Sabina Guzzanti, quando il culto dell'uomo politico di destra parte, qualche volta, dalla sinistra
Tra le varie cose che mi è capitato di leggere qua e là dopo l’aggressione a Berlusconi, senza dubbio spicca per originalità la dichiarazione di Sabina Guzzanti.
La Guzzanti, non si è limitata a vedere come hanno fatto altri in Berlusconi ferito, un “uomo come gli altri” o la sofferenza umana e il dolore, o la paura. Sabina Guzzanti, che ovviamente sa benissimo che Berlusconi non è un marziano, ha invece visto per la prima volta in quel volto sofferente, “un politico”.
Qualcosa mi sfugge... qualcosa sfugge evidentemente anche alla Guzzanti. Berlusconi era un politico anche prima di essere aggredito. Il sangue versato lo ha reso soltanto un politico ferito. Era politico nei suoi attacchi contro la magistratura e contro il presidente della Repubblica, nelle sue invettive contro la stampa “rossa” o la televisione di Stato, nell’applicazione del pacchetto sicurezza o nella riforma della scuola, perfino nei respingimenti in mare. Non erano quelli i capricci di un bambino viziato. Erano azioni, deplorevoli, di un politico di destra.
La Guzzanti invece lo vede sanguinante e solo ora lo scopre politico. Così come secondo il credo cattolico Gesù muore sulla Croce per farsi Salvezza Universale, Berlusconi, ora per molti della sinistra buonista è diventato politico e umano soltanto perché sofferente, grazie al suo volto ferito e macchiato di sangue.
E’ nota la doppia simbologia del sangue; il sangue versato è il simbolo universale del sacrificio, ma anche il simbolo della rigenerazione e della potenza purificatrice.
C’è un proverbio arabo che rispecchia bene quanto è accaduto in questi giorni : “il sangue è scorso, il pericolo è passato”. L’uomo fascista e corrotto, il peccatore immorale, il mafioso e commediante, ha versato il sangue e si è trasformato in politico. Ha lavato i suoi peccati per noi con il suo sangue, offrendocelo mediaticamente, da buon politico, dal predellino di una Mercedes. Evviva. Ma quando è che anche noi di sinistra diventeremo dei buoni politici?
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