
Noi, cittadine e cittadini abitualmente partecipi alle competizioni elettorali,
di fronte alla sfrontatezza della compagine governativa sempre più avvezza al non rispetto delle più elementari norme a presidio della trasparenza e dell'uguaglianza di tutte le parti sociali e politiche, dimostrata in quest’occasione perfino a competizione elettorale già avviata;
non volendo più subire l'arroganza del premier e dei suoi accoliti che hanno piegato ai loro voleri anche le più alte istituzioni dello Stato, come è avvenuto in quest’ultima vicenda del provvedimento ad listam:
RIGETTIAMO la protervia di chi calpesta le regole e annulla continuamente gli spazi di democrazia e PROPONIAMO a tutte e tutti uno sciopero elettorale,
CHIEDIAMO inoltre alle Liste dei partiti, già presenti nella scheda elettorale, di ritirasi in segno di protesta per le elezioni regionali del 28 marzo, per dimostrare di non voler più assoggettarsi alle truffe governative e poiché non sussistono le condizioni democratiche necessarie al sereno svolgimento di una competizione elettorale.
Prendiamo le distanze, non mischiamoci con i furfanti!
Gli elettori e le elettrici non più succubi
7 marzo 2010
Ricevo da parte di Marisa Masucci la petizione in italiano e qui in spagnolo da inoltrare alle autorità peruviane in difesa dei diritti dei prigionieir politici, violati pesantemente con la recente approvazione da parte del governo della nuova legge che regola le condizioni carcerarie.
.
Negli ultimi tempi si sta verificando in Perù una serie di eventi che, con il pretesto della lotta al terrorismo, stanno rendendo sempre più difficile la condizione dei prigionieri politici, mediante un irrigidimento delle leggi e il ritorno a condizioni di detenzione che, con il crollo della dittatura fujimorista e dopo il lavoro effettuato dalla Commissione della Verità e Riconciliazione, sembravano dovere essere superate definitivamente. A ciò contribuisce senza dubbio la campagna di demonizzazione dei prigionieri ed degli ex-prigionieri politici realizzata dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione, mediante la quale si diffonde la preoccupazione che la loro liberazione possa contribuire ad ingrossare le fila dell’insorgenza armata, nonostante ad oggi non esista alcuna evidenza dell’incorporazione nei gruppi armati attualmente operanti di ex prigionieri politici che hanno ottenuto la libertà. ... Continua a leggere...
Al Sr. Presidente de la República del Perù – Alan García Pérez
Jirón de la Unión s/n cuadra 1
Lima
Al Sr. Ministro de Justicia del Perú - Aurelio Pastor
Carlos Tenaud cuadra 3 s/n
Miraflores , Lima 18
apastor@minjus.gob.pe
Al Sr. Director del INPE – Jorge León Ballén
Jirón Carabaya N° 456 – Lima
.
Estimados Señores,
observo con preocupación que en los últimos tiempos se vienen dando circunstancias de las cuales son víctimas los presos políticos peruanos. Después de la promulgación de la ley que elimina los beneficios penitenciarios, 36 de ellos, después de haber pedido una mejoría de las condiciones mínimas de vida al interior de la prisión (reducción de las restricciones en el servicio de agua, electricidad, alimentación, atención médica) han sido transferidos de improviso del penal limeño Miguel Castro Castro al penal de máxima seguridad de Piedras Gordas y a otras cárceles lejos de Lima. Sé también que, después de la abolición de los beneficios penitenciarios, las condiciones de detención se han vuelto más rígidas, con la prohibición, por ejemplo, de dedicarse a actividades de estudio y trabajo. ... Continua a leggere...
LA VOSTRA ASSENZA E’ UNA RISPOSTA COMUNQUE CHIARA RIGUARDO AL VOSTRO CONCETTO DI DEMOCRAZIA!
Rileviamo con profondo disappunto che nonostante fosse stato chiesto un appuntamento con l’ambasciatore Roberto Ochoa Madrid con ampio margine di anticipo, il giorno del sit-in l’ambasciata dell’Honduras a Roma era vuota, come comunicatoci anche dalla dirigente della P.S. che ha provato a contattare qualche responsabile del servizio diplomatico dietro nostra richiesta. Anche la bandiera dell’Honduras era stata ritirata. Interpretiamo tale comportamento come un esplicito rifiuto al dialogo con un’ ampia rappresentanza della società civile cittadina e nazionale e come espressione di una precisa posizione politica della sede diplomatica honduregna in Italia e dello stesso ambasciatore Sig. Roberto Ochoa Madrid.
Sig. Roberto Micheletti
Casa Presidencial
Tegucigalpa, Honduras
Congreso Nacional de Honduras
Tegucigalpa, Honduras
Secretario de Estado en el Despacho de Relaciones Exteriores
del gobierno de facto - Honduras
Carlos López Contreras
Tegucigalpa, Honduras
Ministro degli Affari Esteri – Italia
Franco Frattini
Roma, Italia
Ambasciatore Honduras in Italia
Roberto Ochoa Madrid
Roma, Italia
Roma, 13 ottobre 2009
Noi rappresentanti delle associazioni per la difesa dei diritti umani, del mondo del lavoro e dei sindacati, della cooperazione internazionale e dell’associazionismo civile cittadino, ringraziando l’Ambasciatore Ochoa Madrid per averci ricevuto in questa giornata di mobilitazione e di protesta contro il colpo di Stato che ormai da più di 100 giorni ha annullato... Continua a leggere...
No se puede aceptar un golpe de Estado en el siglo XXI!
Roma, 21 luglio 2009
La Presidenza dell' Unione Europea in data odierna ha confermato il suo appoggio politico al legittimo presidente dell’ Honduras Manuel Zelaya e ha sostenuto la mediazione in Costa Rica del presidente Oscar Arias. Tuttavia oltre alla sospensione del dialogo poltico e dello sviluppo dei Trattati bilaterali in discussione, non è riuscita a prendere iniziative più coraggiose rispetto al governo golpista di Roberto Micheletti, quale per esempio la sospensione del Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG) che permette ai paesi in via di sviluppo di beneficiare di un accesso più agevole ai mercati dei Paesi Industrializzati e che è vincolato al rispetto delle 27 principali convenzioni internazionali in materia di Democrazia e di Diritti Umani.
Il Comitato Pro Zelaya, costituitosi spontaneamente il 28 giugno scorso, nelle stesse ore in cui avveniva il colpo di Stato in Honduras, chiede pertanto che iniziative più importanti in campo economico vengano intraprese contro il governo golpista ... Continua a leggere...
Questa è la lettera che in occasione del sit-in di fronte all'ambasciata del Perù in Italia in protesta per i gravi fatti accaduti in Amazzonia è stata conseganta dalle associazioni presenti all'ambasciatore peruviano.
Roma 11 giugno 2009
All'Ambasciatore del Perù in Italia Alle autorià di governo del Perù Ai mezzi di comunicazione
di fronte ai fatti accaduti in Perù nei giorni scorsi e alla repressione messa in atto contro le popolazioni amazzoniche in agitazione pacifica in difesa dei propri diritti e territori, come società civile italiana e associazioni, organizzazioni e movimenti sociali, forze politiche e sindacali ... Continua a leggere...
|
|
Ci sono 1055 persone collegate
<
|
ottobre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
America Latina
Antiper - critica rivoluzionaria dell'esistente.teoria e prassi del non ancora esistnte
Lavoro
Primo Maggio - foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
Cuba
Messico
Perú
Repressioni
Mapuche
Centro de políticas públicas
Medio Oriente
Amici
Fotografia
Editoria
Radio
15/10/2024 @ 11:11:41
script eseguito in 141 ms
|