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 Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
 
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un urlo selvaggio denso ...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta la forza delle ferite di un amore a brandelli contro queste ore di padroni affamati di sangue di retate contro le sbarre pesanti dell'emarginazione contro le foreste di un dolore e una solitudine senza fine.

Ferruccio Brugnaro
"
 
\\ : Storico : Invito alla lettura/Invitación a la lectura (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Annalisa (del 08/12/2006 @ 01:03:03, in Invito alla lettura/Invitación a la lectura, linkato 771 volte)

Dal blog NOTIZIE DALL'IMPERO di Elio Bonomi

Per Manifestolibri è uscito in questi giorni "Ma che mondo è questo? Interviste sulle emergenze di fine millennio" un libro curato da Robero De Romanis per il Circolo Culturale Primomaggio di Bastia Umbria, diretto dall'attivissimo Luigino Ciotti.
Celebrando i suoi primi quindici anni di attività, il circolo culturale Primomaggio ha raccolto attorno a un tavolo virtuale alcuni di quegli intellettuali, politici, giornalisti, uomini di Chiesa, dirigenti di organizzazioni umanitarie e di intervento sociale che hanno animato con la loro presenza e la loro passione civile le iniziative del circolo. Li ha chiamati a raccontare, ciascuno dalla propria prospettiva e con le proprie categorie di analisi, cosa è accaduto nel mondo in questo primo scorcio di millennio, e a portare nuova testimonianza di quelle voci di disagio e di sofferenza che non riescono ancora a farsi sentire da noi. Le testimonianze e le riflessioni disegnano così tutte assieme il quadro di un pianeta in piena emergenza, abitato da un’umanità con urgentissimo bisogno di pace e di giustizia sociale. ...

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Di Annalisa (del 16/12/2006 @ 09:30:00, in Invito alla lettura/Invitación a la lectura, linkato 1015 volte)

Pancho es Pancho Villa, héroe de la revolución méxicana de 1910-1911. Paco es Paco Ignacio Taibo II, quien después de haber escrito una excelente biografía del Che Guevara quiere ahora contar la vida de uno de los héroes de su país.
El diario La Jornada anticipó el “capítulo cero”. La edición italiana serà en 2007 por la editorial Marco Tropea y por la traducción de Pino Cacucci.
Copio aquí en seguida un pasaje del “capítulo cero” en el cual con pocas palabras y librandóse magistralmente con aquel lenguaje que lo distingue, entre falsedad y verdad, entre realidad histórica y leyenda, Paco Ignacio Taibo II nos devolve la personalidad y el valor de Doroteo Arango Arámbula, por todos conocido como Pancho Villa.Yo creo que recordar ahora su valía y su personalidad ...

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Di Annalisa (del 16/12/2006 @ 09:50:59, in Invito alla lettura/Invitación a la lectura, linkato 1410 volte)

 

Ascoltando....

Francisco (Pancho) Villa - Victor Jara

 
Pancho è Pancho Villa,  eroe della rivoluzione messicana del 1910-1911, Paco è Paco Ignacio Taibo II, il quale dopo aver scritto una eccellente biografia di Che Guevara, sceglie ora di narrare la vita di uno degli eroi del suo paese.
Il quotidiano La Jornada ne ha anticipato il”capitolo zero”. L’edizione italiana uscirà nel 2007 per Marco Tropea Editore con la traduzione di Pino Cacucci.
Riporto qui di seguito un passo del “capitolo zero” in cui con  poche parole e districandosi magistralmente con quel linguaggio così particolare che lo distingue, tra falsità e verità, tra realtà storica e leggenda,   Paco Ignacio Taibo II rende la personalità e il valore di Doroteo Arango Arámbula, da tutti meglio conosciuto come Pancho Villa.
E forse ricordare proprio ora  il suo valore e la sua personalità può contribuire a ridare a tutto il Messico quella dignità che è stata calpestata dagli avvenimenti degli ultimi mesi.
E a noi, lettori lontani, ma emozionalmente vicini, può comunque dare motivo di partecipazione alla lotta che non è solo della APPO o dei maestri di Oaxaca  o dei sostenitori di AMLO, ma è quella, sempre e comunque condivisibile, di ogni popolo e individuo quando  affermano e reclamano i diritti fondamentali del vivere.
 
“Questa è la storia di un uomo i cui metodi di lotta si dice siano stati studiati da Rommel (falso), da Mao Tse Tung (falso) e dal Subcomandante Marcos (vero). Che reclutò Tom Mix per la Rivoluzione messicana (abbastanza improbabile, ma non impossibile), che si fece fotografare a fianco di Patton (non è molto divertente, Gorge a quell’epoca era un tenentello di poca importanza), che aveva avuto una relazione con María Conesa , la vedette più importante della storia del Messico (falso, ci provò ma non ci riuscì) e che uccise Ambrose Bierce (assolutamente falso). ...

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Di Annalisa (del 28/04/2007 @ 00:37:46, in Invito alla lettura/Invitación a la lectura, linkato 1567 volte)
 
...Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
                              (G. Leopardi)
 
Solletica la coscienza, Il mio amico Abdul. Un libro magico, pieno di sogni e di ideali, di frasi importanti e di saggezza da scoprire in frasi intere  da sottolineare per poterle rileggere di tanto in tanto.
Un libro di incontri speciali, come quelli che si fanno per caso e che anche solo per un brevissimo istante ci segnano la memoria e il cuore, nei quali “sembra per un attimo di inciampare” ma che in realtà nascondono significati preziosi.
Leggere Il mio amico Abdul lascia la piacevole sensazione di aver aperto una porta e aver scoperto che al di là di essa c’è quell’amico che credevamo ormai perduto nel tempo che ci sta spettando.
Questo è infatti un libro “dedicato a tutti coloro che credono nell’amicizia, quella forte, sincera, color del cristallo” come dice l’autore Raffaele Mangano nel risvolto di copertina.
E infatti è la storia dell’ Amicizia, “color del cristallo” tra Michele e Renato, prematuramente interrotta dalla tragica scomparsa di quest’ultimo, scomparsa  che lascia un vuoto incolmabile e soprattutto lascia in Michele la sensazione di un percorso interrotto repentinamente, ...

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Di Annalisa (del 22/05/2007 @ 15:56:02, in Invito alla lettura/Invitación a la lectura, linkato 1594 volte)

Politicamente scorretto

Recensione tratta dal Blog Notizie dall'Impero dell'Amico Elio Bonomi:

Politicamente Scorretto - Riflessioni di un giornalista fuori dal coro, è il titolo dell'ultimo libro di Gianni Minà che raccoglie i suoi articoli pubblicati negli ultimi dieci anni su Repubblica, l'Unità, il Manifesto e Latinoamerica.
Nel prologo l’autore racconta anche, per la prima volta, l'epurazione subita dalla Rai, proprio negli anni in cui il suo lavoro di documentarista veniva apprezzato e premiato, dal Festival di Montreal, al Nastro d'argento, al premio alla carriera al Festival di Berlino.
Perchè in un paese che si vanta di essere libero e democratico un giornalista della statura di Gianni Minà viene messo al bando? La risposta è ovvia: perchè viviamo in un paese che vuole fare credere di essere libero e democratico, ma in realtà non lo è.
Il controlo dei mezzi d'informazione è uno dei pilastri su cui si basa il sistema capitalista ed imperialista. Solo con una massiccia propaganda è possibile fare accettare alle masse tutte le nefandezze che questo sistema disumano sta imponendo a tutto il mondo.
Il libro di Gianni Minà, arricchito dall'introduzione di Luis Sèpulveda, è una preziosa testimonianza che aiuta a capire l'immenso imbroglio.
Sarà in libreria a partire dal prossimo 15 maggio. Non deve mancare nelle case di chi è impegnato a combattere l'arroganzo e la prepotenza dei potenti.
 
Copio (letteralmente) da Le Monde diplomatique n. 6 in uscita con il manifesto in questi giorni, questa bella recensione di Politicamente scorretto di Gianni Minà scritta da Roberto Zanini.
 
Un giallo chiamato Minà
di Roberto Zanini
GIANNI MINÀ è una delle capocce più dure che il giornalismo italiano abbia mai prodotto. Politicamente scorretto è la sua ultima fatica ed è un saggio, un saggio coraggioso sull’informazione che non c’è. Torri Gemelle, G8 a Genova, Cuba – parecchia Cuba – il Social forum di Porto Alegre, Silvia Baraldini….
Insomma ovunque ci sia bisogno di qualcosa di meglio della pappetta insapore da prima serata Minà c’è, e il più delle volte c’è già stato.
Intanto è una fatica si fa per dire, perché in realtà la fatica l’aveva già fatta: il libro è una  raccolta di articolo pubblicati su Unità, Repubblica,  Latinoamerica e manifesto – parecchio manifesto – negli ultimi dieci anni. ...

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Di Annalisa (del 27/07/2007 @ 09:55:20, in Invito alla lettura/Invitación a la lectura, linkato 1912 volte)

Che cos'è oggi la Chiesa cattolica, ed il suo centro nevralgico, il Vaticano? A questa domanda cerca di rispondere questo libro, che ricuce una mole rilevante di informazioni, ne analizza il senso, e offre ai lettori una loro collocazione logica, in modo da permettere di identificare la piovra, a partire da una prima radiografia, e poi attraverso la sua storia recente. Una storia di usurai e falsari, di mafiosi e massoni, di mangiasoldi di professione, una storia che non è solo italiana, ma che si sviluppa, subdola o palese, in America latina e in Africa, nell'Europa dell'Est e in Asia.

I tentacoli del Vaticano vengono qui messi a nudo, sia che si tratti dell'Opus Dei, o dei Cavalieri di Malta, di Comunione e Liberazione o dei Carismatici, dei legionari o dei gruppi integralisti legati all'estrema destra neofascista. Tutto l'apparato umano e mass-mediatico viene inquadrato nella sua reale portata, ed infine collegato con l'attivismo vaticano e cattolico nella società italiana, un caso in cui parlare di ingerenza è troppo poco: ormai la Chiesa dà le direttive alla politica, e in ciò è molto più a suo agio oggi che quando c'era la DC.

L'anticlericalismo si rivela una condizione essenziale della batta- glia per l'emancipazione dell'uomo dalle varie forme di schiavitù; dimenticarlo è commettere un nuovo, tragico, errore.

(dall'ultima di copertina)

Ed. La Fiaccola, Ragusa

 
Di Annalisa (del 04/08/2007 @ 00:16:12, in Invito alla lettura/Invitación a la lectura, linkato 761 volte)

….I sogni sono come dei nomi solitari che navigano nel vuoto e nella vastità del cuore, questo misterioso segno che naufraga nell’inesorabile delle acque, e che, come l’ineffabile e drammatica e tesa poesia di questi tempi, il suo destino è scomparire tra le sue orme o nelle sue proprie radici, nutrite sempre di immensa umanità, nonostante assalite costantemente dal fuoco laborioso e, a volte difficile degli uomini…                                               
                                                                                                     Juan Cristóbal
 
Los sueños son una especie de nombres solitarios navegando en el vacío y en la vastedad del corazón, ese misterioso signo que naufraga en lo inexorable de las aguas, y que, como la inefable y dramàtica y tensa poesía de estos tiempos, su destino es desaparecer entre sus huellas o en sus propias raíces, nutridas siempre de inmensa humanidad, aunque asaltadas constantemente por el fuego laborioso y, a veces grotesco, de los hombres.
                                                                                                               Juan Cristóbal
 
 
Me felicito con el amigo Juan Cristóbal por sus sueños….se que llegan desde ese lugar donde la conciencia se hace infinita y eterna, aunque como él dice, vulnerable.
 
Frange di cattolici tradizionalisti già all’indomani del secondo conflitto mondiale si intrecciano con alcuni ambienti nostalgici neofascisti, in nome di un’alleanza retta nel rifiuto del “mondo moderno”, del “mito democratico ed egualitario” e della civiltà borghese. Tale intesa si è poi protratta fino ai giorni nostri, senonché oggi i due fronti del tradizionalismo cattolico e dell’estrema destra hanno talmente tanti punti in comune che molto spesso si sovrappongono, per cui assistiamo ad una cristianizzazione degli aderenti ai movimenti neofascisti (Lega Nord compresa), ed una sorta di fascistizzazione della sponda cristiana.
Naturalmente i temi delle alleanze e delle strette collaborazioni sono alquanto noti, vanno dalle storiche lotte all’aborto a quelle più attuali che riguardano la battaglia all’omosessualità e alla tanto ventilata, quanto imminente e pericolosa - a loro modo di vedere - invasione islamica e la conseguente società multirazziale, vista come un vero e proprio flagello dell’umanità.
Giuseppe Scaliati (1978), laureato in scienze politiche all’Università degli studi di Napoli “Federico II”, all’indirizzo storico-politico, con una tesi in storia del Pensiero Politico contemporaneo dal titolo Origini e sviluppi dell’Anarchismo. Ha pubblicato nel febbraio 2005 TRAME NERE. I movimenti di destra in Italia dal dopoguerra ad oggi con la casa editrice Fratelli Frilli Editori; nel febbraio 2006 DOVE?VA?LA?LEGA?NORD, Radici ed evoluzione politica di un movimento populista, Edizioni Zero in condotta. Collabora con testate giornalistiche e siti web.
 
 
Dalla quarta di copertina:
A quarant'anni dalla morte, una documentata ricerca storiografica per la prima volta tradotta in italiano mette in luce aspetti poco noti e non ancora chiariti riguardo gli ultimi mesi di vita di Ernesto Che Guevara. Dopo il suo arrivo in Bolivia nel novembre 1966, la CIA e l'ambasciata degli Stati Uniti a La Paz fecero di tutto per impedire la vittoria della guerriglia, assumendo il controllo dello Stato, militarizzando la società e reprimendo nel sangue ogni protesta. Ogni sforzo fu fatto per soffocare sul nascere il sogno del Che di "creare due, tre, molti Vietnam", che si prefiggeva di porre fine al sistema di sfruttamento  di oppressione imperialista.
 
La CIA decise di occultare il cadavere del Che, cercò di non far mai pubblicare il suo diario, per portare avanti l'opera di disinformazione e discredito ai danni del guerrillero heróico e dell'intero movimento rivoluzionario mondiale. Di lì a pochi anni, con l’aiuto della stessa CIA e del governo di Washington, in tutto il continente furono organizzati cruenti colpi di stato, dall'Argentina di Videla al Cile di Pinochet, secondo i dettami dell'operazione Condor.
 
Oggi però, dopo l'elezione in Venezuela di Hugo Chávez nel 1998, molti altri paesi dell'America Latina hanno abban­donato l'obbedienza incondizionata in favore di politiche più attente alla popolazione: anche l'odierna Bolivia di Evo Morales, scelta quarant'anni fa da Ernesto Che Guevara per muovere guerra all'imperialismo degli Stati Uniti, "il più grande nemico dell'Umanità", come affermò nel messaggio alla Tricontinental di quello stesso anno.
 
Edizioni Achab – Verona
pp 184 - € 13,00
 
  
Adys Cupull e Froilán González hanno istituito dei corsi dedicati alla vita e all’opera di Che Guevara nelle università di Santiago de Cuba e di Santa Clara. Sono membri della Commissione scrittori e artisti del movimento cubano per la pace e l’autodeterminazione dei popoli, dell’Unione nazionale scrittori e artisti di Cuba dell’Unione dei giornalisti cubani.
 
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