Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Mucho se ha escrito sobre las hermanas Mirabal.
Su vocacion de libertad, sus lindas vidas, sus muertes horrendas, han inspirado valioso libros y numerosos artículos.
La grandeza del sacrificio de esas mujeres, que pone en evidencia el mezquino tamaño de una dictadura de opereta, sigue multiplicando, así que pasen los años, la dmiracion y la curiosidad de mucha gente, en muchos lugares.
Pero entre todo lo dicho y lo escrito, Vivas en su jardín se destaca poor su valor irrepetible: este entrañable testimonio es la historia narrada desde adentro, dictada por la memoria que la vivió.
Dedé Mirabal, la unica sobreviviente, vivió para contarla.
Eduardo Galeano
Porque
hay columnas de mármol impetuoso no rendidas al tiempo
y pirámides absolutas erigidas sobre las civilizaciones
que no pueden resistir la muerte de ciertas mariposas.
Pedro Mir
Amén de Mariposas
In Ecuador il presidente Rafael Correa dà inizio formale al suo secondo mandato dopo le elezioni dell’aprile scorso. Nella foto, riceve proprio nella giornata Internazionale delle Popolazioni Indigene, il bastone sacro del comando, un simbolo importante dei nativi andini. Ha promesso di governare altro quattri anni dando priorità “ai poveri, ai giovani e ai popoli ancestrali”. Nonostante le critiche di alcuni settori più radicali dei movimenti indigeni e sindacali del suo paese, può contare ancora con una popolarità superiore al 50%. Qui un interessante articolo (in spagnolo) sulle ragioni del suo successo.
Ecuador, 9 agosto 2009. Cerimonia della consegna del sacro bastone di comando indigeno in occasione dell'inizio formale del secondo mandato del presidente Rafael Correa
L’amico giornalista Mario Casasús ha intervistato in esclusiva per TeleSUR, Zoe Zelaya Castro, la figlia del presidente legittimo dell’Honduras Manuel Zelaya:
TeleSUR _ 07/08/2009 Licenciada en Ciencias Jurídicas y Sociales por la Universidad Nacional Autónoma de Honduras; desde hace 4 años, y en un ejemplo de honestidad, Zoe Zelaya, hizo una pausa en su ejercicio de litigante: "en nuestro país el accionar de un abogado está íntimamente relacionado -de una u otra forma- con los Poderes del Estado y lo que quería evitar era que se mal interpretara cualquier acción mía, como una forma de injerencia o coacción por parte de la administración de mi padre"; al igual que su hermana Xiomara, Zoe trabajó ad honorem: "Los primeros 6 meses del gobierno del Presidente Zelaya, voluntariamente ayudé a mi madre en la organización de su despacho; creando y poniendo a funcionar una oficina para Atención Social y Gestión de Ayudas"
MC.- En entrevista con teleSUR, Xiomara Castro y Xiomara Zelaya narraron las primeras horas después del golpe de Estado; usted ¿cómo vivió la angustia del 28 de junio?
ZZ.- Estaba junto a mi esposo y mi hija en nuestra casa, todavía dormidos, cuando nos despertó el sonido de los primeros impactos de bala y la llamada de mi hermana, informándonos que los militares estaban ... Continua a leggere...
Qualsiasi resistenza ha bisogno di denaro e aiuti per poter procedere nella lotta. Il popolo honduregno da più di un mese è in lotta contro il colpo di Stato. E' nostro dovere aiutarlo non solo a parole, anche un piccolo contributo può essere importante.
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Via Campesina lancia un appello a tutti i movimenti sociali e ai suoi sostenitori:
Abbiamo bisogno di donazioni per appoggiare la lotta in Honduras!
La popolazione dell’Honduras è da giorni in strada. Uomini e donne di ogni estrazione sociale stanno protestando ormai da più di un mese, da quando il 28 giugno un Colpo di Stato ha cacciato dal paese il presidente eletto José Manuel Zelaya sostituendolo con Roberto Micheletti. Il leader golpista è appoggiato dall’elite reazionaria, oltre che da settori dell’esercito, della chiesa e dell’imprenditoria, ai quali le politiche sociali di Zelaya stavano riducendo notevolmente gli interessi.
Da quel giorno migliaia di cittadini hanno iniziato una marcia verso la frontiera con il Nicaragua per dare il benvenuto al possibile ritorno del Presidente eletto, che tuttavia non è potuto ancora rientrare. Tutti ... Continua a leggere...
URGENTE Vi pregherei di farmi sapere se qualcuno avesse bisogno di una traduzione del presente documento e invito chiunque si trovi nella possibilità di farlo a contribuire, anche con poco. A.M.
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La Vía Campesina llama a todos los movimientos sociales y aliados ¡Solicitamos donaciones para apoyar la lucha en Honduras!
Las gentes de Honduras están en las calles. Hombres y mujeres de todas las condiciones sociales llevan protestando más de un mes, desde que el 28 de junio pasado un Golpe de Estado desalojara al Presidente electo José Manuel Zelaya, siendo reemplazado por Roberto Micheletti. El líder golpista está apoyado por la élite conservadora, incluyendo sectores del ejército, de la Iglesia, de los negocios, los cuales estaban viendo cómo se encogían sus privilegios bajo las políticas sociales de Zelaya.
Desde ese día, miles de ciudadanos/as han marchado hacia la frontera con Nicaragua para dar la bienvenida al posible retorno del Presidente electo, el cual aún no ha podido volver. ... Continua a leggere...
C’è molta tensione in questi giorni in Colombia per la nomina del nuovo Fiscal General, il Procuratore Generale della Repubblica, nomina considerata importante quasi quanto quella dello stesso Presidente, soprattutto in vista del fatto che nei prossimi quattro anni (la durata dell’incarico) la magistratura dovrà affrontare nel paese processi importanti, partendo da quelli legati allo scandalo della “parapolitica” per finire a quelli della così detta “Yidispolitica”, la compravendita di voti di parlamentari del Congresso che ha permesso la seconda rielezione di Uribe. ... Continua a leggere...
Ricevo e publico:
IL GOVERNO STRAVOLGE IL TESTO UNICO E AUMENTA LA INSICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Il Ministro Sacconi ha detto che il Governo non è interessato alle norme eccessive e per questo ha stravolto il testo unico presentando al Consiglio dei ministri del 31 luglio un testo che dovremo respingere se vogliamo tutelare nel presente e in futuro la salute e la sicurezza dei lavoratori. In italia ogni giorno 4 lavoratori muoiono per incidenti sul lavoro, di eccessivo ci sono solo le statistiche di feriti, mutilati e morti. Nessun concorso per nuovi ispettori Asl addetti alla sicurezza. Oggi ce ne sono 5000 per 5 milioni di aziende e si annunciano solo ispezioni "mirate" che potrebbero diventare ispezioni pre annunciate alle aziende. Il documento di valutazione sui rischi per la salute e la sicurezza non dovrà essere depositato dal notaio, nè ci sarà una posta certificata per stabilirne la data. Così facendo si aggira l'obbligo della valutazione del rischio da parte delle aziende e si potrà predisporre il documento dei rischi ad incidenti avvenuti (meno obblighi per le imprese, meno soldi spesi per loro) Per numerose violazioni si passa dalla sanzione penale a quella amministrativa. Sul lavoratore si scaricano molte responsabilità, per esempio l'obbligo della visita preassuntiva (vietata fino ad oggi dallo Statuto dei lavoratori), irrisoria diventa la tutela dei lavoratori in appalto e subappalto, e al contempo saranno dimezzate le sanzioni a carico delle aziende... Continua a leggere...
Questa volta non stiamo parlando del Messico della guerra sucia o quello più vicino a noi di Felipe Calderón dove ancora oggi si registrano casi di sparizioni forzate di persone. Non stiamo parlando dell’Argentina dei 30.000 desaparecidos o del Chile di Pinochet. Quello che segue avviene in Italia.
Il 12 ottobre del 2007 vengono arrestati nella loro casa di "Le Caselle", una frazione di Pietralunga, poco distante da Città di Castello e condotti nel carcere di Perugia, Aldo Bianzino un ebanista di 44 anni e la sua compagna Roberta Radici con l’accusa di spaccio e detenzione di marijuana.
In realtà si trattava di poche piantine ad uso personale e Roberta fu rilasciata dopo due giorni mentre nel casolare in aperta campagna erano stati lasciati soli la madre ultranovantenne di lei e il figlio tredicenne della coppia. ... Continua a leggere...
Lo scorso 7 luglio si è tenuta a San José di Costa Rica presso la Corte Interamericana di Difesa dei Dirtti Umani un’udienza che per il Messico può essere considerata storica.
Per la prima volta nella storia dell’Esercito e del paese, lo Stato messicano si trova al banco degli imputati per la politica repressiva applicata dal governo e dalle Forze Armate durante la così detta guerra sucia. Il caso preso in esame, della sparizione forzata di Rosendo Radilla Pacheco, avvenuta il 25 agosto del 1974 ad Atoyac de Álvarez, stato del Guerrero, e del quale quella del 7 luglio è stata soltanto l’udienza preliminare, è considerato infatti emblematico di centinaia di altri avvenuti in quegli stessi anni, nel decennio compreso tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, quando la sparizione forzata era una modalità repressiva applicata sistematicamente in Messico con lo scopo di rompere l’unità del tessuto sociale organizzato e di annientare fisicamente qualsiasi forma di protesta e di dissidenza.
Di Rosendo Padilla, arrestato ad un posto di blocco militare mentre viaggiava su un bus ... Continua a leggere...
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