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La rinuncia di Fidel: rassegna stampa
Di Annalisa (del 20/02/2008 @ 21:00:00, in Dis-informazione/Des-información, linkato 1644 volte)
 
Tutti i giornali questa mattina hanno riportato inevitabilmente la notizia delle “dimissioni” di Fidel Castro.
E’ interessante una panoramica su come hanno trattato la notizia.:
 
Il Corriere della Sera
Castro lascia dopo 50 anni. Gli Usa: l’embargo resta, ora servono libere elezioni.
L’editoriale è di Franco Venturini dal titolo: Il dittatore e il mito.
All’interno articoli di Claudio Magris dall’Avana (Qui all’Avana strana normalità) , di Rocco Cotroneo da Rio de Janeiro (Castro: lascio per sempre il potere) , e di Paolo Valentino, corrispondente da Washington (Gli Usa chiedono democrazia “per adesso l’embargo resta”).
Alessandra Coppola invece intervista lo scrittore Leonardo Padura Fuentes a Lisbona per presentare il suo ultimo libro.
Interessante l’intervista a Rossana Rossanda di Maurizio Caprara (Di comunismo sapeva poco. E snobbò il 68)
C’è anche un articolo di Aldo Cazzullo sul “mito Castro”: Da Calvino alla Carrà, i pellegrini della rivoluzione.
Luigi Accattoli intervista l’ex portavoce vaticano Navarro Walls sulla visita del Papa nel 1998 a Cuba
 
L’Unità
Fidel: non sarò più il Lider Maximo
con articolo in apertura di Maurizio Chierici: La successione. Corsa a 5 legata al voto americano.
Brutta la vignetta di Staino. Si legge : Il popolo cubano apprende la dolorosa notizia che Fidel non si ricandida, e ci sono una ventina di personaggi (donne, uomini, bambini, anziani) che invece appaiono visibilmente contenti e sorridenti.
All’interno un articolo di Leonardo Sacchetti: Il ritiro di Fidel. Castro lascia dopo 49 anni e la corrispondenza da New York di  Roberto Rezzo : Stati Uniti-Cuba, un braccio di ferro lungo mezzo secolo.
Castro, dittatore o mito del Novecento invece si chiede Umberto De Giovannangeli
Le opinioni:
L’esperienza cubana ha esaurito la sua spinta progressiva di Massimo Cacciari
Rifarsi all’esperienza cubana non vuol dire essere malati di nostalgia di Marco Rizzo
L’isola soffre di mancanza di libertà. Avrebbe dovuto lasciare 10-20 anni fa di Mario Capanna
Il regime a Cuba sarebbe dovuto cadere insieme al Muro di Berlino di Umberto Ranieri
Inoltre una biografia di Fidel Castro sempre a cura di Maurizio Chierici
 
La Stampa
Tramonta Castro dopo mezzo secolo sul trono di Cuba
Nuova America Latina – Sogmno rivoluzionario e isola anacronistica di Arrigo Levi
Il Racconto da Miami di Carlo Rossella : “Madre de Dios Fidel renuncia” Hasta la fiesta siempre Nei bar di Miami l’odio più forte della nostalgia.
Mimmo Cándito invece fa un profilo del personaggio: Mezzo secolo al potere. Il comandante dice basta .
Il retroscena è di Jacopo Iacoboni : Quando D’Alema fricchettone sfilava in parata all’Avana , la revolución e la politica di casa nostra.
 
Liberazione
Come sarà Cuba dopo Fidel?
Angela Nocioni da Rio de Janeiro : Il dopo Fidel sarà con Fidel.
Mentre Massimo Cavallini dagli Stati Uniti analizza la notizia in relazione alla campagna presidenziale americana mentre osserva che a Miami “si afferma una gemnerazione di espatriati meno ansiosa di rancorose rivincite”. Che sarà dell’embargo e del rapporto con gli Usa?
Aldo Garzia: Nel segno di Raul, qualcosa cambierà presto. Sbagliano coloro che pensano a un avvicendamento monarchico, Raul non avrà lo stesso potere del fratello ma redistribuirà cariche e imprimerà una svolta politica, forse “copiando” in miniatura il modello cinese.
 
Il Manifesto
La foto in prima pagina è di un Fidel che appare un po’ sconsolato mentre tiene in mano una bandierina. “El buen retiro” il titolo.
Fidel Castro va in pensione. A 81 anni il “lider maximo” annuncia il ritiro dalla scena politica, dopo la malattia che lo aveva colpito nel luglio del 2006. I poteri -per il momento - al fratello Raul. Inizia una difficile transizione. Si chiude un’epoca - tra scelte coraggiose e grandi limiti - che ha cambiato Cuba e ne ha fatto una protagonista della scena mondiale. Ma una cosa non cambia: Bush conferma l’embargo.
In prima pagina e segue all’interno Maurizio Matteuzzi: Fidel, meglio così.
Inoltre articoli di Senel Paez( Buongiorno cubani), di  Alberto D’Argenzio da Bruxelles (Gli Usa  inflessibili: l’embargo resta), di Sara Menafra da Miami (gli esuli a Miami: con Raul cambia poco ci vorrebbe la mano Usa), di Geraldina Colotti (Evo, Hugo, Rafael: i presidenti dell’Alba eredi del lider maximo).
Alessandra Riccio è a Miami e scrive: Fdel Castro ha detto basta, mentre segnaliamo l’articolo di Gianni Minà: Ritiro vincente. E Cuba è già nel suo futuro
 
La Repubblica
Castro, addio al potere. “Mai più comandante”. Bush : ora democrazia, l’embargo resta.
L’editoriale è di Bernardo Valli: l’autunno di Fidel.
Mentre Vittorio Zucconi fa il paragone tra l’annuncio di Fidel Castro e quello di Lyndon Johnson del 1968 in un articolo dal titolo: il lungo assedio del Golia Usa .
All’interno un lungo articolo di Mauricio Vicent da l’Avana dal titolo : Castro, addio al potere. “Mai più lider maximo”.
Arturo Zampaglione da New York: Bush: “Ora elezioni libere ma l’embargo deve restare”
Il reportage da Miami invece è affidato ad Alberto Flores D’Arcais : Ai cubani di Miami non basta: “Cambia poco”.
Omero Ciai parla di economia: il piano di Raul: salvare l’economia. Per garantirsi la sopravvivenza il fratello del lìder punta su riforme pragmatiche.
Omero Ciai intervista anche Vladimiro Roca, figlio di un eroe della Rivoluzione e guida dei dissidenti dell’Avana.
Sebastiano Messina analizza l’impatto della notizia sulla sinistra italiana: Diliberto e Giordano divisi sull’eredità.
 
Il Riformista
Il Riformista affianca in prima pagina due articoli, distinguendoli in castristi e dissidenti.
Quello castrista è affidato a Diletta Varlese (Leaderini in corsa per il dopo Lider) con un’intervista a Sergio Marinoni presidente nazionale dell’associazione Italia-Cuba.
Quello dei dissidenti invece è scritto da Rossana Miranda, giornalista venezuelana autrice di Chávez, il caudillo Pop, che intervista l’onnipresente Vladimiro Roca.