In attesa dell'arrivo di Manuel Zelaya in Honduras
I leader della resistenza, che per il momento stanno lottando con metodi pacifici per il ritorno del presidente legittimo dell’Honduras, parlano di circa 200 000 persone che in queste ore stanno occupando l’aereoporto internazionale di Tegucigalpa in attesa di Manuel Zelaya, il cui ritorno nel paese è previsto per oggi.
Al momento i militari non hanno opposto resistenza, anche se foto pubblicate da TeleSur mostrano la presenza di soldati francotiratori appostati sulle torri di controllo dell’aeroporto.. Nel messaggio inviato da Mel ai suoi connazionali egli dice: “saremo liberi o schiavi per sempre se non avremo il coraggio di difenderci”, invitando tuttavia i suoi sostenitori a una resistenza pacifica.
Manuel Zelaya ha confermato che arriverà a Tegucigalpa accompagnato dai presidenti Cristina Fernàndez di Argentina, Fernando Lugo del Paraguay e Rafael Correa dell’ Ecuador, nonchè dal ministro degli Esteri dell’Honduras Patricia Rodas, anche lei costretta domenica scorsa a lasciare il paese in seguito al colpo di Stato che ha destituito Zelaya.
L’ Organizzazione degli Stati americani (OEA), dopo la visita senza esito positivo del suo presidente José Miguel Insulza, che si è incontrato con il golpista Roberto Micheletti due giorni fa, ha espulso il paese dall’organizzazione.
L’Honduras appare sempre più isolato, mentre alcuni paesi stanno intraprendendo anche iniziative economiche, il Venezuela per esempio ha sospeso le forniture di petrolio, tuttavia questo sembra non essere sufficiente a far desistere il governo della giunta militare comandato dal fantoccio Micheletti, che ha minacciato l’arresto immediato di Manuel Zelaya al suo rientro nel paese.
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