Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
“La vita degli uomini dipende da Dio e dalla tua collaborazione….”
Così diceva il cappellano militare della polizia della provincia di Buenos Aires, Christian Von Wernich il cui processo è iniziato a La Plata lo scorso 5 di luglio, ai detenuti dei centri clandestini di tortura della dittatura argentina a cui “misericordiosamente” faceva visita.
Sebbene per il momento il religioso si sia avvalso della facoltà di non rispondere, e in alcune precedenti dichiarazioni annesse al processo abbia definito i CCD (Centri Clandestini di Detenzione) semplicemente come delle carceri con tanto “di scudo e bandiera” e i desaparecidos “carcerati che nessuno maltrattava”, le accuse contro di lui, supportate da decine di testimonianze, sono gravissime. ... Continua a leggere...
Poiché questo sito si occupa di disinformazione, e poiché La Repubblica in questo è particolarmente esperta, vorrei segnalarvi alcuni articoli al riguardo apparsi negli ultimi giorni in vari siti:
La Patria Grande di Attilio Folliero
Altre storie di Giuseppe Galluccio
Gennaro Carotenuto
E’ noto ormai che la Colombia trova spazio sulle pagine de La Repubblica solo quando fornisce occasione per parlare di Ingrid Betancourt o di Gabriel García Márquez.
Omero Ciai è stato inviato in Colombia dal quotidiano per il quale lavora, per il ritorno di Gabo nella sua Arataca -Macondo, dopo un’assenza del premio Nobel dalla sua città natale durata ventiquattro anni.
Evviva! Finalmente l’occasione giusta per i lettori de La Repubblica di conoscere un po’ della realtà e della lunga guerra che tormenta un paese dimenticato da tutti.
Non credo che la manifestazione a L’Aquila non dovesse essere autorizzata, visto che era una manifestazione organizzata contro il 41 bis, che a detta dei partecipanti, sarebbe equivalente alla tortura.
Possiamo dissentire o meno da questo punto di vista , purtroppo le manifestazioni spesso rappresentano un’incognita anche per gli organizzatori ed effettivamente non si sa mai come vanno a finire, un po’ come le partite di calcio.
Il fatto è che il corteo si è di fatto trasformato per la presenza di alcuni elementi, che sicuramente veri terroristi non erano, in un corteo in solidarietà a Nadia Desdemona Lioce che in regime di 41 bis ci si trova da tempo insieme ad altri 160 detenuti del carcere aquilano, di cui proprio uno, accusato per reati di mafia, si era suicidato il giorno precedente.
Il PRC è un partito composto da uomini. Gli uomini di un partito hanno delle idee, spesso diverse fra di loro.
Non credo che su Cuba all’interno del PRC ci sia stato “lo strappo” di cui ho sentito parlare, credo invece che ci sia un dibattito acceso e vivo fra posizioni diverse.
Non so perché Sansonetti si sia preso la briga sul giornale del PRC di far pubblicare degli articoli che sicuramente non rispecchiano le anime di tutto il partito. E le numerose lettere che sono state pubblicate in questi giorni lo dimostrano.
Confesso che nonostante sia deprimente il fatto che la sanità americana sia buona o cattiva a seconda dell’argomento da trattare, mi ha fatto sorridere questa mattina leggere sul Corriere della Sera queste parole di Massimo Gaggi nella stessa rubrica dove pochi giorni fa il Vicedirettore Pierluigi Battista dava ironicamente del “fiero smascheratore delle bugie del potere” e del “genio della mistificazione” a Michael Moore: “In America quella della sanità è una ferita aperta: 46 milioni di cittadini senza alcuna assistenza, un sistema basato su assicurazioni private che dovrebbe essere più efficiente dei sistemi pubblici europei e che invece risulta mediamente più costoso e farraginoso…”.
Televisión Basura o comunicación popular (la auténtica libertad de expresión) Junio de 2007
Por Raul Isman (Redacción Popular) La expresión televisión basura es útil y práctica para definir en pocas y sintéticas palabras el contenido de la mayor parte de la programación de los grandes medios; como es sabido, orgánicamente ligados al capital globalizado e imperialista. La expresión resulta plenamente justificada al recordar como un periodista especializado en banalidades farandulescas recomendó poner una bomba para asesinar a recolectores de residuos informales (llamados en nuestra Argentina cartoneros), colocando explosivos en la citada basura. La verdadera e inmunda basura es la que se propala durante casi todo el día en dichos medios. Para los empresarios, los massmedia no son sólo un modo de amasar grandes ganancias. ... Continua a leggere...
Parlatene, parlatene, mentendo spudoratamente ma parlatene! Male ovviamente!
Questo sembra essere l’imperativo a cui rispondono tutti coloro che si occupano di informazione mainstream, quando l’argomento trattato è Cuba.
Spesso mi chiedo dove finisca il giornalismo e inizi la mistificazione.
Pierluigi Battista in questo suo articolo dentro alla mistificazione ci sguazza a piene mani, a partire dal titolo: “Quegli applausi a Moore o la vera specialità di Cuba: Carceri più che ospedali.”
Cuba non è perfetta, (quale paese lo è?) e per un borghese del nord probabilmente non è il miglior posto dove vivere.
Cuba non è una democrazia (almeno nel senso liberal-parlamentare) ma su una cosa più o meno sono tutti d’accordo: il suo sistema sanitario è uno dei più democratici al mondo, perché è totalmente gratuito e soprattutto perché è accessibile a tutti. Vedremo inoltre di seguito come sia anche uno dei migliori in quanto a efficienza.
Tutti d’accordo (più o meno) ma certamente non Pierluigi Battista e il Corriere della Sera di cui egli è vice direttore.
In tutto l’articolo, che è una dura critica a Michael Moore e al suo film Sicko presentato recentemente a Cannes, non c’è una riga, dico una, supportata da un dato certo, da una fonte, da una citazione.
Il peggior sfoggio di banalità e stereotipi che mi sia capitato di leggere ultimamente.... Continua a leggere...
Ascolta la trasmissione da qui
Ho seguito ieri mattina la trasmissione Radio 3 Mondo. Sorvolando sul titolo (Que viva la revolucion (faticoso mettere gli accenti?)...basta che sia degli altri), ho trovato banale, quasi puerile l’esordio con la registrazione del discorso di Chávez all’ONU in cui egli chiama Bush “diablo”. Ci sarebbe stato tanto da dire per iniziare il discorso, con tutto ciò che sta dicendo e facendo Chávez (fatti che cambieranno la storia e che i miei figli probabilmente studieranno a scuola, ma forse per Gian Antonio Stella Chávez sui libri di storia verrà citato solo per aver dato del diavolo a Bush...). ... Continua a leggere...
…Crediamo, e dopo questo viaggio, più fermamente
di prima, che la divisione dell’America (Latina) in nazionalità
incerte e illusorie sia completamente fittizia.
Costituiamo una sola razza meticcia che dal Messico fino
allo Stretto di Magellano presenta
notevoli similitudini etniche. Per questo, cercando di spogliarmi
da qualsiasi vacuo provincialismo, brindo all’America Unita.
Ernesto Che Guevara
La trasmissione Enigma sulla morte di Ernesto Che Guevara, andata in onda il 21 Marzo su Rai 3, e condotta da Corrado Augias, è stata un’occasione mancata.
L’occasione mancata di un confronto che poteva essere anche interessante tra le posizioni dei due ospiti presenti, Gianni Minà e Massimo Teodori. Tanto più che ci eravamo disabituati alla presenza di Gianni Minà in televisione.
Confronto che si riduce invece a circa 15 minuti, nei quali Augias a più riprese e senza successo cerca di convincere Teodori della somiglianza tra la figura di Ernesto Guevara e quella di Garibaldi.
Dalla ricostruzione storica che viene fatta della vita di Che Guevara ne emerge la personalità di un sognatore un po’ troppo idealista, avventato e irresponsabile, resosi scomodo negli ultimi anni della sua vita. Il continuo intento di voler dimostrare che Fidel Castro e Che Guevara si erano allontananti prima della partenza di quest’ultimo in Bolivia, insinua continuamente il dubbio, dimostratosi inconsistente per ogni storico serio, eppure continuamente riproposto come elemento di propaganda anticubana, che Che Guevara sia stato tradito addirittura da Fidel Castro.
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