FAQ per capire i retroscena di quanto sta avvenendo in queste ore
Perché i militari hanno voluto il golpe in Honduras?
Ecco perché è stato tentato il colpo di stato. Al centro c'è la questione della rielezione del presidente Zelaya che si è "spostato" troppo a sinistra per i gusti della locale ricca oligarchia, complice per decenni di violenze, soprusi e regimi reazionari.
Militare golpista in Honduras
Fonte: ANSA
Come si chiama il presidente dell'Honduras che i militari hanno voluto destituire con un colpo di stato?
Si chiama Manuel Zelaya, ha 56 anni ed è in carica dal gennaio 2006.
Quali sono le scelte politiche e sociali del presidente Zelaya? ... Continua a leggere...
militari in strada a Tegucigalpa
In queste ore i media italiani e stranieri hanno trattato in modo molto superficiale la questione del referendum che si sarebbe dovuto tenere ieri a Tegucigalpa, in Honduras, e che è stato la causa del colpo di Stato che ha deposto il presidente legittimo Manuel Zelaya.
Praticamente tutti all’unanimità hanno scritto che il referendum avrebbe praticamente garantito la seconda candidatura di Zelaya. In realtà la strada che avrebbe dovuto percorrere Zelaya per ottenere la seconda rielezione era ancora lunga e costellata da troppi condizionali.
Innanzitutto il referendum di domenica scorsa, che non era obbligatorio (come lo è invece il voto in Honduras) ma facoltativo, era in realtà una sorta di sondaggio (dal momento che la consulta referendaria in Honduras non esiste) per chiedere al popolo se fosse favorevole o meno al fatto che a novembre nei seggi già predisposti per le elezioni presidenziali, legislative e amministrative, venisse installata una “quarta urna” per la designazione di un’assemblea Costituente... Continua a leggere...
Tito Pulsinelli - Selvas
Non si tratta di una sfida, é scacco matto ai golpisti civili, ai loro gorilla, e alle illusioni ritardatarie delle elites neocoloniali. Il Presidente Zelaya ha annunciato il suo ritorno -accompagnato dal segretario della OEA e da altri presidemti latinoamericani- per "concludere il mio periodo di governo che scade a gennaio del prossimo anno".
L'annuncio é stato fatto a Managua, dove erano riuniti i Paesi del Gruppo di Rio, quelli centroamericani del SICA, l'ALBA e i paesi caraibici del Caricom. Oltre alla condanna morale del golpe, é stata sancita l'inammissibilita' di qualsiasi avventura autoritaria e liberticida, percepita come un attentato alla sicurezza e alla democrazia di ogni nazione americana.
Il Brasile, Messico, Venezuela, Nicaragua, Ecuador, Cuba e Bolivia avevano richiamato i rispettivi ambasciatori. Il Guatemala, Salvador e Nicaragua interrompono il flusso commerciale con l'Honduras, e il sistema bancario del SICA sospende qualsiasi programma economico e i prestiti. Il Venezuela blocca l'invio delle forniture di petrolio.
A questo punto -buoni ultimi- gli Stati Uniti parlano finalmente in modo chiaro e univoco per bocca di H. Clinton: non riconosceranno nessun governo che non sia quello di Zelaya.
In mattinata, l'assemblea generale dell'ONU aveva chiuso ogni spiraglio ai golpisti; non c'e' nessun margine di manovra per guadagnare tempo. All'unisono risuona coralmente un solo monito: Zelaya e' il presidente costituzionale, non ci saranno contatti con altre autorita''.
La giornata di protesta in tutto il territorio dell'Honduras, con la paralisi delle attivitá' produttive che si estendeva a macchia d'olio, i blocchi dellla rete stradale , l'interruzione dei trasporti e la chiusura degli stessi uffici pubblici, mostrava che il golpe non si consolidava e cominciava a disarticolarsi.
Arrivava anche la notizia della sollevazione di un battaglione della regione dell'Atlandida: il golpisti non hanno il controllo su tutta la forza armata.
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MOBILITAZIONE CONTRO IL COLPO DI STATO IN HONDURAS
MARTEDI’ 30 GIUGNO DALLE 18,00-18,30
DI FRONTE AMBASCIATA DELL’HONDURAS
VIA GIANBATTISTA VICO 10 (Zona Metro Flaminio)
Promuovono:
Membri italiani de La Red de la
Redes en Defensa de la
Humanidad (NUESTRA AMERICA, RADIO CITTA’
APERTA, CONTROPIANO,
LABORATORIO EUROPEO PER LA CRITICA SOCIALE.
NATURA AVVENTURA,) ;
COMITATO CARLOS FONSECA – ROMA, CONFEDERAZIONE
COBAS – ITALIA, RETE
DEI COMUNISTI, SPAZIO SOCIALE EX-51 ROMA ,
COORDINAMENTO CITTADINO DI
LOTTA PER LA CASA, FEDERAZIONE NAZIONALE
RDB, ASSOCIAZIONE ITALIA
NICARAGUA “CIRCOLO LEONEL RUGAMA”,
ASSOCIAZIONE LA VILLETTA; COMITATO
PALESTINA NEL CUORE; CENTRO
INFORMAZIONE, RICERCA E CULTURA,
INTERNAZIONALE (C.I.R.C.
INTERNAZIONALE); COORDINAMENTO GIOVANI IN
LOTTA, FORUM PALESTINA,
CIRCOLO COMUNISTA STEFANO CHIARINI
INOLTRE ATTENZIONE AGLI ACQUISTI! L'HONDURAS ESPORTA BANANE E CAFFE'!
L'ISOLAMENTO ECONOMICO PUO' MOLTO IN QUESTI CASI.