Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
La mia famiglia messicana, della quale posso confermare in assoluta certezza la grande onestà, coerenza e soprattutto l'impegno e il coraggio e della quale mi pregio di far parte. (En español)
Messico D.F., 12 dicembre 2008
Con l’aiuto di tutti si costruiscono diritti umani
Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos A.C. (Limeddh)
Amici della Limeddh,
Per coloro i quali beneficiano di questo diritto, una piccola parte della ricchezza prodotta durante un intero anno, viene tradotta in tredicesima. Vi invitiamo pertanto a condividere e ad appoggiare il nostro sforzo che ormai da 24 anni a questa parte si mantiene grazie al lavoro volontario di ognuno di voi e alla vostra collaborazione.
Attraverso la sensibilità individuale o collettiva di singoli o di organizzazioni si fa eco la grave situazione dei diritti umani nel nostro paese contro i nostri popoli, che ci danno ogni giorno esempio di quello che significa la lotta per la dignità e la resistenza.
Non possiamo dimenticare tutti coloro che hanno contribuito ad accrescere le libertà democratiche ed i diritti fondamentali e sono quelli che quando alzano la voce subiscono o affrontano repressione, torture, massacri.
E’ a loro e a ogni altra persona a cui sono violati i propri diritti umani che è diretto il nostro lavoro.
Lottiamo contro l’impunità, questo mostro dalle mille teste del governo messicano che detta legge. Vi invitiamo pertanto ad unirvi a questa nostra lotta contro di essa.
Il mese scorso è stato consegnato all’Ambasciata colombiana a Roma dalla sottoscritta, il bolletino n. 3 “Cada uno por la Justicia” (Ognuno per al Giustizia), realizzato da varie associazioni messicane tra le quali la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (LIMEDDH) , la Fondazione Diego Lucero e l’Associazione dei Genitori e Familiari delle Vittime di Sucumbíos tra le altre, per ricordare i 4 giovani messicani morti a Sucumbíos in Ecuador durante l’attacco al campo delle FARC.
Va rilevato che la funzionaria dell’ambasciata, qualificatasi come la segretaria dell’ambasciatore, si è rifiutata di protocollare il documento che le ho consegnato e quindi di apporre il timbro e la firma per ricevuta, come invece era stato fatto i mesi predenti.
Anche nella sede del consolato colombiano a Valencia, in Spagna ci sono stati problemi. Il console onorario addirittura ha manifestato un atteggiamento prepotente e minaccioso verso la persona incaricata della consegna del documento, rifiutando la firma per avvenuta consegna come è avvenuto anche a Roma.
Il bollettino è stato consegnato contemporaneamente nelle sedi diplomatiche colombiane di : Argentina, Canada, , Chile, Spagna, Ecuador, Francia, Italia, Nicaragua e Venezuela.
Questi gli argomenti affrontati nel bollettino n. 3:
Lettera dei Genitori e dei Familiari
A sette mesi dal massacro di Sucumbíos, per la giustizia e la lotta contro l’impunità
Colombia: mobilitazione indigena in tutto il paese (di Simone Bruno)
Non più omicidi degli Indigeni in Colombia: FIDH
Dichiarazione di intellettuali ed artisti
Dichiarazione del Parlamento Europeo
Lettera del Premio Nobel della Pace
Il narcotrafficante n. 82: Álvaro Uribe Vélez, presidente della Colombia
Intervista a Sergio Camargo
Il vero volto di Luis Camilo Osorio-parte 2
Parole di Lucia Morett
Prossime iniziative
L’11 dicembre del 2008 è stato consegnato all’Ambasciata colombiana a Roma dalla sottoscritta, il bolletino n. 4 “Cada uno por la Justicia” (Ognuno per la Giustizia), realizzato da varie associazioni messicane tra le quali la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (LIMEDDH) , la Fondazione Diego Lucero e l’Associazione dei Genitori e Familiari delle Vittime di Sucumbíos tra le altre, per ricordare i 4 giovani messicani morti a Sucumbíos in Ecuador durante l’attacco al campo delle FARC del 1 marzo 2008.
Il bollettino è stato consegnato contemporaneamente nelle sedi diplomatiche colombiane di : Argentina, Canada, , Chile, Spagna, Ecuador, Francia, Italia, Nicaragua e Venezuela.
Questi gli argomenti trattati in questo numero:
Trovo doveroso aggiornarvi sugli sviluppi della campagna promossa da questo blog a un anno dalla sparizione forzata di Francisco Paredes Ruiz, avvenuta in Messico il 26 settembre 2007.
L’Ambasciatore messicano in Italia, il signor Jorge Chen, ha risposto (qui) alla mia lettera e questa è stata la mia ulteriore risposta.
Per conoscenza, copie di entrambi i documenti sono stati inviati inoltre alla Lega messicana per la Difesa dei Diritti Umani e alla Fondazione Diego Lucero A.S., organizzazione civile della quale faceva parte Francisco Paredes, che promuove e difende i diritti umani, specializzata nella lotta per la presentazione con vita dei detenuti scomparsi in Messico, nonché ai figli del Signor Francisco Paredes.
Sarà mia premura mettervi al corrente di ogni ulteriore sviluppo della situazione e intanto ringrazio tutti coloro che si sono adoperati a scrivere alle autorità messicane e a quanti in vario modo hanno espresso solidarietà e partecipazione in questa triste e ignobile vicenda.
Verònica Natalia Velàzquez Ramìrez
Soren Ulises Àviles Àngeles
Juan Gonzàlez del Castillo
Fernando Franco Delgado
En un refugio guardado en su corazòn
Llevan la bandera de Bolìvar.
Il 2 ottobre scorso è stato consegnato all’Ambasciata colombiana in Italia, il bollettino n. 2 “Cada uno por la Justicia” (Ognuno per la Giustizia) .
Ricordiamo che il bollettino, realizzato con la collaborazione della LIMEDDH, la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani, viene emesso ogni primo del mese dai familiari dei ragazzi messicani massacrati a Sucumbíos in Ecuador, da parte dell’esercito colombiano nell’operazione che ha portato all’uccisione del n. 2 delle FARC Raúl Reyes, e dai familiari di Lucía Morett l’unica sopravvissuta, che attualmente vive in Nicaragua. ... Continua a leggere...
So che tra di voi ci sono moltissime persone di buona volontà, vi pregherei di inviare per mail questa lettera agli indirizzi indicati. Molto spesso far sapere che fuori dal paese ci sono singole persone, comuni cittadini che si informano e tengono d'occhio quanto accade nel campo delle violazioni dei diritti umani serve a molto, anche e soprattutto (e non è poco), a far sapere ai familiari delle vittime di tali violazioni che non sono soli.
Al Presidente degli Stati Uniti del Messico
Felipe de Jesús Calderón Hinojosa
Residencia Oficial de los Pinos Casa Miguel Alemán
Col. San Miguel Chapultepec, C.P. 11850, México DF
All’Ambasciatore del Messico in Italia
Jorge Eduardo Chen Charpentier
Via Lazzaro Spallanzani n. 6
00161 ROMA
26 settembre 2008,
Ad un anno esatto dalla scomparsa di Francisco Paredes Ruiz, avvenuta in Messico il 26 settembre 2007, ci uniamo alla richiesta inoltrata alle istituzioni del paese da parte di numerose associazioni in difesa dei diritti umani, tra le quali la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (LIMEDDH) e l’ Associazione dei Familiari dei Detenuti Scomparsi e delle Vittime delle Violazioni dei Diritti Umani in Messico (Afadem-Fedefam), nonché a quella dei figli del Sig. Paredes, esigendo la sua riapparizione in vita.
Francisco Paredes Ruiz era un difensore dei diritti umani impegnato soprattutto contro le sparizioni forzate di persone ed era anche uno dei fondatori della Fondazione Diego Lucero, associazione che da anni porta avanti battaglie per la difesa dei diritti umani nello stato di Michoacán ed in tutto il paese.
Le autorità messicane, come dichiara Yanahu Paredes Lachín, figlia del Sig. Paredes, si sono rifiutate di accettare la denuncia per sparizione forzata di persona. Il caso del Sig. Francisco Paredes viene considerato ... Continua a leggere...
Missione FIDH nelle zone di frontiera del Messico
dal 25 febbraio al 13 marzo 2007
La Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH) in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ha svolto nel corso del 2007, dal 25 febbraio al 13 marzo, una missione nell’ambito della Campagna internazionale su “Migrazioni e Diritti Umani”, nelle due zone di frontiera che al momento rappresentano le due aree più critiche rispetto alle violazioni dei diritti umani che sistematicamente vengono commesse nei confronti dei migranti. Le frontiere sotto esame sono state quelle messicane, a sud del paese al confine con il Guatemala, e a nord, al confine con gli Stati Uniti.
In particolare la zona di confine tra Messico e Stati Uniti segna anche una zona di “frattura tra un’America ricca e dominante nei programmi economici e politici e un’ America povera e sommessa alle regole del gioco stabilite dal vicino Nord”, come si legge nella relazione presentata dalla FIDH, al termine della missione.... Continua a leggere...
... Dimenticare ci fa più male
Verónica, Soren, Fernando, Juan
e Lucía, insieme ai i vostri amici e alle vostre famiglie
prenderemo i vostri sorrisi e i vostri desideri
e li trasformeremo in parole e azioni...
(Dr. Adrián Ramirez López)
Leggi il bollettino n. 1 (spagnolo)
“Abbiamo il coraggio di denunciare il crimine contro l’umanità che ha commesso l’esercito colombiano quando ha bombardato di notte un accampamento delle FARC in territorio ecuadoriano, violando la sovranità di questo paese, uccidendo i sopravvissuti, e sapendo che lì si trovavano civili di altre nazionalità come i nostri figli messicani”.
Con queste parole i genitori di Verónica, Soren, Fernando e Juan, i quattro studenti messicani massacrati a Sucumbíos (Ecuador) dall’esercito colombiano, appoggiato dalla forze militari statunitensi e del Mossad, annunciano il primo numero di un bollettino, realizzato in collaborazione con la LIMEDDH, la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani, che ogni mese consegneranno all’ambasciata colombiana a Città del Messico e che verrà contemporaneamente consegnato alle rappresentanze diplomatiche della Colombia in Italia, Spagna e Francia. Il bollettino si chiamerà Cada Uno por la Justicia (Ognuno per la Giustizia), nome che identifica anche la campagna nazionale e internazionale di “giornate di solidarietà con il popolo colombiano e con la Patria Grande in memoria dei massacrati di Sucumbíos (Ecuador)
Un bollettino mensile per ricordare chi erano Verónica Natalia Velázquez Ramírez , Juan Gonzáles del Castillo, Fernando Franco Delgado, Soren Ulises Avilés Ángeles, quattro giovani studenti che mossi unicamente dal desiderio di pace e di solidarietà con altri popoli latinoamericani, e motivati dai loro studi, si erano avvicinati ad un accampamento non militare, dove si stavano svolgendo tra l’altro importanti trattative di mediazione internazionale per la liberazione di Ingrid Betancourt e di altri ostaggi nelle mani delle FARC. E per raccontare chi è Lucia Morett l’unica sopravvissuta costretta attualmente a vivere in Nicaragua in attesa di poter fare rientro tranquillamente senza conseguenze nel suo paese.
Un bollettino mensile per riscattare la memoria di questi ragazzi dalla infamante campagna mediatica montata dal governo colombiano nel loro paese d’origine con l’appoggio di gruppi dell’estrema destra messicana e avallata dal silenzio complice del governo del loro paese, che li sta facendo apparire come terroristi da tempo legati alle FARC e ai movimenti armati messicani.
Infine, un bollettino mensile per ricordare veramente quali sono le violazioni dei diritti umani che si commettono quotidianamente in Colombia da parte di un governo che impunemente viola trattati internazionali, utilizza i simboli della Croce Rossa Internazionale in operazioni di intelligence e commette efferati crimini di guerra.
Qui il resoconto dell’evento realizzato ieri a Città del Messico
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