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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 15/11/2008
Senza dubbio la recente visita in Messico del presidente colombiano Álvaro Uribe è stata “altro” da quello che hanno raccontato in questi giorni i quotidiani messicani e latinoamericani.
Formalmente Uribe sembrerebbe essersi recato in Messico per chiedere al suo omologo Felipe Calderón un aiuto per sollecitare agli Stati Uniti lo sblocco del TLC la cui firma è congelata ormai da mesi.
“Tutto quello che potrà dire Calderón alle orecchie delle autorità, dei mezzi di comunicazione e del popolo nordamericano, potrà essere di grande aiuto per la Colombia. Ho chiesto questo aiuto al presidente Calderón” ha spiegato Álvaro Uribe lunedì 10 novembre, nel corso della sua terza e ultima giornata di visita in Messico.
I due presidenti, nel loro incontro hanno discusso inoltre di alcuni aspetti relativi al Trattato di Libero Commercio in vigore tra i due paesi, concordando sul fatto che alcuni settori commerciali esclusi fino a questo momento dagli accordi debbano essere tenuti invece in maggior considerazione.
Uribe ha inoltre espresso “solidarietà” al paese per lo sforzo compiuto dal Governo nella lotta alla criminalità organizzata e al narcotraffico, confermando in una conferenza stampa, che sia la Colombia che il Messico coopereranno maggiormente in tal senso, ma dichiarandosi tuttavia contrario alla depenalizzazione di alcune droghe come invece proposto recentemente dai presidenti dell’Honduras, Manuel Zelaya e dallo stesso Felipe Calderón.
L’incontro con la destra latinoamericana – Il vertice al Centro Fox
 Tuttavia non sono stati soltanto questi i motivi del viaggio di Álvaro Uribe. Infatti, nei giorni immediatamente precedenti la visita ufficiale a Los Pinos, residenza di Felipe Calderón, a San Cristóbal, nello stato di Guanajuato, Álvaro Uribe aveva tenuto un discorso pubblico sul tema della “Sicurezza Democratica” presso il Centro Fox, ambigua struttura creata e diretta dall’ex presidente messicano Vicente Fox, dove si svolgeva il vertice San Cristóbal “Humanismo Eficaz”, organizzato dalla Internacional Demócrata del Centro (IDC). Erano presenti oltre ai rappresentanti dei circa 110 partiti politici di destra e centro destra di 88 paesi diversi che vi fanno parte, il direttore della polizia colombiana e il governatore di Guanajuato, l’ultra conservatore del Yunque, Manuel Oliva.
Era inoltre presente il politico cattolico Eduardo Fernández ex vicepresidente della IDC, ed ex presidente dell’ Organización Demócrata Cristiana de América, (ODCA), organizzazione che come la sua affiliata IDC, riunisce i partiti di tendenza democratico cristiana in America latina, organizzazione più volte accusata di rappresentare le intenzioni golpiste di Washington nella regione e di aver partecipato al colpo di Stato in Cile nel 1973 e in Venezuela nel 2002.
Proprio Eduardo Fernández infatti, fece da tramite tra la Spagna e il Venezuela nell’organizzazione del golpe contro Chávez. Pochi giorni prima dell’11 aprile 2002 lo troviamo infatti a Madrid e poi a Washington dove partecipò ad una riunione dell’ODCA.
Non poteva mancare quindi all’incontro a Guanajuato, Yon Goicoechea, leader del movimento studentesco venezuelano, insignito al premio Milton Friedman per il suo impegno nel “raggiungimento della libertà nel mondo”. In realtà il premio Friedman, conferito a Goicoechea, che consiste praticamente in 500mila dollari, altro non è stato che uno dei tanti modi che gli Stati Uniti hanno trovato per finanziare in Venezuela l’opposizione interna a Hugo Chávez. Goicoechea ha praticamente denunciato nel suo discorso, che il crimine e il narcotraffico stanno dominando di fatto tutto il suo paese e che il presidente venuezolano Hugo Chávez è completamente incapace a garantire la sicurezza dei suoi concittadini. Ha inoltre denunciato che il paese investe 80 volte più negli armamenti che nella sicurezza interna. “A questo si aggiunge uno scenario di violenza politica nel quale si organizzano da parte dello Stato gruppi armati irregolari per reprimere”, ha aggiunto, in quello che è stato uno degli interventi conclusivi del vertice.
Scontato è stato il suo discorso (se si pensa al premio recentemente ricevuto), e anche paradossale se si i considera che è stato fatto al cospetto dell’”ospite d’onore” Álvaro Uribe che notoriamente è un ottimo intenditore di corruzione, gruppi armati irregolari e narcotraffico.
... e quello con l’estrema destra messicana – El Yunque e il caso Sucumbíos
Numerosi sono stati gli incontri che Uribe ha avuto con vari rappresentanti dell’associazione messicana ultra conservatrice di destra El Yunque.
Oltre al governatore dello Stato di Guanajuato, Manuel Oliva, membro del Yunque, Alvaro Uribe si è incontrato nel corso di un colloquio privato con alcune organizzazioni civili tra le quali Mejor Sociedad, Mejor Gobierno e Consejo Ciudadano para la Seguridad Pública y la Justicia Penal A.C..
E proprio mentre in quei giorni in Messico Uribe veniva dichiarato persona non grata da varie associazioni per la difesa dei diritti umani tra le quali la Limeddh (Lega Messicana per la difesa dei Diritti Umani) e l’Associazione dei genitori e dei familiari delle vittime del massacro di Sucumbíos, vengono rivelati dettagli di un suo colloquio avuto con José Antonio Ortega presidente del Consejo Ciudadano para la Seguridad Pública y la Justicia Penal A.C., nonché dirigente di El Yunque.
Colloquio che Ortega ha richiesto esplicitamente per consegnare personalmente al presidente colombiano copia della denuncia presentata un mese dopo la morte dei quattro ragazzi messicani da lui e dal presidente di Mejor Sociedad, Mejor Gobierno, Guillermo Velazco Arzac, anch’egli vincolato con El Yunque, alla Procura Generale della Repubblica contro Lucía Morett, l’unica sopravvissuta al massacro che attualmente vive in Nicaragua ed altri 15 giovani tra i quali figurano i nomi dei quattro deceduti, per il reato di terrorismo.
Il Yunque, fin dai primi giorni in cui trapelò la notizia che in Ecuador si trovavano ragazzi messicani, cercò con un diffamatoria campagna di denigrazione portata avanti tramite i maggiori mezzi di comunicazione del paese, di accusarli di essere in procinto di progettare “atti di terrorismo” in territorio messicano e li accusò di far parte sia delle FARC che dell’EPR, (Ejército Popular Revolucionario) il maggior movimento armato del paese.
José Antonio Ortega, nel corso del suo colloquio con Álvaro Uribe, ha affrontato infatti il tema della presenza dell’EPR in Messico e non ha perso l’occasione per criminalizzare l’attività politica di Antonio Pavel, un altro sopravvissuto di Sucumbíos, membro della Direzione Collettiva del Comitato Centrale del Partito dei Comunisti, attivista nel recente sciopero dei maestri dello stato di Morelos, segnalando il suo nome al presidente colombiano che ha ringraziato la “società civile” presente all’incontro per la collaborazione e ha chiesto esplicitamente all’ambasciatore colombiano in Messico Luis Camilo Osorio di offrire tutto l’appoggio necessario e di seguire costantemente l’andamento dei procedimenti penali in corso contro i giovani.
Non è un caso che Luis Camilo Osorio sia stato presente all’incontro.
La Limeddh e l’Associazione dei genitori e familiari delle vittime di Sucumbíos da mesi organizzano varie iniziative pubbliche nei pressi dell’ ambasciata colombiana in Messico, dichiarandolo persona non grata nel paese. Ogni primo del mese inoltre, viene consegnato alla rappresentanza diplomatica colombiana un bollettino nel quale vengono affrontati i temi delle violazioni dei diritti umani in Colombia, viene illustrato un profilo dettagliato della figura dello stesso ambasciatore, accusato di aver più volte insabbiato le denunce contro paramilitari e narcotrafficanti e di aver manipolato e sottratto all’azione penale gravi casi di violazioni dei diritti umani quando ricopriva la carica di Fiscal General nel suo paese.
I bollettini inoltre vogliono essere un momento dedicato al riscatto della memoria di Verónica, Sorel, Juan Gonzales e Fernando e quindi un ampio spazio è dedicato alla loro vita, ai loro sogni e a quello che erano e che volevano essere.
Ultimamente la senatrice Rosario Ibarra de Piedra ha consegnato alla Procura Generale della Repubblica più di 12mila firme raccolte chiedendo garanzie per la sicurezza e la libertà di Lucía Morett, in vista di un suo possibile ritorno nel paese e il ritiro delle denunce contro gli altri 15 ragazzi, chiedendo inoltre la fine della criminalizzazione della protesta sociale e delle idee.
Probabilmente anche del caso Morett hanno discusso Uribe e Calderón, ma pare quanto mai evidente, che alla luce di questi nuovi avvenimenti, un ritorno a casa in tutta sicurezza della giovane messicana non è al momento auspicabile per lei.
A TODAS LAS ORGANIZACIONES DE DERECHOS HUMANOS NACIONALES E INTERNACIONALES,
A LA PRENSA EN GENERAL,
A LOS CAMPESINOS, ESTUDIANTES, MAESTROS,
A LA SOCIEDAD CIVIL,
A LA POBLACIÓN EN GENERAL
Campaña de cartas por la presentación con vida de Francisco Paredes Ruiz, Edmundo Reyes Amaya, Gabriel Alberto Cruz Sánchez y Lauro Juárez, detenidos desaparecidos por el gobierno de México en el año 2007.
Les solicitamos de la manera más urgente su solidaridad ante este caso de la desaparición forzada de nuestros familiares, ya que a más de un año de la desaparición forzada de los luchadores sociales; José Francisco Paredes Ruiz (integrante de organización de derechos humanos Fundación Diego Lucero), Edmundo Reyes Amaya, Gabriel Alberto Cruz Sánchez, y a 11 meses de la detención desaparición forzada de Lauro Juárez, las autoridades no han dado con su paradero.
En el estado de Michoacán el 26 de septiembre del 2007 desapareció José Francisco Paredes Ruiz, integrante de la organización de Derechos Humanos Diego Lucero (organización que lleva la denuncia de 7 casos de detenidos desaparecidos en los años 70), Francisco participo en la defensa de tierras comunales del Lago de Zirahuen, en el Estado de Michoacán. A demás de que Francisco Paredes Ruiz en los años 70 fue preso político durante 7 años y durante unos días fue detenido desaparecido.
En Oaxaca, El 25 de mayo del 2007, detienen y desaparecen a Gabriel Alberto Cruz Sánchez y Edmundo Reyes Amaya, quienes los reivindica un grupo insurgente; Ejercito Popular Revolucionario (EPR).
El 10 de diciembre del 2007 en el cerro del vidrio, en Oaxaca, detienen y desaparecen al Sr. Lauro Juárez, indígena Chatino. El Sr. Lauro Juárez fue electo Regidor de Hacienda quien el Instituto Estatal Electoral (IEE) se rehusó a reconocer su legitimidad junto con otros representantes que fueron elegidos por prácticas tradicionales de las poblaciones indígenas, un sistema de elección que esta presente en la mayoría de los municipios de Oaxaca.
El gobierno, tanto del Estado de Michoacán como del Estado de Oaxaca, que se dice uno ser democrático y el otro institucional, y que junto con el gobierno federal de ultra derecha; niegan aparentando un total desconocimiento sobre el paradero de nuestros familiares y dando una represión mediante el acoso a los familiares que han decidido hacer una denuncia, exigiendo la presentación con vida de cada desaparecido, intimidándolos tratando de ocultar cada caso ante la sociedad, ante los medios de comunicación, y también desapareciendo y matando extrajudicialmente a corresponsales de algún periódico o un medio de comunicación que se atrevió a escribir unas líneas sobre la situación social que vive este país.
Hoy hacemos un llamado pidiendo la solidaridad de toda la población de México, a que se unan con nosotros a esta campaña de cartas para que con el apoyo internacional (organizaciones de derechos humanos, embajadores, presidentes de cada país en el mundo, periodistas, escritores, artistas, estudiantes, comités, sindicatos, familiares de detenidos desaparecidos, etc.) logremos nuestro propósito que es la presentación con vida de nuestros familiares, así como también hacemos la invitación a que los familiares de los detenidos desaparecidos, se unan a nuestra campaña para juntar fuerzas para resistir esta lucha por la presentación con vida de nuestros familiares hasta que el gobierno nos regrese a cada uno de ellos y exista un castigo para los responsables de estos crímenes de lesa humanidad.
Nuestro propósito es lograr que en cada país del mundo, los Presidentes, los Embajadores, Diputados, las Organizaciones de Derechos Humanos, personas que se solidaricen ante esta exigencia justa, le escriban al Presidente de México, a la CNDH, al Gobernador de Michoacán y de Oaxaca, al Procurador de la República etc., para pedir una aclaración y la presentación inmediata de Francisco Paredes Ruiz, Gabriel Alberto Cruz Sánchez, Edmundo Reyes Amaya y Lauro Juárez.
Comité Nacional de Familiares por La Presentación con vida de las y los Desaparecidos “Hasta Encontrarlos”
Mandar cartas a los siguientes destinatarios, Con Copia para:
Presidente FELIPE DE JESÚS CALDERÓN HINOJOSA
Residencia Oficial de los Pinos Casa Miguel Alemán
Col. San Miguel Chapultepec, C.P. 11850, México DF
Tel: +52 (55) 27891100
Fax: +52 (55) 52772376
Lic. Eduardo Medina-Mora Icaza
Procurador General de la República
Procuraduría General de la República
Paseo de la Reforma nº 211-213
Piso 16, Col. Cuauhtémoc
C.P. 06500, MÉXICO
Estuardo Mario Bermúdez Molina
Titular de la Unidad para la Promoción y Defensa de los Derechos Humanos de la Secretaría de Gobernación
Dr. José Luis Soberanes Fernández
Presidente de la CNDH
Periférico Sur 3469, Col. San Jerónimo Lídice, 10200, México, D.F.
Tel: 631 00 40, 6 81 81 25
Fax: 56 81 84 90
Lada sin costo: 01 800 00 869
Mtro. Leonel Godoy Rangel
Gobernador del Estado de Michoacán.
Lic. J. Miguel García Hurtado
Procurador General de Justicia, Michoacán
Lic. Victor Manuel Serrato Lozano
Presidente de la Comisión de los derechos humanos del Estado de Michoacán
Lic. Ulises Ruiz Ortiz
Gobernador Constitucional del Estado de Oaxaca Fax. 01 (951) 51 65 966,51-60677/ fax: 51-63737/ cel: 0449515470377
General. Gillermo Galvan Galvan
Blvd. Manuel Avila Camacho S/N. Esq. Av. Ind. Mil.,
Col. Lomas de Sotelo; Deleg. Miguel Hidalgo, D.F.
.P. 11640 Tel. 21228800 Ext. 3585
Sr. Amerigo Incalcaterra
Representante en México de la Oficina del Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Derechos Humanos
El Observatorio para la Protección de los Defensores de Derechos Humanos
Tel. y fax: FIDH: + 33 (0) 1 43 55 20 11 / + 33 (0) 1 43 55 18 80
Tel. y fax OMCT : + 41 22 809 49 39 / + 41 22 809 49 29
Sr. Santiago Cantón
Secretario Ejecutivo de la Comisión Interamericana de Derechos Humanos
Ana Hurt
Programa Regional para América, Secretariado Internacional de Amnistía Internacional
Favor escribir también a las Representaciones Diplomáticas de México en sus respectivos países.

Nella giornata di venerdì si è svolta, tra le altre, la manifestazione nazionale degli studenti universitari contro la legge 133 per la riforma dell’università. Erano circa 200/300mila
Davanti al ministero della Pubblica Istruzione in solidarietà alla Gelmini hanno manifestato invece gli studenti fascisti dell’Area identitaria romana. Erano circa 40.
Il TG1 nell’edizione di venerdì sera parla di 100mila studenti dell’Onda e di 200 studenti di destra.
La notizia dei 200 studenti di destra verrà ripresa sabato soltanto dal Corriere della Sera.
Fotografie del 15/11/2008
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