Omero Ciai in Argentina per le elezioni presidenziali vola a La Paz per intervistare Evo Morales il giorno prima della partenza del presidente boliviano per il nostro Paese.
Non leggiamo il solito Omero ironico e sprezzante, ma è ovvio, dal momento che non sta parlando degli “incubi” del pensiero unico Fidel Castro e HugoChávez.
Per intervistare Hugo Chávez La Repubblica infatti inviò tempo fa in Venezuela Daniele Mastrogiacomo, chissà come mai... non è Omero Ciai il latinoamericanista?
Probabilmente a Miami non avrebbero gradito...
Illazioni ironiche a parte, ancora una volta la solita occasione mancata per La Repubblica, la solita intervista piena di luoghi comuni triti e ritriti che tutti ormai conosciamo, la foglia di coca, l’antiamericanismo e la relazione privilegiata con Chávez, (ed è piaciuto moltissimo a Ciai il fatto che Chávez abbia prestato a Evo l’aereo presidenziale per viaggiare in Italia). Domande banali per un’intervista di basso profilo. Che dire poi della scelta della fotografia di Evo Morales con il pane in testa? Non tutti i lettori di La Repubblica apprezzano Evo Morales per quello che è realmente e per quello che rappresenta per il suo popolo, per molti il presidente ideale va in giacca e cravatta, tipo Uribe insomma, come non pensare che la scelta abbia avuto lo scopo di ridicolizzarlo?
Voto 5. L’alunno si è applicato ma potrebbe fare di più.
E Angela Nocioni va in Argentina.
Mentre per tessere le lodi della presidenta cilena che piace tanto alla nostra sinistra, Angela Nocioni il giorno prima del suo arrivo in Italia va a rispolverare addirittura la legge sulla pillola del giorno dopo, cosa vecchia ormai di più di un anno e dimenticata sommersa nel mare di problemi e critiche rivolte al governo della Concertación (fra le quali anche quella di violazione dei diritti umani), in Argentina non riesce a trovare proprio nulla di buono nella vittoria di Cristina Fernandez.
Tra mafia peronista, corruzione e amicizie menemiste, la Nocioni non riesce nemmeno ad abbozzare un accenno a quelle che sono state le conquiste del governo di suo marito Nestor Kirchner, presidente uscente e cioè l’abbandono del modello neoliberale che ha portato nel 2001 il paese alla rovina, una politica estera basata sull’integrazione con gli altri paesi della regione, la crescita economica. Tutti impegni che Cristina Fernandez si è assunta a portare avanti anche nel suo mandato.
Voto 4. Per evidente mancanza di obiettività.
Invece sulla Colombia....
Sansonetti potrebbe spiegare inoltre con che coraggio si può scrivere questo...(Liberazione del 31/10):
“..le operazioni di voto, vigilate da 170 mila agenti e soldati si sono svolte in un clima tranquillo nonostante i 21 candidati uccisi in campagna elettorale e le violenze registrate negli ultimi giorni...”
Clima tranquillo????
Le elezioni regionali più controverse e poco pulite della storia colombiana, Álvaro Uribe che invita a non votare il candidato del Polo Samuel Moreno indicandolo come candidato della guerriglia (che poi ha vinto)...e già questa equivale a una condanna a morte....,29 candidati assassinati durante la campagna elettorale, perfino El Tiempo rivela che i politici in carcere arrestati nei mesi scorsi nell’ambito dello scandalo della parapolitica, dalle loro celle influiscono pesantemente sui voti e sui candidati, centinaia di denunce per irregolarità e minacce, e le elezioni comunque da ripetere in tre località per violenze durante le votazioni.
Che intende il quotidiano Liberazione per “clima tranquillo”?
Voto 3. Ma come si fa???