Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
La Limeddh è una Organizzazione Non Governativa creata nel 1985 a Città del Messico come entità aperta, indipendente e pluralista per la denuncia di casi di violazioni o inadempienze nella difesa dei diritti umani.
La Limeddh è affiliata alla Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH) e all’ Organizzazione Mondiale contro la Tortura (OMCT) ed è socia di “Agire insieme per i Diritti Umani”.
Attraverso questa affiliazione beneficia dello statuto consultivo presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e il Consiglio Europeo.
La Limeddh agisce quotidianamente al fianco delle vittime di violazione dei diritti umani offrendogli assistenza legale, medica e psicologica.
Inoltre mobilita la società civile con i suoi bollettini e rapporti, partecipa a missioni di osservazione e documentazione di violazione dei diritti umani.
In Messico avvengono quotidiane violazioni dei diritti umani che vanno dal rifiuto o ritardo ... Continua a leggere...
Son ya 4 meses que desaparecieron Edmundo Reyes Amaya y Gabriel Alberto Cruz Sánchez, los integrantes del EPR (Ejercito Popular Revolucionario) y de ellos desde el 25 de mayo no se conoce su paradero.
Las autoridades méxicanas niegan que los dos sean detenidos en algun penal, sin embargo se vocifera que ellos se encuentran el Campo Militar Número 1 de la Ciudad de México.
Mientras toda America Latina se va progresivamente democratizando y se deja a las espaldas los años terribles de las dictaturas, México parece mirar hacia atrás y la sociedad civil està estremecida por el repetirse de acontecimientos que caracterizaron la “guerra sucia” de los ’70.
Desapariciones, torturas, detenciones arbitrarias, miedo entre la población....
Es del 26 de septiembre la noticia de la desapareción de otra persona en Morelia, Michoacán, como denunciado por la Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos (Limeddh).
Se trata de Francisco Paredes Ruiz, 58 años, ex guerrillero perteneciente al exinto Movimiento Armado Revolucionario (MAR). En 1971 fue condenado por cospiración, asociación delictuosa, portación ilegal de arma prohibida, robo e uso de documentos falsos.
Francisco Paredes Ruiz
Di Edmundo Reyes Amaya e di Gabriel Alberto Cruz Sánchez, i militanti del EPR (Esercito Popolare Rivoluzionario) scomparsi il 25 maggio scorso, non si hanno più notizie ormai da quattro mesi.
Le autorità messicane negano che i due siano detenuti, ma voci sempre più insistenti dicono che siano tenuti prigionieri nel Campo Militar N. 1 di Città del Messico.
Mentre l’America Latina va progressivamente democratizzandosi e si lascia alle spalle gli anni bui delle dittature, il Messico invece sembra guardare al passato e la società civile è scossa dal ripetersi sempre più spesso di fatti che caratterizzarono la “guerra sucia” degli anni ’70.
Sparizioni, torture, arresti arbitrari e la paura tra la popolazione...
E’ del 26 di settembre la notizia della scomparsa di un’altra persona, a Morelia, Michoacán, come ha denunciato la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (Limeddh).
Si tratta di Francisco Paredes Ruiz, 58 anni, ex guerrillero appartenente negli anni ’70 al Movimento Armato Rivoluzionario (MAR). Nel 1971 fu condannato per cospirazione, associazione a delinquere, detenzione illegale di armi, furto e possesso di documenti falsi.
Ho incontrato Yesica Sánchez Maya, presidente della Limeddh di Oaxaca, nella sede dell’associazione il 20 agosto scorso.
Attualmente lavorano per la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani di Oaxaca, a vario titolo circa 12 persone, fino a un anno fa, cioè fino al momento in cui si è manifestato in tutta la sua violenza il conflitto sociale, soltanto lei e una segretaria riuscivano ad occuparsi di tutto.
Questo già rende l’idea di cosa sia cambiato qui in questi mesi.
L’acutizzarsi e il successivo divampare così violentemente del conflitto sociale infatti è come se avessero permesso alla società oaxaqueña di sviluppare una coscienza diversa di quello che sono e quello che rappresentano i diritti umani e dell’importanza fondamentale che rappresenta la denuncia delle loro violazioni per poter permettere alle associazioni che se ne occupano di intervenire in difesa delle persone.
Nonostante la pace apparente e la ritrovata serenità dei cittadini, che sembrano sforzarsi di raccontare, soprattutto ai turisti, di quanto ormai la situazione sia tornata tranquilla, ... Continua a leggere...
Entrevista exclusiva al Dr. Adrián Ramírez Lopez , presidente de la LIMEDDH, Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos.
La Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos, la Asociación de Familiares de Detenidos Desaparecidos y Victimas de Violaciones a los Derechos Humanos en México (AFADEM-FEDEFAM), la Asociación Nacional de Abogados Democráticos(ANAD) y otras asociaciones mexicanas por la defensa de los derechos humanos y civiles en un comunicado directo al Comité Internacional de la Cruz Roja, exprimen su firme condena de la acción bélica del ejército colombiano en la cual han resultado muertas 24 personas, entre las cuales estaba el portavoz internacional de las FARC Luis Édgar Devia Silva, más conocido como Raúl Reyes y además por lo menos quatro jovenes méxicanos estudiantes de la pública universidad de México, la UNAM..
Una joven, Lucía Andrea Morett se encuentra herida y hospitalizada en Ecuador.
Los estudiantes, casi todos del curso de Letras y Filosofía de la prestigiada universidad, como confirmado también por el diario La Jornada del 10 de marzo, se encontraban en Ecuador partecipando al II Congreso Continental Bolivariano qué reune los militantes sociales y las fuerzas de izquierda latinoamericana. Luego, después de haber realizado varias entrevistas y haber recogido material para sus estudios, habían aceptado de moverse hacia un campamento de las FARC donde la noche del 1 de marzo han sido sorprendidos mientras dormían por las bombas y el fuejo del ejercito colombiano.
El campamento se encontraba fuera de de las “zonas rojas” o de conflicto y fungía como campamento de interlocución y sitio de mediación y punto común de comunicación y enlace en la negociación para la liberación de los rehenes entre los cuales Ingrid Betancourt. Negogiaciones que etsabn conducidas por el mismo RaúL Reyes y que eran a conocimiento del gobierno colombiano.
Adrián Ramírez, presidente de la LIMEDDH (Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos) acepta de explicarnos cúales son los términos de la denuncia presentada a la Cruz Roja Internacional y la postura asumida por el gobierno de Felie Calderón en esa circustancia.
A.M. - Dr. Adrián Ramírez , la LIMEDDH denunciò a la Cruz Roja Internacional lo que ha sido definido un masacre perpetuado por el ejército colombiano en el estado de Ecuador. Entre los fallecidos se encontraron los cuerpos de quatro jovenes estudiantes mexicanos y una joven està hospitalizada en Ecuador.
¿Cómo reaccionó la opinión publica mexicana y la prensa a la noticia? Pues ya se habla de infiltración de las FARC en la UNAM.
A.R.- La mayoría de los medios de comunicación comenzaron una campaña para descalificar a los estudiantes y jóvenes investigadores y trato de relación a la UNAM con las FARC y a su vez con los cárteles de la droga. ... Continua a leggere...
Intervista esclusiva al Dr. Adrián Ramírez Lopez , presidente della LIMEDDH.
La Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (LIMEDDH) , l’Associazione dei Familiari dei Detenuti Scomparsi e delle Vittime delle Violazioni dei Diritti Umani del Messico (AFADEM-FEDEFAM), l’Associazione Nazionale degli Avvocati Democratici (ANAD) ed altre associazioni messicane per la difesa dei diritti umani e civili, in un comunicato diretto al Comitato Internazionale della Croce Rossa, hanno espresso la loro ferma condanna dell’azione di guerra dell’esercito colombiano nella quale sono morte 24 persone tra cui il portavoce internazionale delle FARC Luis Édgar Devia Silva, meglio conosciuto come Raúl Reyes e per lo meno quattro giovani messicani studenti dell’università pubblica del Messico l’UNAM.
Una giovane, Lucía Andrea Morett è ferita e ricoverata con grevi lesioni in un Ospedale Militare dell’Ecuador.
Gli studenti, tutti frequentanti la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università messicana dell’UNAM, come confermato dal quotidiano messicano La Jornada del 10 marzo, si trovavano in Ecuador, a Quito per partecipare al II Congresso Continentale Bolivariano che riunisce i militanti sociali e le forze progressiste e di sinistra latinoamericane. Successivamente, dopo aver raccolto interviste a politici ecuadoriani e materiale per i loro studi, avevano accettato di recarsi nel campo delle FARC, dove avrebbero dovuto proseguire le loro attività di ricerca e studio e dove nella notte del 1 marzo sono stati sorpresi nel sonno dal fuoco dell’esercito colombiano.
L’accampamento si trovava fuori dalla zona di conflitto ed era luogo di mediazione e transito anche di visitatori stranieri per le trattative in corso per la liberazione degli ostaggi nelle mani della guerriglia, trattative che stava portando avanti con successo proprio Raúl Reyes e di cui il governo colombiano era al corrente.
Adrián Ramírez Lopez, presidente della Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani ci spiega quali sono i termini della denuncia presentata alla Croce Rossa Internazionale e la posizione assunta dal governo Calderón in questa situazione:
A.M. - Dr. Adrián Ramírez Lopez, la LIMEDDH ha denunciato alla Croce Rossa Internazionale ciò che è stato definito “un massacro perpetrato dall’esercito colombiano in Ecuador”.
Tra i morti sono stati recuperati i cadaveri di quattro giovani studenti messicani e una ragazza è tuttora ricoverata in ospedale in Ecuador.
Come hanno reagito alla notizia l’opinione pubblica messicana e la stampa? Già si parla di infiltrazione delle FARC nell’ UNAM. ... Continua a leggere...
Anche se Amnesty International la definisce genericamente ed erroneamente Giornata Internazionale degli Scomparsi, in realtà si tratta della giornata internazionale in solidarietà e per la riapparizione in vita dei detenuti scomparsi o più in generale di tutti coloro che sono stati arrestati o sottratti all’affetto dei loro cari e alle loro vite dallo Stato e dei quali non si ha più nessuna traccia.
E‘ importante chiarire che il crimine di “desaparición forzada” (sparizione forzata) è innanzitutto un crimine contro l’umanita’, come disposto dall’articolo 7 dello Statuto di Roma su cui si basa la Corte Penale Internazionale, equiparabile da vari trattati internazionali alla tortura e si configura tale in quanto commesso dallo Stato, diversamente si tratterebbe di un crimine identificabile con la accusa generica di “sequestro di persona”. In altre parole solo lo Stato, di qualsiasi paese si tratti, commette “desapareciones forzadas” e fa sparire quindi forzatamente le persone. E’ un crimine permanente e quindi imprescrittibile e rappresenta anche una violazione permanente dei diritti umani dei familiari delle persone scomparse.
Yanahuit e Cristina Paredes sono le due figlie di Francisco Paredes Ruiz, 58 anni, scomparso il 26 settembre del 2007 da Morelia, Michoacán, Messico. Era un difensore dei diritti umani appartenente alla Fondazione Diego Lucero. Da quella data non si hanno più sue notizie. Oltre alle evidenti negligenze delle istituzioni locali nell’accettazione delle denuncie sporte dalle figlie del Sig. Paredes, ci sono forti indizi che egli sia stato sequestrato da organi di polizia.
Le due ragazze sono molto giovani e oltre al dolore per la scomparsa del padre si trovano in una grave situazione finanziaria. Avevano infatti già perso la mamma un anno prima della scomparsa del papà a causa di una grave malattia e sono rimaste pertanto completamente sole, senza nemmeno poter disporre del poco denaro di famiglia disponibile in quanto non possono accedere al conto corrente del padre, proprio per la sua condizione di persona scomparsa. Se è vivo la banca chiede infatti una delega, se è morto un certificato di morte. Ma lui non è né vivo né morto. Se lo sia o no, lo Stato messicano lo sa ma non lo dice.
La Limeddh (Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani) sta seguendo il caso Paredes Ruiz.
Chiunque voglia aiutare economicamente le figlie del Sig. Paredes Ruiz può farlo tramite questo conto corrente:
4915662233828246
C/o BANORTE
intestato a CRISTINA E. PAREDES LACHINO
...
Ascolta qui l'intervista di Cecilia Rinaldini a Dave Hardy, coordinatore della Coalizione Internazionale contro le Sparizioni Forzate
... Dimenticare ci fa più male
Verónica, Soren, Fernando, Juan
e Lucía, insieme ai i vostri amici e alle vostre famiglie
prenderemo i vostri sorrisi e i vostri desideri
e li trasformeremo in parole e azioni...
(Dr. Adrián Ramirez López)
Leggi il bollettino n. 1 (spagnolo)
“Abbiamo il coraggio di denunciare il crimine contro l’umanità che ha commesso l’esercito colombiano quando ha bombardato di notte un accampamento delle FARC in territorio ecuadoriano, violando la sovranità di questo paese, uccidendo i sopravvissuti, e sapendo che lì si trovavano civili di altre nazionalità come i nostri figli messicani”.
Con queste parole i genitori di Verónica, Soren, Fernando e Juan, i quattro studenti messicani massacrati a Sucumbíos (Ecuador) dall’esercito colombiano, appoggiato dalla forze militari statunitensi e del Mossad, annunciano il primo numero di un bollettino, realizzato in collaborazione con la LIMEDDH, la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani, che ogni mese consegneranno all’ambasciata colombiana a Città del Messico e che verrà contemporaneamente consegnato alle rappresentanze diplomatiche della Colombia in Italia, Spagna e Francia. Il bollettino si chiamerà Cada Uno por la Justicia (Ognuno per la Giustizia), nome che identifica anche la campagna nazionale e internazionale di “giornate di solidarietà con il popolo colombiano e con la Patria Grande in memoria dei massacrati di Sucumbíos (Ecuador)
Un bollettino mensile per ricordare chi erano Verónica Natalia Velázquez Ramírez , Juan Gonzáles del Castillo, Fernando Franco Delgado, Soren Ulises Avilés Ángeles, quattro giovani studenti che mossi unicamente dal desiderio di pace e di solidarietà con altri popoli latinoamericani, e motivati dai loro studi, si erano avvicinati ad un accampamento non militare, dove si stavano svolgendo tra l’altro importanti trattative di mediazione internazionale per la liberazione di Ingrid Betancourt e di altri ostaggi nelle mani delle FARC. E per raccontare chi è Lucia Morett l’unica sopravvissuta costretta attualmente a vivere in Nicaragua in attesa di poter fare rientro tranquillamente senza conseguenze nel suo paese.
Un bollettino mensile per riscattare la memoria di questi ragazzi dalla infamante campagna mediatica montata dal governo colombiano nel loro paese d’origine con l’appoggio di gruppi dell’estrema destra messicana e avallata dal silenzio complice del governo del loro paese, che li sta facendo apparire come terroristi da tempo legati alle FARC e ai movimenti armati messicani.
Infine, un bollettino mensile per ricordare veramente quali sono le violazioni dei diritti umani che si commettono quotidianamente in Colombia da parte di un governo che impunemente viola trattati internazionali, utilizza i simboli della Croce Rossa Internazionale in operazioni di intelligence e commette efferati crimini di guerra.
Qui il resoconto dell’evento realizzato ieri a Città del Messico
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