Il 27 maggio scade la concessione a RCTV che non verrà rinnovata dal governo venezuelano.
E’ una legittima e giusta decisione, nonostante il suo significato sia stato, ovviamente trattandosi di una decisione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, distorto dai media di tutto il mondo.
William Lara, giornalista e Ministro dell’ Informazione e della Comunicazione ha denunciato che RCTV, compiendo fino in fondo il suo mandato golpista e destabilizzatore ha programmato come ultima trasmissione la messa in onda dell’adattamento televisivo del romanzo di Mario Vargas LLosa “La festa del caprone”, in cui si narra del dittatore della Repubblica Dominicana Trujillo e di come grazie all’attività cospirativa dei sui oppositori venne assassinato ponendo fine così alla sua dittatura.
Lara denuncia pubblicamente che poiché è nota la campagna denigratoria e diffamante di RCTV contro il presidente eletto democraticamente Hugo Chávez, “RCTV esprime in questo modo pubblicamente il suo desiderio che ci sia spargimento di sangue nelle strade del Venezuela”.
Ha affermato inoltre che “in Venezuela alcuni operatori della comunicazione sociale hanno fatto del Codice Etico carta straccia e si sono dedicati a trasformare l’informazione giornalistica in propaganda politica”.
Il nuovo segnale del servizio pubblico televisivo sarà in onda appena 15 minuti dopo la fine delle trasmissioni di RCTV.
Il nuovo Canal 2 che inizierà la programmazione il 28 maggio si chiamerà Televisora Venezolana Social (Tves) e sarà una televisione di servizio pubblico.
In Venezuela esistono 20 canali nella banda VHF di proprietà privata dei quali lo Stato ne sta utilizzando uno solo e pertanto pur “rimanendo un monopolio privato, lo Stato sta solamente mostrando un’alternativa affinché i venezuelani si rendano conto che esiste un modo di fare televisione più partecipativo, senza violenza né sesso”, ha detto Jesse Chacón, ministro del Potere Popolare per le Telecomunicazioni in una recente conferenza stampa.
Il Canal 2 avrà diversi tipi di programmazione e la pubblicità trasmessa avrà maggior contenuto etico e senz’altro sarà meno servile ai dettami del puro consumismo.
I messaggi pubblicitari inoltre dovranno rispettare severamente la Legge della Responsabilità Sociale nella Radio e nella Televisione che ne controlla e regolamenta i contenuti violenti, , la quale per esempio fa sì che l’immagine della donna non venga offerta come oggetto sessuale e che tutela il pubblico minore di età.
La programmazione sarà diversificata anche se si tratteranno temi non abitualmente diffusi nei canali più commerciali, oltre alla consueta programmazione per un pubblico più giovane e le “novelas”, saranno trasmessi programmi scientifici, sociali, storici e culturali e i documentari e i servizi informativi saranno di elevata qualità.
Indubbiamente sarà un compito difficile, soprattutto incontrare il favore del pubblico, abituato da decenni di televisione spazzatura, che ha perpetrato quasi un “crimine culturale” diffondendo stereotipi, appiattendo coscienze e diffondendo contenuti violenti e distorti.
Il Venezuela non ha mai avuto un servizio televisivo pubblico e finalmente, soprattutto per i più giovani, è ora di cambiare canale!!
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