La Sapienza sta con gli studenti antifascisti
Grande assemblea studentesca oggi alla Sapienza. Contro il parere della magistratura, dei politici e delle forze dell’ordine, che all’unanimità parlano di una rissa tra studenti di opposte fazioni e non di un’aggressione neofasciosta premeditata, le istituzioni universitarie, rappresentate al momento dal pro rettore vicario Luigi Frati (per l’assenza del rettore Guarini che da Mosca dove si trova segue comunque la vicenda e approva l’operato del suo vice) si schierano apertamente con i ragazzi dei collettivi di sinistra, condannando l’aggressione subita da tre di loro e chiedendo che venga fatta distinzione tra aggrediti e aggressori. Per Emiliano Marini, infatti, simpatizzante di sinistra, sono stati confermati ieri nel processo per direttissima che si è tenuto insieme ad altri sei giovani, di cui 4 appartenenti a Forza Nuova, gli arresti domiciliari e il processo è stato rimandato a luglio. I suoi compagni ne chiedono oggi a gran voce la liberazione.
Il pro rettore vicario Luigi Frati, sta assumendo un ruolo sempre più importante in tutta la vicenda e significativo e fondamentale appare proprio in questo momento la sua presa di posizione a favore di un’università antifascsita dove la violenza e la prepotenza non possono più essere tollerate. Ieri è stato duramente attaccato da Forza Nuova per queste sue dichiarazioni :”lo stesso sindaco Alemanno, che ha una storia non proprio vicina alla nostra ha condannato apertamente la xenofobia di queste persone...potrebbe essere anche strumentale o quello che vi pare, ma questo rafforza ancora di più le nostre riflessioni". A nome del preside che rappresento - ha aggiunto Frati - fermiamo ogni forma di violenza e di espressione se accompagnata da qualcuno che ha in mano un pugnale o bastoni. Questi soggetti non possono prendere parola all'interno dell'università". Ieri pomeriggio inoltre alle ore 18 è uscita dal suo ufficio questa circolare: L’università sta esaminando la possibilità di costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari che riguardano fatti che hanno danneggiato la vita accademica...ribadiamo ancora una volta la linea di garanzia per un confronto libero e civile delle idee e di condanna delle aggressioni e di ogni atto che con la violenza o in nome della violenza vuole imporre idee".
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