Ricevo e pubblico volentieri la lettera scritta da Salvatore Tassinari a Gianni Riotta in protesta per la lettura, durante il TG1 del primo dell’anno, della Costituzione Italiana “riveduta e corretta”, cioè omettendone alcune parti essenziali, in particolare dell’Art. 3 e dell’Art. 41.
Le adesioni alla lettera possono essere inviate a questi indirizzi:
con urgenza entro domani 4 gennaio.
Il giorno 1° gennaio 2008, nel corso del TG1 delle ore 20, il direttore Gianni Riotta ha voluto «commemorare» il 60° anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione repubblicana facendo leggere ad un attore alcuni articoli della Costituzione, mutilati di alcune parti fondamentali.
A tacer d'altro, particolarmente scandalosa la mutilazione a cui è stato sottoposto l'art. 3, di cui è stato riportato soltanto il primo comma, che enuncia l’eguaglianza formale di tutti i cittadini, mentre è stato amputato del suo secondo comma, che prescrive l’eguaglianza sostanziale. Esso così recita: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Ancora più grave la manomissione dell’art. 41, di cui è stato letto soltanto il primo comma (“L’iniziativa economica privata è libera”) e cancellato il secondo comma (“Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”) e il terzo (“La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata ai fini sociali”).
Grande è l’amarezza per quest’ultima mutilazione della C, soprattutto dopo l’assassinio dei sette operai torinesi ad opera dell’iniziativa economica privata.
Non è possibile supporre che questa operazione sia avvenuta casualmente e senza una precisa volontà politica, tesa a disinformare e a distorcere il senso e lo spirito della Carta in una congiuntura nella quale da più parti si vanno preparando gravi riforme della Costituzione, che contravvengono al segnale di appena un anno e mezzo fa, quando la netta vittoria referendaria aveva espresso la volontà della grande maggioranza del paese di restare fedeli alla Carta del 1948.
Il fatto è tanto più grave perché la trasmissione non è stata effettuata da una televisione privata e di parte, ma da quella che dovrebbe fornire un servizio pubblico.
Eleviamo, come cittadini, la nostra più ferma protesta contro questo inaudito abuso del mezzo televisivo e chiediamo (lo pretendiamo!) al direttore Riotta di replicare, all’interno del Tg1 delle ore 20, la lettura degli articoli della Costituzione restituiti alla loro interezza.
Primi firmatari
Aldo Serafini
Salvatore Tassinari
Corrado Maceri
Monica Biondi
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