Tra il serio e il faceto, con simpatia ai miei lettori:
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Si è acceso da qualche giorno su questo sito un dibattito (che non aveva nulla a che vedere con l'argomento iniziale del post) assai interessante sul fatto che alcuni di coloro che usufruiscono di questo spazio, lo fanno utilizzando nickname o pseudonimi diversi per commentare nei post pubblicati.
Il loro utilizzo ovviamente non ha nulla a che vedere con il disturbo di natura psichiatrica di ben più grave entità di chi soffre di personalità multipla e quindi a Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, che tempestivamente sono intervenuti, consiglio simpaticamente di non scomodarsi tanto e di dedicare i loro studi e rivolgere le loro diagnosi a casi ben più importanti e seri. Non ho mai detto né suggerito che la “malattia” debba fare il suo corso. Ho solo scritto che faccio fatica a seguirvi in questa discussione, ma è una difficoltà legata esclusivamente al fatto che almeno io quando devo dire qualcosa a qualcuno preferisco dirgliela con nome e cognome o altrimenti sto zitta. Dire a qualcuno per esempio “sei un cretino” utilizzando un nickname è secondo me l’equivalente del tacere. Il qualcuno non saprà mai o non avrà mai la certezza di sapere che sono stata io a dirgli “cretino”. E che gusto c’è?
Più in generale voglio puntualizzare che:
1) Nardi non mi sembra abbia mai fatto qui interventi particolarmente sgradevoli. Forse c'è stato di molto peggio in passato, come fu per esempio per le minacce ricevute in occasione del sit -in del 6 marzo per la Colombia o insulti sgradevoli tra i commentatori. E' forse a questo tipo di persone che consiglierei vivamente un buon psichiatra o comunque una struttura adeguata dove poter contenere la loro aggressività.
2) Generalmente non ho particolari problemi se qualcuno di voi volesse usare diversi nick, ovviamente sempre nel rispetto degli altri e della sottoscritta. E' chiaro che è preferibile e sicuramente più interessante interloquire con qualcuno che si conosce e si riconosce che non con persone nascoste dietro nomi di fantasia. E questo per una linearità di comunicazione e pensiero e per una semplicità nel dialogo. Voglio dire che è più semplice stabilire un dialogo per esempio con Elio, o con V. o con Nardi o con G.o con Paolo R. o con M.C. (che dopo una lunga terapia è riuscito a liberarsi, spero, di tutte le sue personalità) tanto per citarne alcuni che si firmano sempre nello stesso modo, che non con qualcuno che cambia nick continuamente. Mi chiedo inoltre anche come fa poi uno che si firma S. Freud a sentirsi in diritto di criticare Elio se a un certo momento questi, in assoluta libertà e per motivi suoi personali sceglie di chiamarsi Anarkik o Pinco Pallino. Ma poi arrivano "basta con le menate" e anche C.G. Jung a fare ordine e quello che ne risulta è un teatrino. Se arrivasse anche Ronald Laing a questo punto mi sentirei veramente onorata.
Chiudo con una citazione che fa riflettere tratta dal "Lupo della Steppa" di H. Hesse, un classico da leggere per chi soffre di disturbi della personalità multipla. D’altra parte chi di noi non ne ha mai sofferto? L’importante, lo ricordo qui, e sempre è IL RISPETTO:
“Il mio teatrino ha tanti palchi quanti ne volete, dieci, cento mille, e oltre ogni porticina vi attende proprio quello che state cercando. E’ una bella galleria di quadri, caro amico, ma non le servirebbe passare come sta da uno all’altro. Sarebbe ostacolato e abbagliato da quello che lei è avezzo a chiamare la sua personalità. Senza dubbio avrà già capito che il superamento del tempo, la redenzione dalla realtà o quel nome qualsiasi che voglia dare alla sua aspirazione non è altro che il desiderio di sbarazzarsi della sua così detta personalità. Questa è la prigione nella quale lei è rinchiuso”.