“Le associazioni sindacali, in coordinazione con le associazioni per la difesa dei diritti umani, le organizzazioni sociali ed alcuni partiti politici, hanno stabilito che questo primo maggio 2008 debba avere un elevato contenuto politico” ha detto Fabio Arias, vicepresidente della
Central Unitaria de Trabajadores (CUT). Ha aggiunto anche che il “movimento sindacale è stato uno delle vittime principali del paramilitarismo”.
Nel corso del 2008 sono stati assassinati già 24 sindacalisti, 39 sono stati quelli uccisi invece nel 2007.
Tra il gennaio 1991 e il dicembre 2006 invece sono stati uccisi 2245 sindacalisti, 3400 sono stati minacciati e 138 sono stati vittime di sparizioni forzate (Fonte Amnesty International)
L’impunità è elevatissima, se si pensa che dal 1986, secondo la Escuela Nacional Sindical (ENS) sono stati registrati 2.578 casi di omicidi di sindacalisti, di questi solo in 76 casi sono state emesse sentenze. Rimangono ancora pertanto 2.500 casi irrisolti.
Per i casi più recenti il gruppo paramilitare delle “Aguilas Negras” è il maggior indiziato degli omicidi di sindacalisti in Colombia .
Julio Roberto Goméz della Confederación General del Trabajo (CGT) denuncia inoltre una persecuzione “legale” dell’attività sindacale nel paese. Ci sono infatti notevoli difficoltà a registrare nuovi sindacati, il Ministero della Protezione Sociale ne ha bloccato la registrazione di circa 230 e spesso i lavoratori sono costretti a firmare contratti dove rinunciano alla loro adesione a un sindacato.
E’ richiesta a gran voce inoltre la ricomparsa in vita di Guillermo Rívera, leader sindacale e militante del Partito Comunista Colombiano scomparso il 22 aprile scorso, anche per lui si è sfilato a Bogotà in questo 1 maggio.
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