BREVE AGGIORNAMENTO SUL CASO DI FREDY MUÑOZ-APPELLO DELLA RETE IN DIFESA DELL'UMANITA'
E MENTRE LA STAMPA ITALIANA CONTINUA A TACERE...
Per Fredy Muñoz continua la detenzione in Colombia, nonostante le accuse che gli siano state mosse appaiano sempre più deboli ed incongruenti. I testimoni che lo avrebbero riconosciuto e identificato come tal Jorge Eliecer, membro delle FARC e autore degli attentati nel 2002 alla centrale elettrica di ElectroCosta sarebbero tre collaboratori di giustizia che dal 2000 sono rinchiusi in carcere. Questa è infatti la prima incongruenza del caso a cui si aggiunge quella delle presunte ferite e ustioni che riportò l’attentatore e che gli avrebbero dovuto lasciare profonde cicatrici ma che Muñoz non presenta. I suoi accusatori infine sostengono che Fredy Muñoz, alias Jorge Eliecer, avrebbe trascorso un lungo periodo di tempo nel corso dell’anno 2002 con il Fronte 41 delle FARC, mentre è dimostrato che in quell’anno Muñoz era capo redattore del quotidiano Al Dia . Il presidente di Telesur, Andrés Izarra nel corso di una conferenza stampa tenuta proprio in questi giorni, si chiede “come sia possibile che le dichiarazioni di tre delinquenti possano avere più importanza della carriera giornalistica di Muñoz” e inoltre si è mostrato molto preoccupato per l’incolumità di Fredy una volta liberato. Infatti, suona abbastanza inquietante, alla luce degli ultimi scandali in cui il DAS (Dipartimento di Sicurezza colombiano) appare sempre più un “fortino di narcoparamilitari” per dirla con le parole di Maria Jimena Duzan, giornalista de El Tiempo, che Fredy sia stato fotografato e interrogato da agenti del DAS dopo aver subito già un interrogatorio da parte della Fiscalía. Ricorda Izarra che “il DAS non ha nessun potere di effettuare interrogatori e tanto meno di fotografare persone” ma il suo compito è solo quello di effettuare l’arresto e assicurare i criminali alle autorità. Il giornalista di TeleSUR inoltre ha espresso preoccupazione perché Fredy Muñoz è stato condotto a Barranquilla regno incontrastato dei paramilitari di Jorge 40, il quale ha un procedimento in corso con le autorità venezuelane con l’accusa di aver partecipato ad attentati contro il presidente Hugo Chavéz. Le accuse a TeleSUR di promuovere il terrorismo vengono dalla Colombia già da molto tempo prima dell’arresto di Fredy Muñoz e queste, oltre a configurarsi come un attacco alla libertà di stampa, assumono il preciso significato di attentato al processo di integrazione della regione latinoamericana che sempre più si sta affermando con successo e che inevitabilmente vedrà isolati paesi che, come la Colombia, si prestano ai giochi imperialistici degli Stati Uniti.
La Rete in Difesa dell’Umanità ha diffuso un appello contro l’arresto di Fredy Muñoz Altamiranda e contro la criminalizzazione di TeleSUR che si può sottoscrivere indicando nome, cognome, professione e paese, a questo indirizzo libertadparafredy@gmail.com.
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