EN ESPAÑOL
Davanti ad una moltitudine di persone, accorse da tutto il Messico con mezzi propri solo ed esclusivamente per lui e per confermare a “gran voce” il “loro” Messico, AMLO ieri si è dichiarato presidente legittimo del paese e ha giurato fedeltà al suo popolo.
Ha promesso di difendere e proteggere i diritti della sua gente, di difendere il patrimonio dello stato e la sovranità nazionale e iniziare una profonda trasformazione del paese. Un impegno solenne e importante che riassume in 20 punti fondamentali che in parte si richiamano al suo precedente programma elettorale. La cerimonia si è svolta senza incidenti e non poteva essere diversamente dal momento che si è trattato di una festa a cui il resto del paese e il vero presidente in carica non hanno potuto far altro che assistere.
Chi ha parlato di quindicimila persone e chi di diecimila per sminuire l’evento, chi si aspettava quattro milioni di partecipanti, magari in un eccesso di entusiasmo, chi si tiene sui trecentomila. Monique c’era e considerando che la piazza, lo zócalo era stracolma, come si vede anche dalle foto e che può contenere circa ottocentomila persone, considerando anche che le strade laterali che si immettono in essa erano piene di gente, lei ipotizza circa un milione e mezzo di partecipanti, intirizziti da un freddo che “calaba los huesos” (arrivava fino alle ossa) ma riscaldati da un calore umano che superava ogni aspettativa. Non lo dubitiamo Monique, deve essere stato emozionante!
RICEVUTO DA MONIQUE:
IL RISVEGLIO DELLE COSCIENZE: ANDRÉS MANUEL PRESIDENTE LEGITTIMO DEL MESSICO.
Per qualche motivo il cuore sta a sinistra, non potrebbe stare a desta e tanto meno all’estrema destra. Nonostante che il battito, il palpitare non abbiano collocazione:oggi qui, domani là.
I miei amici dicono che ho trascorso la vita marciando verso un ideale. Lo continuerò facendo, oggi da giovane, domani da anziana andrò alle manifestazioni per denunciare le ingiustizie. Ogni aggressione in Messico e la morte di ogni uomo mi fanno sentire ancora più piccola, perché sono parte dell’umanità. Non ho bisogno di molte cose per manifestare ed essere attivista: un jeans, una coperta, uno zaino sulle spalle, un libro, spazzolino e dentifricio, senza dimenticare i miei cioccolatini e ovviamente sete di giustizia.
Sei ore di strada, non sono niente se si desidera giungere a un ideale. Ero là. Conosco l’odore delle folle, la fatica della dignità civile, il vibrante, assordante urlo del silenzio, così come le grida affiatate per una causa comune.
La Cuatlicue, Dea madre del mondo prehispanico ha fatto vibrare la sua anima una volta ancora. Abbiamo riempito la piazza più importante del Messico, lo Zócalo. La cattedrale ne è stata muta testimone. Le campane hanno suonato a festa con forza, hanno suonato per tutti i presenti. Non so quanti eravamo, ho perso le nozioni del tempo e dello spazio, l’emozione mi ha conquistata, forse tre milioni. Sono stata testimone di ciò che gli altri hanno taciuto.
La Convenzione Nazionale Democratica e i suoi più di un milione e 25 mila delegati, gli appartenenti alla Coalizione per il Bene di Tutti e i simpatizzanti del leader di sinistra Andrés Manuel López Obrador, abbiamo proclamato ieri, 20 novembre PRESIDENTE LEGITTIMO della Repubblica Messicana , il tabasqueño di 53 anni.
Migliaia, migliaia di persone , e un solo grido: Presidente, Presidente! È un onore essere gente di Obrador! Accompagnato dal suo gabinetto e come sfondo lo scudo nazionale che utilizzò il presidente Benito Juárez, e che è diventato l’emblema dello scenario.
Precedentemente all’atto presidenziale , è stato eseguito l’inno nazionale che Andrés Manuel López Obrador e i dodici membri del suo gabinetto hanno ascoltato in piedi, erano presenti anche come invitati speciali i suoi figli, Andrés Manuel e Ponzalo; la scrittrice Elena Poniatowka, il sindaco entrante di Città del Messico, Marcelo Ebrad e quello uscente Alejandro Encinas e i leader dei partiti messicani di sinistra.
Alle 17,10 Andrés Manuel ha reso la sua protesta come presidente legittimo del Messico. La senatrice e attivista sociale Rosario Ibarra de Piedra (la quale ha un figlio desaparecido dal 1968) ha posto la fascia presidenziale con l’aquila “juarista” al vincitore delle elezioni messicane del 2 luglio del 2006.
“Siamo qui riuniti perché davanti alla frode del 2 luglio abbiamo deciso di dichiarare abolito il regime di corruzione e privilegi e ricominciare la ricostruzione di una nuova Repubblica” ha detto il leader iniziando il suo discorso.
Il Presidente legittimo ha informato inoltre che percorrerà il paese e ha annunciato 20 azioni di governo, tra le quali quella di consolidare una nuova Costituzione e rinnovare le istituzioni, difendere i poveri e le risorse della nazione, combattere la corruzione e le spese eccessive nei servizi pubblici e privati. I componenti del suo gabinetto formuleranno diagnosi dei problemi principali del paese e forniranno soluzioni.
Tra gli invitati speciali hanno assistito 127 deputati federali, 26 senatori, 450 presidenti di municipi, deputati locali, dirigenti del PRD, PT e Convergenza, indigeni, studenti, operai, anziani, giovani, professionisti e importanti intellettuali: Elena Poniatowska, Jesusa Rodríguez, Federico Arreola, José Agustin Pinchetti, Dante Delgado tra gli altri i quali hanno consegnato la risoluzione della Convenzione Nazionale Democratica al presidente legittimo.
López Obrador ha delineato il suo programma di “governo” che si appoggerà a legislatori del Frente Amplio Progressista (FAP) che unisce il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD), il Partito del Lavoro (PT) e la Convergenza per portare al congresso proposte di legge. Il programma di 20 punti e di tre parti prevede la difesa del popolo, della democrazia e del patrimonio nazionale.
Andrés Manuel ha detto che promuoverà mediante proposte di legge la creazione di nuovo impiego, di salario giusto, di sussidi per gli anziani, disabili e madri nubili, inoltre all’abbassamento delle tasse per i poveri.
È intervenuto anche contro la costruzione del muro che ha autorizzato il governo degli Stati Uniti alla frontiera con il Messico e ha inviato un messaggio di solidarietà alle organizzazioni civili dello stato meridionale di Oaxaca, che esigono le dimissioni del governatore Ulises Ruiz.
Ha affermato che promuoverà il rinnovamento delle istituzioni pubbliche, il diritto all’informazione, la lotta alla corruzione nel potere giuridico, l’autonomia sindacale e i diritti degli indigeni. Ha aggiunto che non permetterà la privatizzazione in nessuna delle sue forme dell’industria elettrica e del petrolio, creerà una Commissione di Verità” e promuoverà la protezione delle risorse naturali ed archeologiche del paese.
Tra le altre misure previste, La Convenzione Nazionale Democratica ha deciso insieme agli altri oppositori di sinistra che il 1 dicembre si concentreranno nello zócalo capitolino a partire dalle 7 di mattina per manifestare in maniera pacifica e organizzata contro la presa di potere del presidente illegittimo dell’estrema destra panista Felipe Calderón Hinojosa , così come per offrire appoggio ai legislatori dei partiti che compongono il Frente Amplio Progressista e per impedire che abbia luogo la cerimonia di cambio del potere nel Palazzo Legislativo di San Lázaro.
Dopo la cerimonia si è svolto un festival artistico dove il massimo rappresentante della trova cubana Silvio Rodriguez ha offerto un bellissimo concerto. Tutti là. La pioggia non ha spostato nessuno, era un giorno speciale e bisognava viverlo, goderne in questo modo..
Un anziano dice: “bisogna aver cura di Andrés Manuel perché ogni 100 anni nasce un leader così. Un’altra signora dallo sguardo umile esprime: “Il tempo che mi rimane da vivere, lo passerò lottando con Andrés Manuel”.
Un intellettuale afferma:” Oggi il Messico ha tre presidenti, il legittimo, lo spurio e lo screditato”.
Uno studente va oltre: “Come disse Zapata, preferisco morire in piedi che in ginocchio”…
Anche io, anche io.
Mancavano ancora sei ore per tornare al mio paese, ma questa è un’altra storia.
Monique dal Messico
Grazie Monique, è stato come essere lì, alla prossima.
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