Stavolta Veltroni non dialoga più
tratta da Giornalismo Partecipativo
Lo abbiamo visto in campagna elettorale, ce ne sta dando conferma adesso. Il Pd riesce a trovare solo in Silvio Berlusconi motivo di esistenza. E’ Berlusconi la linfa vitale che gli permette di essere ancora in vita. E’ Silvio l’unica ragion d’essere di Walter. Lo ha scritto anche Gabriele Polo nel suo editoriale di oggi sul Manifesto.
Gabriele Polo lo chiama il “gioco del Caimano”. E’ un gioco al quale quelli del Pd non riescono a resistere. Fino ad ora hanno fatto ombra a tutto. Si sono praticamente fatti ombra da soli. Hanno fatto ombra nel senso che l’opposizione è stata inesistente. Inconsistente come un’ombra appunto.
Ha dialogato su tutto Veltroni con Berlusconi. Il dialogo si è interrotto solo quando Berlusconi ha riproposto il lodo-bis. Soltanto quando Berlusconi, in barba al capo dello Stato, ai magistrati, alla Corte Costituzionale che già qualche anno fa si era espressa al riguardo, alla dignità della politica (ancora?) ha fatto capire che in Italia comanda lui adesso. E guai a chiamarlo fascista.
“Con me queste cose non passano” ha detto Veltroni. .Ha fatto passare in silenzio però la militarizzazione delle città e delle discariche, ha fatto passare in silenzio il decreto sicurezza e anti immigrazione, sta facendo passare in silenzio il ritorno al nucleare, ha fatto passare in silenzio il bavaglio all’informazione.
Quando il potere lede il pubblico, quando vengono meno i diritti dei cittadini, l’opposizione di sinistra lascia passare in silenzio, anzi dialogando. Salvo ripetere la stessa litania che è andata avanti per settimane fino a questo momento: “non sono queste le priorità degli italiani”. Quando invece il potere salva se stesso, allora Veltroni si ricorda che deve salvarci da Berlusconi e non dialoga più. Peccato che fino a ieri non ha visto e non ha nemmeno sentito.
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