Julio López, a un anno dalla scomparsa, ancora nessuna notizia del "desaparecido" n. 30.001
Non si hanno ancora notizie, a un anno dalla sua scomparsa, di Julio López, il testimone chiave nel processo in Argentina contro i crimini di stato che ha portato tra le altre, alla condanna all’ergastolo per genocidio dell’ex capo della polizia di Buenos Aires, Miguel Etchecolatz.
Alcune recenti indagini tuttavia apportano elementi nuovi che ricondurrebbero direttamente a Etchecolatz e persone a lui vicine la responsabilità della scomparsa di Julio López.
Julio infatti, come risulta da foto scattate le settimane prima della sua scomparsa, durante alcune riunioni alle quali partecipava fu costantemente seguito da una persona che è stata identificata in seguito da un funzionario del Ministro della Sicurezza di Buenos Aires, in Oascar Raúl Chicano, ex segretario privato di Miguel Etchecolatz.
Una perquisizione in casa di Chicano e di alcune altre persone, tutti ex militari ed ex poliziotti, avrebbe portato al rinvenimento di materiale sovversivo, di volantini su Julio López, armi e simboli nazisti. Si sospetta che la decisione di far sparire Julio López, quasi sicuramente eliminato lo stesso giorno della sua scomparsa, sia maturata all’interno di questo gruppo in seguito al suo rifiuto di modificare la testimonianza contro Etchecolatz. Sembra che il gruppo, anche abbastanza numeroso e ramificato nel Paese, stesse ideando anche un colpo di Stato.
Il giudice Sergio Franco inoltre nutre seri sospetti che nella sparizione di Julio López sia coinvolto anche l’ex cappellano della polizia bonarense Won Wernich, il cui processo seguiva quello di Etchecolatz.
E così tra indagini svolte approssimativamente, tra perquisizioni effettuate senza la presenza di funzionari, tra prove che spariscono o che vengono occultate, fascicoli che vanno nelle mani dei parenti dei sospettatti e tutta una serie di sviste e stranezze, continua il mistero sulla sorte di Julio López, continuano le manipolazioni da parte di settori potenti argentini che nonostante i processi, nonostante la svolta con l’eliminazione delle leggi di Punto Finale e di Obbedienza dovuta, ancora tramano nella più completa impunità e ancora agiscono in “odore di golpe” come nel più buio passato (passato?) argentino.
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