Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
L’8 novembre scorso, prima di recarsi alla Cumbre Iberoamericana a Santiago del Cile, Hugo Chávez ha incontrato con la senatrice colombiana Córdoba a Caracas, il Comandante delle FARC Iván Márquez in funzione delle trattative in corso per lo scambio dei prigionieri.
Si tratta di uno storico incontro propedeutico a quello che dovrebbe avvenire nella selva colombiana con il Comandante in Capo delle FARC, Manuel Marulanda, alias Tirofijo.
Hugo Chávez ha detto di “avere molta fede” per la buona riuscita dello scambio umanitario.
Le trattative proseguono in un clima cordiale e di collaborazione e questo dimostra ulteriormente il fallimento della politica dura portata avanti dal presidente colombiano Uribe che si è sempre rifiutato di riconoscere l’esistenza di un conflitto sociale nel paese e di trovare una soluzione politica più che militare allo stesso.
...
“Sono stato due volte in Cile. Abbiamo avuto l’opportunità di frequentare importanti personalità, tra le quali Luis Corvalán, Segretario Generale del Partito Comunista Cileno, oggi detenuto in ingiustissima detenzione e Pablo Neruda, che avevo già incontrato a Lima, La Habana e Mosca. Abbiamo vissuto la profonda soddisfazione di essere ospiti nelle case di entrambi a Santiago e a Isla Negra, sulla spiaggia di Valparaíso. Il golpe fascista di due anni fa ci segnò l’anima, ma non le speranze; ridusse in ceneri transitorie la nostra illusione cilena, ma non le nostre speranze; ci straziò il cuore ma non la fiducia nell’avvenire.
A Londra apprendemmo della morte di Pablo e del nobile sangue popolare che stavano spargendo Pinochet e i suoi complici della Giunta. Tuttavia, ho dovuto acquietare i miei sentimenti per mesi e mesi, fino alla Settimana Santa di quest’anno, affinché sgorgassero a fiotti – insanguinati, imprecativi- i versi del mio "Pentagramma del Cile antifascista", che dovrebbero essere già stati pubblicati in questi giorni a Mosca , in russo, e nella rivista della Casa delle Americhe, a Cuba, in spagnolo. Domani è l’Anniversario Nazionale del Cile. Confermiamo al suo popolo solidarietà e poesia, i nostri auguri più umani per la sua rinascita nazionale e per il suo futuro socialista.”
Gustavo Valcárcel, Lima settembre 1975
I
PASSO dopo passo, sangue onesto,
frantoio di lacrime, cateratta di ossa,
un coagulo nero nella luce e in gola, nodi
piombo nelle strade e alla Moneda, fumo.
Grumi crescenti, vertici rotondi,
scala di odio, balaustra di agonie
gradinata di sospiri massacrati,
scendiamo un pò, compagni,
Domenica 18 novembre si è tenuta nello Zócalo di Città del Messico la terza assemblea della Convenzione Nazionale Democratica, il movimento popolare che fa riferimento alla figura di Andrés Manuel López Obrador e lo riconosce come “presidente legittimo” del Messico fin dalle elezioni del 2 luglio 2006 “vinte” por fraude dal presidente espurio (illegittimo) Felipe Calderón.
In uno zócalo gremito di gente, AMLO, celebrando un anno di “presidenza legittima”, ha tenuto un discorso nel quale oltre a confermare il carattere di movimento partecipativo della Convenzione Nazionale Democratica, della quale egli è il leader indiscusso e amato, parla della costruzione “dal basso e con la gente” di una nuova Repubblica “dove le cose importanti sono la felicità e il benessere del popolo e dove non domini il denaro sulla dignità dei messicani”.
Anche quest'anno l'Associazione Insieme per il Trullo, ha organizzato una serie di iniziative dedicate alla memoria di Pier Paolo Pasolini. Il grande artista scomparso nel 1975, molto sensibile alle problematiche delle periferie romane, viene ricordato con una mostra fotografica, film, letture di poesie, interventi teatrali e una tavola rotonda. L'iniziativa è realizzata col contributo del Municipio XV del Comune di Roma. Vedi la locandina
Non mi va giù.
Non digerisco che nel nome di un partito, quello lanciato in Piazza San Babila a Milano da Silvio Berlusconi e compagnia bella, compaia la parola “popolo”.
A Piazza San Babila, nel cuore della Milano bene, il partito del popolo....
Spero che alla fine lo chiamino Partito della Libertà come era nelle intenzioni originarie del Cavaliere, libertà è una parola che si addice di più al nano di Arcore, in fondo si è preso e ha goduto di molte, moltissime libertà, da quella di farsi le leggi a proprio uso e consumo a quella di ammiccare (e non solo) alla mafia, passando per tantissime altre, tutte costruite, inventate, personalizzate ad hoc per lui, che “crede di essere il re” come dice, adesso che l’idillio è finito, Gianfranco Fini.
Passa per la tragedia e la morte secondo Cofferati, sindaco di Bologna, l’accettazione, l’integrazione e la legalità di una famiglia di romeni, in cui un bambino di quattro anni ha perso la vita nell’incendio della baracca nella quale viveva.
E così ora Cristinel Draghici, manovale in nero, dovrà paradossalmente essere grato alla morte del suo bambino, Florin 4 anni, perchè con questa si è guadagnato “l’ingresso in società”.
I Draghici “sono brave persone” come dicono i vicini, i bambini andavano tutti a scuola, non vivevano in un campo rom ma in un terreno privato del quale pagavano anche l’affitto, avevano provato ad integrarsi nel vicino quartiere contattando anche gli assistenti sociali della zona, purtroppo il freddo è arrivato prima.
Da un groviglio di fili e cavi allacciati abusivamente alla rete elettrica, che alimentavano stufette e termosifoni per riscaldare la piccola baracca con il tetto in lamiera è partito il cortocircuito che l’ha bruciata, e con essa il piccolo Florin.
Cofferati “spera che l’imprenditore del cantiere dove lavorava il padre del bimbo morto decida di regolarizzare la sua posizione”. Amen.
E’ lecito vivere in una baracca ed è lecito lavorare in nero. Cristinel ha pagato la sua colpa di essere immigrato romeno ed è stato assolto dal volto umano della società italiana.
La cultura si crea, si propone e si ripropone, la cultura si inventa.
Spesso si distrugge e a volte si crea, e quando questo accade è magia...
perchè di cultura si vive.
November 20,2007
MEMORANDUM CONFIDENCIAL
De: Michael Middleton Steere, US Embassy
Para: Michael Hayden, Director Agencia Central de Inteligencia.
Asunto: Avance de la Fase Terminal de la Operación Tenaza
...
Tomando en consideración los anteriores avances documentales en torno a la Operación Tenaza que coordina Humint en Venezuela según la directiva 3623-g-0217, cumplo en informarle para los fines consiguientes, del status actual de dicha operación, la cual entra en su fase terminal según lo estimado.
En forma resumida, presentamos los diversos escenarios puntualizados en los memoradum anteriores, los cuales en las últimas semanas adquieren nuevos desarrollos:
<!--[if !supportLists]--> 1) <!--[endif]--> Escenario Electoral.
Tal como lo puntualicé en el informe precedente, las tendencias de intenciones de voto se mantienen. Hasta ahora las distintas mediciones realizadas, incluidas las nuestras, le dan al SI una ventaja entre 10 y 13 puntos ( 57 % SI, 44% NO ).Tal estimación porcentual se dan en el marco de una abstención que ronda el 60% de los votantes inscritos.
Nuestros análisis, observan que esta tendencia es irreversible en el corto plazo, es decir, en los próximos quince (15) días no se pueden modificar esos porcentajes de una manera significativa. ... Continua a leggere...
Dalla quarta di copertina:
A quarant'anni dalla morte, una documentata ricerca storiografica per la prima volta tradotta in italiano mette in luce aspetti poco noti e non ancora chiariti riguardo gli ultimi mesi di vita di Ernesto Che Guevara. Dopo il suo arrivo in Bolivia nel novembre 1966, la CIA e l'ambasciata degli Stati Uniti a La Paz fecero di tutto per impedire la vittoria della guerriglia, assumendo il controllo dello Stato, militarizzando la società e reprimendo nel sangue ogni protesta. Ogni sforzo fu fatto per soffocare sul nascere il sogno del Che di "creare due, tre, molti Vietnam", che si prefiggeva di porre fine al sistema di sfruttamento di oppressione imperialista.
La CIA decise di occultare il cadavere del Che, cercò di non far mai pubblicare il suo diario, per portare avanti l'opera di disinformazione e discredito ai danni del guerrillero heróico e dell'intero movimento rivoluzionario mondiale. Di lì a pochi anni, con l’aiuto della stessa CIA e del governo di Washington, in tutto il continente furono organizzati cruenti colpi di stato, dall'Argentina di Videla al Cile di Pinochet, secondo i dettami dell'operazione Condor.
Oggi però, dopo l'elezione in Venezuela di Hugo Chávez nel 1998, molti altri paesi dell'America Latina hanno abbandonato l'obbedienza incondizionata in favore di politiche più attente alla popolazione: anche l'odierna Bolivia di Evo Morales, scelta quarant'anni fa da Ernesto Che Guevara per muovere guerra all'imperialismo degli Stati Uniti, "il più grande nemico dell'Umanità", come affermò nel messaggio alla Tricontinental di quello stesso anno.
pp 184 - € 13,00
Adys Cupull e Froilán González hanno istituito dei corsi dedicati alla vita e all’opera di Che Guevara nelle università di Santiago de Cuba e di Santa Clara. Sono membri della Commissione scrittori e artisti del movimento cubano per la pace e l’autodeterminazione dei popoli, dell’Unione nazionale scrittori e artisti di Cuba dell’Unione dei giornalisti cubani.
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