“Verona non è una città fascista” si affanna a dichiarare in queste ore Flavio Tosi, sindaco leghista e nazista come l’ha chiamato Paolo Ferrero, della politica esasperata della “sicurezza e del decoro”. E’ ovvio che nessuno gli crede.
Nicola Tomassoli è morto oggi pomeriggio per i troppi calci presi in testa da 5 deficienti sì, come li chiama il sindaco, ma pur sempre 5 deficienti fascisti e nazisti.
E intanto sembra affiorare una realtà che è sempre esistita e che tutti conoscono.
Stasera a Rai Tre a “Chi l’ha visto” in diretta da Verona un consigliere comunale del Pdci ha detto: “con dieci mesi di gestione Tosi il centro storico di Verona è diventato invivibile per alcune persone che sono generalmente considerate diverse da altre” . E voleva dire che giovani con i capelli lunghi o con un look che potrebbe essere identificato come di sinistra, extracomunitari, nomadi, gay vengono generalmente minacciati, picchiati, infastiditi da altre persone. E questo è vero, in questi giorni è riportato praticamente dovunque, in televisione e sui giornali. E’ drammaticamente e tristemente vero che Verona sembra essere diventata proprietà privata di sedicenti neofascisti e neonazisti che decidono come ci si deve vestire, che taglio di capelli portare, per chi votare.
E’ drammaticamente vero che l’estrema destra cattolica e ultraconservatrice tiene in scacco Verona e che i suoi figli vanno in giro la sera a picchiare coetanei.
E’ vero anche che il sindaco leghista ed altri esponenti della giunta comunale hanno partecipato alla manifestazione del 15 dicembre 2007 organizzata dalla Fiamma Tricolore, da Forza Nuova e dal Veneto Fronte Skinheads, il cui programma del giorno era il seguente : Qualcuno vorrebbe far diventare Verona zona franca per il sudiciume impunito della sinistra estremista, grazie ad una tolleranza senza precedenti da parte di una Procura ancora troppo spudoratamente politicizzata. Occorre una risposta forte ed immediata che solo noi possiamo dare.
E vero che Flavio Tosi dovrebbe dimettersi subito perchè anche sua è la responsabilità morale della morte di Nicola, per aver legittimato violenze e intolleranza, per essere rappresentazione istituzionale del nazifascismo che dilaga a Verona.
Anche sua, ma non solo, perchè vero è purtroppo anche che, sotto la precedente giunta di centro sinistra, guidata da Paolo Zanotto, poco o niente è stato fatto per porre un argine a manifestazioni di odio e di intolleranza contro il “diverso”.
Manifestazioni come questa, (vedere, ma soprattutto ascoltare per credere), corredate da uno dei tanti deliranti interventi di Roberto Fiore, avvenivano a Verona il 27 maggio 2006, nella città medaglia d’oro della Resistenza, governata allora da una giunta di centrosinistra.
Inutile chiedere adesso condanne esemplari per i 5 giovani picchiatori naziskin se non saranno applicate poi in futuro anche pene più severe per chi commette istigazione all’odio razziale e se l’apologia del fascismo continuerà ad essere tollerata per le nostre strade. Inutile fare analisi sociali sulle cause se a formazioni politiche come Forza Nuova è consentito presentare liste in Parlamento, se personaggi come Roberto Fiore possono diventare europarlamentari, se si permetterà ancora a organizzazioni come il Fronte Veneto Skinheads di esistere ed agire.
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Segnalo, per una panoramica vasta ed esauriente della galassia nazifascista di Verona la lettura di:
All'estrema destra del Padre di Emanuele del Medico Ed. La Fiaccola
In difesa della tradizione : L'alleanza tra tradizionalisti e neofascisti di Giuseppe Scaliati Prospettiva Editrice
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