
La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.
Giovanni Falcone
Tempo fa scrissi questo articolo raccontando che il Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia (C.I.D.M.A) di Corleone stava per essere sfrattato dai locali di cui usufruiva con un contratto di comodato d’uso gratuito, niente di meno che dallo stesso sindaco del paese Antonio Iannazzo, e soprattutto denunciando il poco spazio (appena un trafiletto) che il fatto aveva occupato su la Repubblica, mentre poco più di metà della pagina era dedicata alla notizia del sesso sfrenato che i giocatori di una squadra di serie A elvetica avevano fatto con una quindicenne e l’altra metà alla pubblicità della WIND.
Nel mese di settembre dello scorso anno, l’amministrazione comunale (di centro destra) di Corleone, appellandosi all’articolo 12 dell’ordinamento comunale (secondo cui “se… durante il termine convenuto sopravviene un urgente ed imprevisto bisogno al comodante, questi può esigere la restituzione immediata…”) con la delibera n. 237 del 17.09.97 firmata dallo stesso Iannazzo, intimava lo sfratto al Centro, dando come ultimatum il 4.10.2007.
Il Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia fu inaugurato nel 2000 dall’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi e finanziato con i fondi messi a disposizione dalla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità transnazionale. Sono conservati in esso i faldoni del maxi processo a Cosa Nostra istruito nel 1986 da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Oggi, a conferma e come aggiornamento sui fatti, ricevo dal Presidente del Centro,... Continua a leggere...
Lo so, la qualità dell’immagine non è delle migliori, non sono una maga con lo scanner, ma non è quella la cosa importante, sono le proporzioni invece che contano e che fanno la differenza.
Anzi le sproporzioni.
La notizia piccola in alto a sinistra è questa:
PALERMO:
“Al comune di Corleone servono i locali e per questo motivo, con una delibera, sfratta dal complesso monumentale San Ludovico il Centro internazionale di documentazione sulla mafia inaugurato il 12 dicembre 2000 dall’allora capo dello Stato Ciampi. Nel Centro vi sono anche conservati i faldoni dei maxiprocessi a Cosa Nostra. Alla decisione della giunta di centro-destra guidata dal sindaco Antonio Iannazzo, assunta il 17 settembre scorso, si è opposto lo stesso Centro che ha fatto ricorso al tar e nell’attesa della sentenza ha bloccato il trasloco. Il restauro del complesso era stato finanziato con i fondi stanziati in occasione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità transnazionale svoltasi nel 2000”
Ben più leggibile, visto lo spazio che le è stato concesso, è la notizia quella dello “Scandalo nella serie A elvetica...” piccantissima...12 giocatori fanno sesso con una 15enne...terribile in verità ma pur sempre una notizia di cronaca estera.
Entrambe si trovano a pagina 29 della Repubblica del 14 novembre scorso.
E pensare che facciamo tanto di commemorazioni ufficiali per i nostri morti ammazzati dalla mafia...con tanto di discorsi...proprio in questo momento sta andando in onda su MTV un’interessante trasmissione, “La memoria ha un costo”...
Che costo ha l’impaginazione di un quotidiano?
Che costo ha la logica di mercato per la quale una notizia di abusi sessuali commessi in un altro paese merita mezza pagina e la notizia che una giunta comunale, quella di Corleone, non una qualsiasi, si piega alla mafia?
Ah..dimenticavo l’altra mezza pagina era occupata dalla pubblicità della WIND...