Immagine
 Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
 
"
un urlo selvaggio denso ...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta la forza delle ferite di un amore a brandelli contro queste ore di padroni affamati di sangue di retate contro le sbarre pesanti dell'emarginazione contro le foreste di un dolore e una solitudine senza fine.

Ferruccio Brugnaro
"
 
\\ : Articolo
Internet a Cuba e 'Reporters sans Frontières'
Di Annalisa (del 15/03/2009 @ 17:10:24, in Cuba, linkato 3293 volte)

di Aldo Garuti

La continua aggressione mediatica contro Cuba, purtroppo, fa presa anche sulle persone più accorte e sensibili, compresi i miei amici, che mi hanno segnalato l’inclusione di Cuba nella solita lista nera dei Paesi considerati nemici di Internet (vedi articolo “Sono dodici gli Stati canaglia dell'Internet", di cui al link
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/internet/news/2009-03-12_112357397.html), basato sulle asserzioni di 'Reporters sans Frontières', fonte della pseudo notizia.

Perciò, nelle considerazioni a seguire cercherò di correggere questa stortura indotta dal sistema (dis)informativo main stream.  A tale scopo, riprenderò alcuni appunti miei di qualche tempo fa (e mi scuso in anticipo per qualche eventuale ripetizione o lacuna nell’esposizione).

Va innanzi tutto osservato che a Cuba esistono migliaia di computers a disposizione dei cittadini, in biblioteche, scuole, università, centri sociali che possono essere consultati gratuitamente e liberamente.  Il loro uso è insegnato gratuitamente a giovani, adulti e anziani in tutta l’Isola.  Chiunque abbia girato per le città cubane ed abbia occhi per vedere può confermare la presenza pressoché capillare nel Paese dei “Club de Computación”.

Il fatto è che IL GOVERNO CUBANO, FINORA, HA DOVUTO LIMITARE L’USO DI INTERNET AI PRIVATI A CAUSA DEL BLOCCO USA CHE IMPEDISCE A CUBA DI COLLEGARSI AI CAVI SOTTOMARINI AD ALTA VELOCITÀ CHE UNISCONO LA FLORIDA CON IL MESSICO.

Per questa ragione, la rete informatica cubana deve dipendere dalle connessioni via satellite che sono molto più lente, costose e precarie.  Quindi le connessioni devono essere riservate, in primo luogo, ai servizi di primaria necessità, come ospedali, scuole, ecc.

In pratica, gli Stati Uniti bloccano l'accesso di Cuba alla banda di Internet e poi accusano l'Isola di restringere l'uso di questo servizio a pochi privilegiati.  Le restrizioni imposte a Cuba impediscono all’Isola di usufruire di velocità di connessione alla Rete addirittura persino disponibili, invece, per un qualsiasi utente privato, in altre nazioni.

Dalla nascita di Internet, Washington ha bloccato Cuba nell’utilizzazione della Rete informativa mondiale e contemporaneamente ha cominciato una feroce campagna accusando l’Isola di negare la libertà di connessione.  Per via delle leggi del Blocco, Cuba non può collegarsi ai canali internazionali di fibra ottica che passano vicino alle sue coste ed è obbligata a farlo via satellite, metodo più caro e che limita l'uso di questa risorsa.

Cuba, come Paese, ha accesso ad Internet dal 1996 e solo via satellite.  La connessione via cavo è invece più rapida, di miglior qualità e tra il 15 e il 25% più economica che via satellite.  Nel 2005 Cuba infatti, ha pagato più di 4 milioni di dollari per poter accedere a Internet via satellite, secondo quanto riportato dal Ministero dell’Informatica e delle Comunicazioni di Cuba (MIC).

Oggi, dopo 13 anni, in conseguenza del suddetto bloqueo USA Cuba non ha ancora ottenuto accesso ai cavi di fibre ottiche che passano proprio vicino alle sue coste.  Ogni volta che Cuba voglia aggiungere un nuovo canale ad Internet, la controparte statunitense deve ottenere la licenza appropriata dal Dipartimento del Tesoro USA.  Parimenti, se una compagnia nordamericana volesse aprire un nuovo canale a Cuba o decida di aumentare la velocità della connessione, ugualmente deve farsi rilasciare un’apposita licenza dal Dipartimento del Tesoro USA.

Ne consegue che l’autorizzazione dell’ampiezza di banda via satellite di cui dispone è di soli 65 Megabyte al secondo (MB/s) in uscita e 124 MB/s in entrata, vale a dire inferiore a quello di molte aziende e persino di alcuni utenti privati con connessioni a fibre ottiche ad alta velocità (ADSL) in altri Paesi (in Australia, Bangladesh, Regno Unito, Italia o negli Stati Uniti, ad esempio, una persona può accedere all’alta velocità con un servizio ADSL e con la possibilità di download fino a 24 MB al secondo e in Norvegia o in Giappone si superano persino i 100 MB).

Ciò, ovviamente, non è sufficiente per le necessità di sviluppo di Cuba.  I suoi costi d’acceso ad Internet sono inoltre molto più elevati.  Peraltro, la stessa telefonia non era riuscita ad avanzare, sino a soli pochi anni fa, verso la digitalizzazione e l’installazione di fibre ottiche su tutto il territorio nazionale, e questo limite infrastrutturale ha rappresentato un enorme ostacolo.

L’acquisto di hardware (come Intel, Hewlett Packard, IBM e Macintosh) e software (es. la sola Microsoft, che con Windows domina oltre il 90% del mercato dei sistemi operativi installati nei PC) a Cuba, sempre a causa del bloqueo, non può avvenire direttamente dagli Stati Uniti, che sono l’emporio mondiale della tecnologia informatica, e avviene perciò da Paesi terzi, con maggiori costi di trasporto e rincari anche del 30%. Oltre a ciò, gli Stati Uniti esercitano un controllo egemonico sui server, di cui i principali del mondo si trovano proprio in territorio statunitense.

Stanti tali limitazioni imposte dal bloqueo, la diffusione di Internet a Cuba procede secondo un modello di appropriazione sociale delle tecnologie informatiche e delle comunicazioni, cioè appunto seguendo criteri di priorità sociale, privilegiando, ad es., la diffusione dell'informazione medica (attraverso la rete di salute "Infomed" appositamente dedicata ai medici cubani), i portali informativi per gli intellettuali e gli artisti (Cubarte) la ricerca scientifica e universitaria nei vari rami del sapere, della produzione e dei servizi.

Così, con gli scarsi mezzi economici e tecnologici di cui dispone, le possibilità offerte da Internet e, in generale, dalle nuove tecnologie sono messe a disposizione degli interessi vitali di tutta la popolazione del Paese, non solo a chi è connesso in rete.

Le autorità cubane hanno, cioè, deciso di dare la priorità della connessione alla Rete in maniera organizzata, per garantire il suo uso sociale in forma adeguata a medici, scienziati, studenti, professionisti, personalità della cultura, centri di ricerca, ecc.

Questa strategia è riconosciuta da istituzioni internazionali come un esempio positivo per altri Paesi in via di sviluppo che vogliono superare il divario digitale esistente con i Paesi ricchi, un modello per i Paesi sottosviluppati.  Tutte le scuole, anche quelle più remote di campagna (incluse quelle ove non giunge la rete elettrica nazionale), sono dotate di computer, TV e videoregistratori alimentati all'occorrenza da pannelli fotovoltaici (come del resto anche i consultori medici di campagna, presenti capillarmente ovunque).  In ogni comune del Paese, inoltre, si può trovare un "Joven Club de Computación" per le persone di qualsiasi età che vogliano apprendere l'uso del computer e farne pratica.

In base ai dati risalenti a 3 anni fa (2006), a Cuba esistono oltre 1.370 domini registrati <.cu> e 2.500 circa siti web, di cui 135 appartenenti ad organi di stampa, ci sono 940.000 utenti di posta elettronica e altri 219.000 di Internet, che diventano centinaia di migliaia tenendo conto del carattere sociale che permette che uno stesso punto di connessione sia utilizzato da varie persone.

Con circa 377.000 PC usati per scopi di pubblica utilità ed una proporzione di 3,4 PC ogni 100 abitanti, si può affermare che oggi Cuba sta estendendo la socializzazione delle nuove tecnologie dell’informazione. La media aumenta però considerevolmente se si considera che, in effetti, queste macchine si trovano in centri di studio, culturali, industriali e sanitari, oltre che nelle banche e negli uffici postali.

Il 100% dei centri d’insegnamento, per esempio, utilizza le nuove tecnologie come appoggio ai programmi scolastici, assieme a televisori e video, a vantaggio dei 2.230.658 studenti delle 12.784 scuole esistenti.  Tutti gli istituti di studio del Paese impiegano computer nel processo educativo, comprese 2.368 scuole rurali con pannelli solari fotovoltaici, 93 delle quali hanno un numero d’iscritti pari ad un solo alunno (uno!).

La domanda che dovrebbe porsi una persona dotata di semplice buon senso sarebbe, allora:  MA SE LO STATO CUBANO VOLESSE DAVVERO IMPEDIRE L’ACCESSO AD INTERNET ALLA POPOLAZIONE, PERCHÉ MAI SPENDEREBBE COSÌ INGENTI RISORSE PER CURARNE LA FORMAZIONE INFORMATICA?

Dalla nascita di Internet, gli Stati Uniti hanno bloccato Cuba nell’utilizzo della rete informatica mondiale e contemporaneamente hanno cominciato una feroce campagna accusando l’Isola di negare la libertà di connessione.

E se i nemici di Cuba considerano che Cuba, per giustificare il suo presunto fallimento, invoca a pretesto il blocco economico, commerciale e finanziario imposto nei suoi confronti, perché il Governo degli Stati Uniti non toglie ai cubani il pretesto, eliminando il bloqueo?

Fortunatamente, il blocco di Cuba all’accesso alla rete delle reti potrebbe terminare nel 2010.  Infatti, sta per essere collocato un grosso cavo sottomarino a fibre ottiche che unirà Cuba al Venezuela, risolvendo così definitivamente il problema.

La limitazione alla diffusione di Internet a Cuba, dunque, va posta in relazione in primo luogo al bloqueo e alle carenze tecnologiche che necessariamente la supportano, in particolare alla rete telefonica nazionale, che non raggiunge le abitazioni private se non in una percentuale piuttosto bassa (inferiore al 7%) rispetto agli standard europei e, per lo più, con una diffusione concentrata essenzialmente nella capitale.

Da un punto di vista tecnico, avendo poca banda a disposizione, Cuba non può permettersi un alto volume di utenti. Per motivi non certo imputabili alla volontà dei Paesi del Terzo Mondo, infatti, esiste un divario incolmabile tra l’accesso alle tecnologie dei Paesi più poveri ed i Paesi a più alto sviluppo economico. Sarebbe pertanto assolutamente privo di senso fare un paragone tra queste realtà ben diverse senza tenerne debitamente conto.

La diffusione di Internet a Cuba procede, perciò, secondo criteri di priorità sociale e di progressiva gradualità, privilegiando ad es. la diffusione dell'informazione medica (attraverso la rete "Infomed" appositamente dedicata), la ricerca universitaria, il sistema bancario e finanziario, quello postale e delle telecomunicazioni, le imprese economico-commerciali e le strutture turistiche (hotel, aeroporti internazionali, Internet points, ecc.).

Come già detto, tutte le scuole, incluse quelle più sperdute, sono dotate di computer, TV e videoregistratori alimentati all'occorrenza da pannelli ad energia solare, ove non giunga la rete elettrica nazionale (come avviene anche per i più remoti i consultori medici di campagna).

Ove non esistano gli Internet Points per l'accesso pubblico ad Internet, sono quasi sempre gli uffici postali (presenti in tutte le città) che forniscono un apposito servizio d'invio della posta elettronica, più limitato ma anche molto più economico rispetto all'accesso ad Internet vero e proprio.

In quasi tutti i principali hotel, oltre ai turisti stranieri, è pertanto possibile incontrare cittadini cubani connessi ad Internet e persino collegati in chat con i loro amici all'estero (in questo caso a pagamento, ovviamente, più o meno agli stessi prezzi che qui da noi in Italia).

Certo che le autorità cubane esercitano un controllo al riguardo.  Del resto le nostre autorità lo fanno anche da noi. Evidenzio a tal proposito che il decreto Pisanu in materia di anti terrorismo prevede l'obbligo per gli utenti di fornire le generalità ed esibire un documento d'identità in qualsiasi punto pubblico di accesso ad Internet nel territorio italico. Per non parlare delle limitazioni personali in vigore negli Stati Uniti conseguenti al "Patrioct Act", ivi compresi la sorveglianza, la violazione della privacy e lo spionaggio nelle comunicazioni, anche senza le dovute autorizzazioni giudiziarie, imposte ai cittadini statunitensi dopo la tragedia dell'11 Settembre, violazioni di cui è attualmente oggetto di uno scandalo proprio l’Amministrazione Bush.

Al riguardo, vale la pena osservare che Cuba è un Paese che ha pagato al terrorismo un pesante tributo di sangue. E’ inoltre un dato inconfutabile che, nel continente americano, la CIA ne è da sempre il principale sponsor ed artefice, con tutti i più avanzati mezzi tecnologici possibili, in virtù delle immense dotazioni finanziarie e dello strapotere economico, politico e militare degli Stati Uniti.

Chiarito ciò, cerchiamo anche di capire perché si mettono in giro queste fandonie.  Una seria informazione, infatti, non può prescindere dalla verifica dell'attendibilità delle fonti, in questo caso il gruppo francese "Reporters sans frontières" (RSF).  Come hanno osservato, giustamente, altri commentatori ben più autorevoli di me, quella dei "reporter senza frontiere morali" è un vero e proprio esempio d'informazione a comando.  In effetti, RSF riceve appositamente denaro per "satanizzare" l'uso di Internet a Cuba.  RSF, la famosa organizzazione di Robert Ménard & Soci che sostiene di promuovere e difendere la libertà di stampa, ogni anno stila la lista nera dei Paesi definiti "nemici di Internet" in cui, com’è prevedibile, Cuba non deve mai mancare.

Va perciò detto che questi grandi comunicatori sono regolarmente retribuiti dall’USAID (United States Agency for International Development), organismo del Dipartimento di Stato di Washington con cui gli Stati Uniti concedono i finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo, attraverso l'intermediazione del CFC (Center for a Free Cuba).  Inoltre, mediante il NED (National Endowment for Democracy), altro organismo che a sua volta dipende dal Congresso degli Stati Uniti e che è incaricato di promuovere la politica estera statunitense, sono finanziati una serie di siti web e presunte agenzie di stampa satelliti di RSF, responsabili di continue aggressioni contro Cuba, purtroppo non solo mediatiche.

Il pensiero di questi professionisti della disinformazione è indubbiamente ispirato dalla regola aurea coniata dall’indiscusso talento propagandista del Terzo Reich, Paul Joseph Goebbels: "Una bugia ripetuta mille volte si converte in una verità".  La menzogna, infatti, da sempre è una componente organica del potere egemonico per fabbricare il consenso, come ampiamente dimostrato, ad esempio, con l’invasione dell’Iraq alla ricerca delle famose armi di distruzione di massa, mai rinvenute.

RSF sarebbe di certo moralmente più credibile se, tra le priorità di cui potrebbe invece occuparsi, considerasse che proprio il governo degli Stati Uniti, loro finanziatore (e che si dovrebbe pertanto presumere aver a cuore la libertà d'informazione), la prima cosa che ha fatto nell'intervento militare a Belgrado, è stata quella di bombardare la sede della TV serba. Lo stesso ha fatto a Baghdad con la TV irachena. In Iraq si sono portati al seguito soltanto i più fedeli giornalisti "embedded", quindi hanno deliberatamente bombardato l'Hotel Palestine ove erano ospitati i giornalisti internazionali, causando tra l'altro la morte del cameraman spagnolo José Couso.  In proposito RSF si era distinta escludendo categoricamente la responsabilità USA, nonostante le flagranti prove dimostrate.

Poi le autorità d'occupazione statunitensi hanno espulso dall'Iraq "Al Jazeera", colpevole di riferire sugli effetti sulla popolazione civile dei bombardamenti USA che hanno completamente raso al suolo la città di Fallujah. La catena araba, in quella parte del mondo, era l'unico network diverso dalla CNN che poteva coprire le notizie sui crimini contro l’umanità perpetrati “esportando la democrazia”, in nome della lotta contro il terrorismo.

Perciò l’Amministrazione Bush è arrivata a pianificare il bombardamento della sua sede in Qatar, nel Golfo Persico. Nel frattempo hanno deportato a Guantánamo il loro corrispondente in Afganistan, il sudanese Sami al Hajj, sottoponendolo a torture e a maltrattamenti inumani.  Il suo caso è stato oggetto di precisi rapporti di "Amnesty Internacional", ma RSF, diretta dal giornalista francese Robert Ménard, non ha ritenuto di occuparsene.

E’ quanto mai significativo l’assordante silenzio in proposito di "Reporter sans Frontières”. Evidentemente, la proclamata difesa della libertà di stampa non è il vero fine delle proprie campagne giornalistiche.  Per RSF, alias Robert Ménard, è indubbiamente molto più interessante cercare qualche pretesto per attaccare la terribile "dittatura" cubana. Proprio per questo, infatti, viene pagato.

Domando:  Cos’ha da dire l'organizzazione per la libertà di stampa "Reporter sans Frontières" su come la libertà d'informazione è garantita nell'Iraq occupato dal Paese presumibilmente più libero del mondo, gli Stati Uniti d’America?  Per RSF, bombardare le TV, imprigionare, torturare e uccidere i giornalisti scomodi per raccontare una verità sulla guerra d'aggressione illegale che non sia quella riportata dalla CNN e dagli altri giornalisti “embedded”, significa forse “esportare la democrazia” e “difendere la libertà di stampa”?

La (presunta) tutela della libertà di stampa e d’informazione da parte di RSF non è che un mero pretesto per operazioni politiche di bassa lega, funzionali al padrone che la paga.

Per questo ritengo più che mai necessario evitare di prestarsi alle solite, squallide, avvilenti, pretestuose e strumentali campagne mediatiche anticubane, posto che nessun Paese è perfetto e che naturalmente anche Cuba è suscettibile di miglioramenti, che però sarebbero di certo molto più facilmente realizzabili qualora il cosiddetto autoproclamato "mondo libero" si decidesse a lasciarla vivere in pace e a rispettarne la sovranità.

Aldo Garuti




Riferimenti su Internet a Cuba e su RSF (fonti dei dati da me riportati)

- Cómo utiliza Cuba la Internet:
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=40228

- Estados Unidos bloquea Internet en Cuba (1):
http://www.granma.cu/espanol/2006/noviembre/juev2/informatica-e.html

- Estados Unidos bloquea Internet en Cuba (2):
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=40807

- Internet a Cuba: anno decimo:
http://www.granma.cu/italiano/2006/abril/jue27/internet.html

- Bloqueo de EE.UU. encarece acceso a Internet:
http://www.granma.cu/espanol/2006/junio/juev22/26internet.html

- Denunciato il blocco USA che impedisce l’accesso di Cuba ad internet:
http://www.granma.cu/italiano/2006/noviembre/mier8/bloqueo-it.html

Subsidios UE de 1.300.000 euros para cubrir a Robert Ménard (Reporters sans Frontières): http://www.granma.cu/espanol/2006/marzo/mar21/13menard.html

- Ménard (RSF) ricorre alle minacce:
http://www.granma.cu/italiano/2006/abril/mier19/17rsf.html

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
I commenti sono disabilitati.
Ci sono 4531 persone collegate

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Antifascismo (14)
Anti-mafia (13)
Appuntamenti (84)
Argentina (10)
Boicottaggio Israele (5)
Bolivia (12)
Brevi (1)
Briciole/Migas (60)
Cile/Chile (16)
Colombia (103)
Conferenza Mondiale delle Donne - Caracas 2011 (3)
Controvideo (1)
Cosa si stanno dicendo?/Qué se dicen? (2)
Cuba (8)
Diario boliviano (3)
Dis-informazione/Des-información (69)
Ecuador (4)
El Salvador (1)
En español (58)
Fondazione Neruda/Fundación Neruda (6)
Haiti (4)
Honduras (29)
Humor (20)
Il mondo/El mundo (44)
Immagini/Imagenes (42)
In Italia (119)
Insieme per il Trullo (7)
Interviste (9)
Invito alla lettura/Invitación a la lectura (26)
La memoria (21)
La peggiore/La peor (7)
Lavoro (8)
Lettere/Cartas (29)
Libia (1)
LIMEDDH (26)
Mapuche (16)
Messico (48)
Musica (6)
Nigeria/Il Mend (9)
Non solo poesia (25)
Palestina/Medio Oriente (6)
Paraguay (3)
Perù (24)
Poesia (4)
Poesie mie/Mis Poemas (18)
Repubblica Dominicana (6)
Segnalo/Recomiendo (6)
Società/Sociedad (25)
Traduzioni/Traducciones (16)
Uruguay (4)
Venezuela (21)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
Ricordi quelle famos...
27/07/2010 @ 21:54:42
Di Titus
Leggetevi TUTTI ques...
27/07/2010 @ 18:21:46
Di Francesco
Enzo Tiezzi é scompa...
27/07/2010 @ 11:25:00
Di paolo manzelli
a quando la notizia ...
27/07/2010 @ 10:23:31
Di bruno rosa
La banalizaciòn del ...
26/07/2010 @ 23:39:57
Di sandra
Un ultimo appunto pe...
26/07/2010 @ 23:13:57
Di Die
Ciao Annalisa, era m...
26/07/2010 @ 23:04:32
Di Diego ... o Die
Nello stesso giorno,...
25/07/2010 @ 19:09:49
Di Titus
Se non ci fossi biso...
25/07/2010 @ 03:07:37
Di Mauro Pigozzi
Ma soprattutto, la c...
25/07/2010 @ 02:16:11
Di Paolo
Notizia assai intere...
25/07/2010 @ 02:13:03
Di Paolo
Ogni tanto mi conced...
25/07/2010 @ 00:43:32
Di Annalisa
Hola querido y estim...
25/07/2010 @ 00:42:20
Di Annalisa
Caro Sig Andrea, Le ...
24/07/2010 @ 14:22:52
Di Marco Bazzoni
Hasta siempre don Lu...
23/07/2010 @ 21:33:21
Di Pedro


Titolo
Sei d'accordo con il boicottaggio dei prodotti israeliani?

 Si
 No
 Non so

Titolo

 

 

 

(clicca sull'immagine per ascoltare)

 

El Blog de los Bolivarianos en México
COLLABORAZIONI / COLABORACIONES:
  (LIMEDDH)
- Ass. Wenuykan – Amicizia con il popolo Mapuche
 
 

 

 

 

HOME PAGE

 

Subscribe in a reader                                      

 

Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 asud

 

 

Constitución de la República Bolivariana de Venezuela

Reforma Costitucional en Venezuela 2007

 

 

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Listening…Musica

Radio Red del Sur – La antena de trova en internet

Samba Pa Ti – Santana

 

Reading … Libri… Libros...

Piero Bevilacqua - Miseria dello sviluppo (Editori Laterza)

Slavoi Ziozek - In difesa delle cause perse (Ponte alle grazie)

Giorgio Ruffolo - Il capitalismo ha i giorni contati (Gli struzzi Einaudi)

 

Watching… Film

 

En el tiempo de las mariposas , 2001

 

 

 

 

La ragazza delle balene, 2002

 

 

 

 

 

 

 

  

 

Add to Technorati Favorites BlogItalia.it - La directory italiana dei blog

Top Tags

on Annalisa Melandri

We do not currently have tags for this blog.

Get this widget Powered by Technorati



Titolo
America Latina
Altramerica - Marco Coscione
La Patria Grande - Attilio Folliero
Latinamericaneggiando di Gabriella Saba
Latinos - Il blog di Paolo Manzo
Latinoamerica express - Fabrizio Lorusso
Antiper - critica rivoluzionaria dell'esistente.teoria e prassi del non ancora esistnte
Disinformazia il blog di Mauro Pigozzi
Libera Roma - antifascismo a Roma
Polvere da sparo - Valentina Perniciaro
Lavoro
Primo Maggio - foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
Cuba
Messico
Perú
Boicotta Israele - Rete per il boicottaggio
Arte, poesia,letteratura
Javier Heraud - Poesia Latinoamericana in italiano
Javier Heraud - Poesia Latinoamericana en español
Amici
Concienciapersonal - Monique Camus
La penna che graffia - Riccardo Gavioso
Fotografia
Editoria
Radio
RadioReddelSur - La antena de trova en internet


21/12/2024 @ 17:20:25
script eseguito in 136 ms