Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
“Tutto il "sistema dei partiti" ha sostanzialmente contribuito al funzionamento di questa distorta forma di governo delegando alla magistratura enormi poteri giudiziari e discrezionali, elaborando una legislazione "speciale" che avrebbe dovuto avere una funzione transitoria e che invece è stata trasferita nel corpo delle leggi "normale", costruendo decine di "carceri speciali" con trattamento "differenziato", governando continuamente per "decreti" e frequentemente in stridente contrasto con i princìpi della Costituzione. Per fare ciò si è provveduto ad agitare in continuazione un supposto "pericolo per la democrazia", di volta in volta individuato nel "terrorismo", nella criminalità organizzata o in altri fenomeni sociali che mai, in ogni caso, hanno rappresentato un'autentica minaccia per il quadro democratico”
Primo Moroni
A rischio l’archivio Primo Moroni, una straordinaria raccolta di documenti, testi e riviste rappresentativi di esperienze e di percorsi politici e sociali spesso convergenti, spesso diversissimi fra loro, che hanno fatto un pezzo di storia politica d’Italia, quella dei movimenti della sinistra extraparlamentare a partire dal 1971, data di fondazione dell’archivio e della storica libreria Calusca fondata dallo scrittore e intellettuale milanese.
Giovedì scorso il centro sociale Conchetta, sede dell’archivio e della libreria è stato sgomberato e i locali posti sotto sequestro.
Nella Milano sempre più fascista che tollera realtà come quella della libreria Cuore Nero, si decide che “niente abbia più valore” come dice Maysa Moroni, figlia di Primo in un intervista concessa a Il Manifesto.
L’amarezza di Maysa è quella che proviamo tutti noi nel constatare la facilità con cui il fascismo si sta riappropriando di alcuni spazi. Purtroppo oggi “è cambiato tutto... Facebook vale più di un’assemblea, la spesa ideologica aggrega più delle bandiere rosse”, si sfoga nell'intervista. Come darle torto.... Continua a leggere...
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Questo articolo di Alessandro Portelli è talmente semplice e chiaro nella sua lucida analisi di quello che sono il razzismo e il fascismo oggi che andrebbe secondo me letto in tutti i licei. "Io non sono razzista ma...", "io non sono fascista ma...": è questo limbo di vigliacchi razzisti e fascisti che si trovano a mezza strada tra gli antifascsisti e gli antirazzisti convinti e i fascisti e razzisti dichiarati, che stanno affossando la coscienza morale e civile della nostra società. Quei vigliacchi che hanno dato purtroppo ampia rappresentazione di sè nei commenti a questo post.
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Alessandro Portelli Fonte: Il Manifesto Hanno proprio ragione i magistrati e i politici milanesi secondo cui massacrare una persona chiamandolo «negro di merda» non è un atto di razzismo. Infatti hanno dalla loro la più autorevole giurisprudenza del nostro paese: un paio di anni or sono, la Corte di Cassazione sentenziò, infatti, che «l’espressione ’sporco negro’» - pronunciata da un italiano mentre aggredisce persone di colore alle quali provoca serie lesioni - non denota, di per sé, l’intento discriminatorio e razzista di chi la pronuncia perché potrebbe anche essere una manifestazione di ‘generica antipatia, insofferenza o rifiuto’ per chi appartiene a una razza diversa». Immagino che la suddetta preclara giurisprudenza possa applicarsi anche a espressioni affini come «negro di merda».... Continua a leggere...
Grande assemblea studentesca oggi alla Sapienza. Contro il parere della magistratura, dei politici e delle forze dell’ordine, che all’unanimità parlano di una rissa tra studenti di opposte fazioni e non di un’aggressione neofasciosta premeditata, le istituzioni universitarie, rappresentate al momento dal pro rettore vicario Luigi Frati (per l’assenza del rettore Guarini che da Mosca dove si trova segue comunque la vicenda e approva l’operato del suo vice) si schierano apertamente con i ragazzi dei collettivi di sinistra, condannando l’aggressione subita da tre di loro e chiedendo che venga fatta distinzione tra aggrediti e aggressori. Per Emiliano Marini, infatti, simpatizzante di sinistra, sono stati confermati ieri nel processo per direttissima che si è tenuto insieme ad altri sei giovani, di cui 4 appartenenti a Forza Nuova, gli arresti domiciliari e il processo è stato rimandato a luglio. I suoi compagni ne chiedono oggi a gran voce la liberazione.
Il pro rettore vicario Luigi Frati, sta assumendo un ruolo sempre più importante in tutta la vicenda e significativo e fondamentale appare proprio in questo momento la sua presa di posizione a favore di un’università antifascsita dove la violenza e la prepotenza non possono più essere tollerate. Ieri è stato duramente attaccato da Forza Nuova per queste sue dichiarazioni :... Continua a leggere...
E’ controverso che l’aggressione compiuta da una squadraccia di venti persone incappucciate, ai danni dei negozi di cittadini del Bangladesh avvenuta qualche giorno fa nel quartiere romano del Pigneto, non abbia una matrice politica come ha reso noto la Polizia. Non c’è ombra di dubbio invece sulla matrice politica che ha guidato l’aggressione di questa mattina agli studenti dei collettivi antifascisti, avvenuta poche ore fa nei pressi dell’Università La Sapienza.
Sembra di essere tornati nella Roma degli anni ’70. Siamo invece nel 2008 e i militanti di Forza Nuova, eredi di quei fascisti picchiatori e assassini, dei quali uno è appena diventato sindaco di Roma, come decenni fa utilizzano ancora mazze, tirapugni e bastoni contro altri giovani, colpevoli soltanto di attaccare dei manifesti per strada.
All’origine dell’aggressione ci sarebbe però la revoca dell’autorizzazione da parte del pro rettore dell’università La Sapienza, al convegno organizzato da Forza Nuova e da Lotta Studentesca che si sarebbe dovuto tenere giovedì prossimo nelle aule della facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo, dal titolo: “Foibe, l’unica verità contro il negazionismo dei collettivi antifascisti”. ... Continua a leggere...
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